A
Parella, nel
Canavese, è in corso un'operazione di
valorizzazione del territorio
che parte dal
restauro dell'antico Castello della
cittadina, per far poi riscoprire
un'area di grande fascino. Siamo a poco
meno di un'ora da Torino, con
magnifiche
viste sulla Serra di Ivrea, sulla grande pianura e sulle cime alpine; alla
bellezza naturale si uniscono una
storia che si perde nel Medio Evo e
tradizioni locali in cui si incontrano i saperi e i sapori delle valli alpine, delle dolci colline e della pianura padana.
Il progetto di recupero è del
Gruppo Manital e si chiama
Vistaterra;
ho avuto l'opportunità di conoscerlo poco prima di Natale, grazie a
Turismo Torino, e sono rimasta incantata, come mi capita tutte le
volte che scopro tanta bellezza a pochi km da casa.
Il
castello
di Parella, come molte residenze aristocratiche piemontesi, ha
origini antichissime, probabilmente risalenti al X secolo. I Savoia
non si erano ancora affacciati su questo lato delle Alpi e il
territorio era conteso dai signori locali, tra i quali i conti San
Martino di Parella, che costruirono la loro fortezza sulla strada che dalla Serra Morenica portava verso le Alpi. Se le origini
si perdono nel Medio Evo, quello che è certo è che il
primo
documento storico riguardante il Castello risale al
1545,
quando il
conte Alessio chiese al
Duca Carlo II di Savoia, il
permesso di costruire un ponte levatoio. Nel XVII e XVIII secolo,
il
periodo di massimo splendore, con l'ampliamento del Castello e gli
affreschi realizzati in numerosi saloni; nel XIX secolo, ci furono
molti proprietari, comprese le suore francesi di clausura della
Visitazione, poi, all'inizio di questo secolo, l'abbandono e, infine, il
recupero iniziato dal gruppo Manital, che lo considera una sorta
di
volano per il rilancio del territorio.
E il fascino del
Castello,
articolato intorno a ben tre cortili, fa guardare con ottimismo alla proposta. Il primo, elegante cortile,
con i suoi
affreschi e il suo loggiato sul fronte principale, rimanda
immediatamente al
Rinascimento ed è davvero un peccato che la storia
sia andata perduta: quando sono stati realizzati questi bellissimi
affreschi e perché? Quando il feudatario di Parella è diventato un
castellano non più guerriero ma cortese e cortigiano? La stessa
domanda si pone nei saloni del piano superiore, dove gli affreschi
hanno recuperato la loro vivacità. Nella
Sala di Giove partecipano
al
curioso gioco ottico causato dalla
volta a chiglia di nave; nella
lunga galleria, chiamata
Quadreria, perché un tempo ospitava i quadri
dei principi di Casa Savoia, Ministri, Cardinali e Imperatori,
costituiscono la principale ragione di fascino e
suscitano un oh di
meraviglia, come dovevano fare all'epoca, quando il Castello era
abitato dai San Martino; la Quadreria si conclude nella
Saletta
Paradiso, che, aperta su tre lati sul paesaggio canavese, l'antico
vigneto e il borgo di Parella, è impreziosita da magnifici
affreschi a tema biblico. Qui, in questi saloni di cassettoni antichi
o di affreschi vivaci, troveranno posto
un ristorante e gli spazi destinati a eventi, cene e incontri. Nelle sale che sono ancora in
restauro, nelle altre maniche, verrà aperto
un albergo dotato di
ogni comfort, con
spa, sale convegni e spazi di incontro, come si
conviene a un moderno spazio di accoglienza.
Intorno
al secondo
cortile, adiacente al primo, si aprono le botteghe, che
valorizzano l'artigianato e i
prodotti canavesani, in un'architettura che ha saputo mantenere ed
esaltare l
e antiche volte in laterizio: ci sono le conserve, la pasta
di tutti i grani coltivati nel Canavese, i formaggi degli alpeggi
canavesani e i salumi locali; l'Enoteca propone l'
Erbaluce prodotto
nella vigna del Castello, ripristinata da poco, oltre a decine di
etichette di vini;
le erbe e le essenze del Canavese hanno anche
ispirato
una linea cosmetica, che sarà venduta nelle botteghe del
Castello, così come i
prodotti dolciari locali, selezionati
attentamente secondo la filosofia della sostenibilità e della
qualità della produzione. Il secondo cortile, così rigoroso
architettonicamente, si rivela essere
un'ampia vetrina sulle
eccellenze locali, un vero e proprio polo del gusto, a 360°, in
grado di valorizzare
saperi, sapori e produzioni.
Il Castello di
Parella aspira a essere
un punto di partenza per conoscere il
territorio: è già stato inaugurato il primo dei 18
itinerari del
progetto Ville e Vigneti, con cui si invitano i
turisti, magari ospiti del Castello, a scoprire la bellezza di
quest'angolo di Piemonte, incastonato tra la collina morenica di
Ivrea, le valli alpine e la grande pianura torinese: è un territorio
di ville e parchi, di vigneti e boschi, di chiese e di cappelle, fino
a Casa Giacosa, in cui visse il librettista Giuseppe Giacosa, e alla
sua Colleretto Giacosa.
"L'approccio di Vistaterra è
totalmente innovativo: unire relax, benessere, divertimento ed
esperienze sempre nuove in un unico, magico, luogo in cui uomo,
natura e storia si uniscono profondamente in un posto come mai se ne
sono visti" spiegano dal Gruppo Manital. Il
progetto è
ambizioso, è realizzato
con passione e amore per il territorio, in primavera la
prova della verità con l'apertura al pubblico. In bocca al lupo, di cuore.
PS Della bella giornata a Parella avevo molte fotografie: il computer in cui le avevo salvate purtroppo non si accende più da alcuni giorni e queste sono le immagini che avevo pubblicato quel giorno nei social. Dovessi mai riuscire a recuperare il computer, pubblicherò anche altre foto.
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