Oltre il confine
è il filo conduttore, la
Toscana è la regione ospite,
Anime arabe
ed
Another side of America sono gli spazi di approfondimento
internazionale. La sintesi del
Salone del Libro di Torino,
dal 18 al
22 maggio 2017 al
Lingotto Fiere, potrebbe essere questa, ma sarebbe
ingiusta verso le
numerosissime iniziative che stanno fiorendo
intorno a questa 30° edizione. L'edizione dell'orgoglio e del
riscatto, dopo la fuga dei grandi editori a Milano.
Un orgoglioso
Nicola Lagioia ha raccontato in conferenza stampa, alla Cavallerizza
Reale, che il
95% degli editori presenti nel 2016 ha confermato la
propria presenza ed è probabile che le
presenze 2017 siano
addirittura superiori a quelle del 2016. Gli editori stanno
partecipando con entusiasmo alla realizzazione di questo Salone,
pronti a rilanciare le idee dell'organizzazione con nuove proposte e
nuovi contenuti. E. una cosa che mi piace molto: gli editori provenienti dalle
zone terremotate godranno di condizione di favore per l'iscrizione. Il Salone che si sta delineando
non sarà solo una
vetrina per i libri, ma anche uno
spazio plurale di cultura, con una
molteplicità di voci, che a maggio lo renderà "la più
grande ricchezza culturale legata al mondo del libro in Italia".
Sarà un Salone che tracimerà in città soprattutto alla sera, con
tantissimi eventi off, in locali, biblioteche, librerie, con
scrittori ed editori che parteciperanno per quattro giorni alla vita
culturale cittadina anche in altre sedi, lontane dal Lingotto Fiere.
Oltre il confine vuole dare un'idea del mondo in cui viviamo, in
cui
tornano confini e muri che sembravano superati e in cui ai ponti
da attraversare si preferiscono i muri da costruire. "Sull'idea
di confine, di frontiera,
sull’idea di muro contrapposta a quella
di ponte, si ragionerà molto durante questo Salone. Il Salone
Internazionale del Libro di Torino non è insomma una semplice
vetrina editoriale. È il luogo in cui la produzione culturale degli
editori trova da una parte un grande riscontro e una grande
esposizione e un grande riconoscimento, e dall'altra continua a
spostare qualcosa, continua a
incidere sulla realtà" ha
spiegato il direttore Lagioia. Primo interprete di questa filosofia è
Gipi, che ha realizzato il
manifesto del 30° Salone del Libro,
sottolineando i temi che questa edizione affronterà.
La
Toscana
regione ospite segue questo nuovo filone e non si propone come vetrina
di produzione letteraria: la terra del padre Dante vuole essere "un
laboratorio di idee, contenuti e progetti legati al mondo del libro
e alla promozione della lettura. Insomma, non si tratta di fare lo
struscio sul corso principale della città dell'editoria, ma di
provare a costruire insieme un futuro sensato, anche attraverso i
libri". Curiosa di vedere il contributo di questa regione al
Salone!
L'approfondimento internazionale punta sull'attualità:
Anime arabe racconterà le cose successe in Medio Oriente, anche
quelle che ci toccano più da vicino, come le indagini sulla morte di
Giulio Regeni;
Another side of America si ispira a due eventi
inaspettati, il Premio Nobel a
Bob Dylan e l'elezione di
Donald Trump
alla Presidenza degli Stati Uniti. "
Sollevare muri o spalancare
orizzonti: anche qui, qual è la vera vocazione degli Stati Uniti,
ammesso che un paese ne possa avere una sola, di vocazione?" si
chiede Lagioia, dando voce alle contraddizioni che sembrano scuotere
gli USA.
Sono stati confermati spazi importanti come l'IBF,
l'
International Book Forum, dedicato alla compravendita dei diritti,
a cui partecipano agenti letterari e case editrici provenienti da
tutto il mondo; attualmente hanno già dato la loro adesione 130 tra
agenzie editoriali, scout, uffici diritti provenienti da tantissimi
Paesi, dall'Albania al Canada, dal Giappone alla Germania, dalla
Russia agli Stati Uniti. Torna il
Bookstock Village, che, con il
sostegno della
Compagnia di San Paolo, occupa un padiglione per
accogliere i ragazzi e la scuola, con mostre, laboratori e incontri
per i giovanissimi.
Una delle novità più belle del Salone,
anticipata nei mesi scorsi, è il
Superfestival, nato da un'idea di
Gianmario Pilo e
Marco Cassini, grazie al quale per quattro giorni
Torino sarà
il più grande contenitore di Festival culturali attivi
in Italia; i Festival avranno a disposizione un'area in cui potranno
presentarsi, incontrare gli editori e organizzare eventi in
collaborazione con il Salone; attualmente hanno già aderito decine
di Festival, da 17 regioni. Un'altra bella novità è il rapporto con
Matera 2019: la bella città lucana sarà
Capitale Europea della
Cultura, si sta preparando con entusiasmo e passione, con il
coordinamento del torinese
Paolo Verri, e al Salone porterà la
propria esperienza.
GasTrOnomica sarà invece lo spazio dedicato alla
cultura del cibo, in cui "la bibliodiversità sposa la
biodiversità, in un format culturale curato da
Slow Food".
Poi ci saranno
Music&Books, lo spazio musicale del Salone,
gli
anniversari, dai 100 anni della Rivoluzione d'Ottobre ai 50 anni
dalla morte di don Lrenzo Milani e Totò, dai 40 anni dal 77 ai 30
anni della morte di Primo Levi, e la
Primavera Torinese, una lunga
serie di eventi che accompagnerà verso l'appuntamento al Lingotto.
Trovate informazioni e approfondimenti su
www.salonelibro.it
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