Le
Officine
Grandi Riparazioni di Torino, le OGR insomma, saranno il
Distretto
della Creatività e dell'Innovazione, grazie all'intervento della
Fondazione CRT, che ha realizzato nella loro riqualificazione il suo
più
grande investimento diretto su un unico progetto, con ben 90 milioni di
euro. È anche l'
investimento più ambizioso realizzato a Torino
su un edificio ex industriale
dai tempi del Lingotto.
Le OGR furono costruite
tra il 1885 e il 1895, per la
riparazione dei treni, e furono attive fino agli anni '70 del XX
secolo; la loro dismissione ha lasciato un'area di
oltre 35mila metri
quadrati abbandonata, ma dotata di
edifici di architettura pregevole.
Il loro
aspetto grandioso è comprensibile anche dall'esterno,
passando
in via Castelfidardo, lungo la Spina Centrale: hanno una
forma ad H, con le due maniche laterali lunghe
quasi 200 metri,
collegate trasversalmente da un edificio più basso; le due maniche
laterali sono dotate di
grande fascino architettonico, come buona
parte delle fabbriche costruite alla fine dell'Ottocento; in una
delle due maniche, quella settentrionale, c'è un piccolo gioiello,
il cosiddetto
Duomo, che riproduce le tre navate tipiche dei templi
cristiani. Ed è curioso come questi
edifici industriali siano spesso
associati, per il loro aspetto architettonico, agli
edifici
religiosi.
Intorno alle OGR sorge quella che nella Torino
dell'Ottocento era la
zona dei servizi: c'erano anche il
Mercato del
Bestiame, i
Casotti della cinta daziaria, il
Mattatoio, le
Carceri
Nuove. Tutti elementi della città non più capitale del Regno e
in
cerca di futuro: oggi sono scomparsi o sono stati trasformati
in poli
culturali, a indicare una nuova vocazione per Torino. Le
OGR
sintetizzano questa nuova direzione dell'area in modo molto ambizioso
e davvero affascinante. Cosa vuol dire, infatti, diventare un
Distretto della Creatività e del'Innovazione? La Fondazione CRT
intende offrire a Torino un "
punto d'incontro di mostre, spettacoli,
concerti,
eventi di teatro e danza, laboratori, start
up e imprese
innovative. Un luogo che diventa progetto,
unico
esempio
di riconversione industriale in
Europa finalizzato a far convivere al proprio interno
due anime, quella
della ricerca
artistica,
in tutte le sue declinazioni, e quella della ricerca
in ambito tecnologico". A unire le due maniche (e le due anime?), ci sarà l'edificio trasversale più
basso, dedicato al
gusto e alle
eccellenze dell'enogastronomia
piemontese, aperto al pubblico dalla colazione fino al dopo cena.
La
data da segnare in calendario è il
30 settembre 2017: sarà allora
che le OGR saranno aperte al pubblico. Sarà un
Big Bang, promettono
dalla Fondazione CRT: per 15 giorni,
fino al 14 ottobre, le OGR
saranno a
ingresso libero, con
concerti, mostre e laboratori, con la
partecipazione di numerosi artisti nazionali e internazionali, con
l'uso di tecnologie digitali che permetteranno sia di seguire i
concerti in streaming sia di creare suggestioni all'interno
dell'architettura industriale. Ci sarà molto spazio per i bambini,
grazie alle iniziative curate da
Zonarte, il network promosso e
sostenuto dalla Fondazione CRT, che riunisce i Dipartimenti
Educazione delle principali istituzioni piemontesi dedicate all'arte
contemporanea (Castello di Rivoli Museo d’Arte Contemporanea,
Cittadellarte-Fondazione Pistoletto, GAM-Galleria Civica d’Arte
Moderna e Contemporanea, Fondazione Sandretto Re Rebaudengo,
Fondazione Merz e PAV-Parco Arte Vivente). E questo sarà
un punto di
forza delle OGR del futuro, poter contare
sulla rete di
collaborazioni e competenze degli enti culturali collegati alla
Fondazione CRT.
La
programmazione degli eventi dell'autunno 2017
si muove in questa direzione ed è fascinosissima. Il direttore
artistico
Nicola Ricciardi, giovanissimo per gli standard italiani, è
nato
nel 1985 (e anche questo è un bel segnale), ha annunciato che
in occasione di
Artissima 2017 le OGR ospiteranno sia la
Festa
ufficiale che una parte di
Club To Club; il 3 novembre,
aprirà
una mostra che metterà insieme
i più importanti musei di
arte contemporanea cittadina, dalla Fondazione Sandretto Re
Rebaudengo, che celebra i 25 anni della Collezione, alla GAM al
Castello di Rivoli, e conterà sull'appoggio di Museo Egizio, Palazzo
Madama e MAO, proponendoci chissà quali commistioni. Il
3 e 4
novembre sarà la volta di
Museo Ventuno, una piattaforma di ricerca
sui musei del XXI secolo, che farà incontrare i direttori di musei e
key panelists internazionali, per discutere de
I musei alla svolta
post-internet, all'interno del Duomo, "cuore e luogo di pensiero
delle OGR".
Muovendosi sempre tra creatività e innovazione,
le OGR vogliono essere
una vetrina delle eccellenze del territorio,
di qui la collaborazione continua con gli enti culturali locali, ma,
ha spiegato Ricciardi, che torinese non è, la vetrina avrà
un
contesto e una connotazione internazionali, favorirà incontri e
collaborazioni. Del resto,
la creatività nasce da questo,
dall'apertura, dalla collaborazione, dai ponti contro i muri, si
potrebbe dire. Un progetto affascinante e ambizioso,
da seguire con
attenzione. Il sito web per gli aggiornamenti è
www.ogrtorino.it
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