Sin dai primi ampliamenti, l'
isolato di Torino è stato costituito da edifici lungo i perimetri e da un
giardino/cortile all'interno, quasi come nelle antiche
domus romane,
che avevano le stanze disposte intorno al peristilio. Il
cortile segnava il
primo impatto del visitatore con il
prestigio e il potere del
padrone di casa: prendete le a
ntiche residenze aristocratiche, non ce
n'è una che non sia dotata di cortile in grado di suscitare
stupore
e ammirazione. Dai Palazzi che oggi ospitano istituzioni importanti
come la sede dell'Area Metropolitana di Torino o la Camera Commercio (Palazzo
Cisterna e Palazzo Birago di Borgaro) fino alle meraviglie dei
cortili di
Palazzo Scaglia di Verrua o di
Palazzo Saluzzo di Paesana.
A questa
lunga tradizione ho pensato oggi, visitando
due dei più bei cortili contemporanei torinesi, entrambi,
curiosamente, a
Borgo Aurora. Sto terminando l
'ebook sulle
architetture ex industriali riconvertite a nuove funzioni [
AGGIORNAMENTO è
in vendita su amazon.com a 3,99 euro] e oggi, grazie alla disponibilità di
De.Ga, committente di entrambi i progetti, ho potuto fotografare gli spazi interni della
ex Tobler, in via Aosta 8, e della
ex Ceat, in corso Regio Parco 15. A illustrare l'ebook ci saranno infatti
fotografie inedite, che racconteranno graficamente quanto gli architetti mi hanno spiegato dei loro progetti.
Facciata dell'ex CEAT (sin) e dell'ex Tobler (ds)
La riqualificazione dell'ex Tobler è stata progettata
dall'architetto Franco Cucchiarati, quella dell'ex CEAT
dallo Studio Rolla. Sono due
cortili di
grande impatto, che rispondono alla logica di sempre:
meravigliare all'interno, dovendo rispettare all'esterno
le regole
dell'architettura omogenea cara alla città; nel caso dei due edifici
ex industriali, all'esterno si sono rispettate
le facciate
originarie, così come richiesto dalla
Soprintendenza, all'interno,
invece, sono stati realizzati
nuovi mondi e nuovi modi di
abitare.
Cortile interno dell'ex CEAT (sin) e dell'ex Tobler (ds)
Nel cortile della ex Tobler, si cammina
su
percorsi di legno, il cuore è la cavità che porta ai garage
sotterranei e da cui emerge una grande quercia. Un espediente, questo
passaggio verso i garage, che permette di raggiungere le auto in
tutta sicurezza e che crea un legame sotterraneo/superficie,
oscurità/luce, che fa il paio con quello pubblico/privato,
esterno/interno, evidente in tutto il cortile. L'ex Tobler propone infatti appartamenti
con grandi pareti vetrate affacciate
direttamente sul cortile, non ci sono persiane, non ci sono cortine,
non c'è privato e non c'è pubblico, tutto è fluido, come se si
fosse ad Amsterdam. Il cortile è
uno spazio di socializzazione, il cui fascino è accentuato da
una vasca d'acqua di un
turchese acceso, che fa subito freschezza nelle giornate della bella
stagione,
dai cespugli di lavanda, che nelle prossime settimane
fioriranno, regalando ulteriore colore a un cortile che davvero non
se ne priva.
Non c'è simmetria, tra siepi di timo, cespugli di
lavanda e vasca d'acqua, quest'ultima è addirittura decentrata, ma è
impossibile non notarla, non fermarsi a guardarla o ad ascoltare il
suono delle due fontanelle che la alimentano. È l'armonia, l'idea di
un
angolo un po' zen in pieno Borgo Aurora, la proposta di
uno stile di
vita un po' nordico, a pochi passi da Porta Palazzo. È uno di quei
cortili da cui non vorresti mai uscire, lì non può succedere niente
di male.
Anche
il giardino dell'ex CEAT utilizza
piante e arbusti
decorativi, che ingentiliscono il rapporto tra sotterraneo/superficie
e oscurità/luce: qui le prese d'aria per il piano sotterraneo sono
mascherati da
eleganti strutture metalliche, che si confondono tra le
siepi del giardino e sembrano sculture appositamente create. Anche
qui si cammina su
percorsi di legno; i fiori colorati, le siepi e gli
arbusti danno un'idea di serena armonia. L'antico edificio
industriale è stato dotato di
balconi, di
giardini pensili e, sui
tetti, delle
famose ville urbane, ma non crea quel rapporto
interno/esterno, pubblico/privato, così evidente nell'ex Tobler e
mantiene un
elegante distacco torinese. Eppure il suo
pergolato di
rampicanti, le rose e le siepi, i colori che cambiano secondo le
stagioni creano come un'
oasi di pace, anche qui un angolo un po' zen, alle spalle di corso Palermo.
Dovrebbero essere
sempre visitabili, i bei cortili torinesi.
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