Nei giorni scorsi il Comune di Torino ha annunciato l'avvio della gara per
l'aggiudicazione della
progettazione esecutiva del lotto Fermi-Collegno
Centro della linea 1 della Metropolitana; l'intera tratta va dall'attuale capolinea,
Fermi, fino a Cascine Vica, con
quattro fermate (Certosa, Collegno Centro, Leumann e Cascine Vica); per la realizzazione sono stati organizzati
tre lotti: il 1° riguarda progettazione e realizzazione della tratta Fermi-Collegno Centro; il 2° la progettazione e realizzazione della tratta Collegno Centro-Cascine Vica; il 3° lotto la realizzazione del parcheggio di interscambio a Cascine Vica, l'ampliamento del deposito e l'acquisto di 8 nuovi treni.
Subito dopo la stazione Fermi (attuale capolinea), la linea si innesta
su via Edmondo De Amicis, a Collegno. "Successivamente il tracciato si sviluppa lungo via De Amicis
fino
all'incrocio con corso Pastrengo, sottopassa la ferrovia
Torino/Modane, e, dopo aver percorso
via Risorgimento, si porta al di
sotto ed in asse di
corso Francia.In questo
primo lotto è prevista la realizzazione di
due stazioni: la stazione
Certosa sarà la stazione di
interscambio con il servizio ferroviario
nella stazione di Collegno e parte dell'edificio verrà realizzato in
superficie; la stazione Collegno Centro sarà ubicata nel centro del
Comune di Collegno, su corso Francia all'altezza dell'
attuale sede
del mercato. La
parte iniziale della galleria sarà realizzata con sistema
'
cut&cover' (il sistema utilizzato per la realizzazione delle
stazioni). La restante parte della galleria sarà invece scavata con
il
metodo tradizionale a foro cieco. Rispetto al progetto
preliminare, dove era previsto lo scavo di tutta la galleria con
sistema cut&cover, con questa tecnica si potrà ottenere un
minor impatto sul sistema viabilistico lungo l'asse della galleria;
cantieri concentrati e non diffusi; minori volumi scavati e minori
volumi di materiali da costruzione impiegati; minore emissione di
rumori e polveri" spiega il comunicato stampa.
Il nuovo progetto presenta
importanti
cambiamenti nella realizzazione delle stazioni: invece di essere
realizzate su un solo livello, come prevedeva il progetto
preliminare, e che
impediva di poter passare da un binario all'altro
all'interno della stazione (praticamente si poteva solo scendere al
binario, per passare a quello dell'altra direzione bisognava tornare
in superficie, attraversare corso Francia e scendere di nuovo in
stazione), saranno
costruite su due livelli. Questo significa che si
potrà
attraversare corso Francia nel sottopassaggio e che si potrà
cambiare binario della metropolitana senza salire in superficie.
Eppure questo progetto, per quanto condivisibile e necessario, ha
suscitato una perplessità non da poco: sarà
dotato di scale fisse e
di ascensori,
non di scale mobili. "Unitamente alle scale fisse
è sempre prevista la presenza di due ascensori, sia al piano strada
per raggiungere il piano atrio, che al piano atrio per raggiungere il
piano banchina dove passeranno i treni. Grazie alla presenza di tali
ascensori sarà così possibile utilizzare la metropolitana e/o sotto
attraversare corso Francia da parte di
ogni tipo di utenza (sia
disabili motori che persone con carrozzine o diversi impedimenti)
senza ostacoli e in totale sicurezza" spiega il comunicato
stampa.
Ma questo non cancella il problema di fondo: siamo
nel
XXI secolo, quando si costruiscono
nuove infrastrutture bisognerebbe
dotarle di
tutte le comodità per rendere
la vita più semplice ai
cittadini, non per complicarla. Immaginate
la coda agli ascensori,
con passeggini, sedie a rotelle e anziani, o chiunque con le buste della spesa
e senza la forza/resistenza di salire le scale fisse. Immaginate che uno
degli ascensori
non funziona. Perché far fare ai cittadini (e ai
turisti!) la coda? Perché metterli in difficoltà in caso di
ascensori non funzionanti? Perché non prevedere anche l'uso di scale
mobili, come nelle moderne stazioni metropolitane di qualunque città
europea?
Qualche giorno fa era stata espressa la stessa
perplessità da
Legambiente. "L'assenza di scale mobili
rischierebbe di penalizzare le persone
con ridotte capacità motorie,
che nelle ore di punta potrebbero trovarsi
imbottigliate nell'attesa
degli ascensori" sostenevano da Legambiente sulle pagine
torinesi del quotidiano. Da
Infra.To, la società che sta gestendo la
realizzazione delle infrastrutture torinesi, hanno risposto
sostenendo che le stazioni in costruzione sono state progettate
con
il consenso dei Comuni attraversati, Collegno e Rivoli, che
sono già
state migliorate con la trasformazione da uno a due livelli ed è
stato negato il possibile effetto imbuto a causa dell'assenza di
scale mobili. Gli ascensori, a differenza delle scale mobili,
spiegano ancora da InfraTo, offrono
la possibilità di usare la
metropolitana a tutti; e questo ovviamente non si contesta,
quello
che si contesta è che ci sono utenze, come le
persone anziane
autonome, le
persone con pesanti buste della spesa o con valigie, che
avrebbero potuto
usare le scale mobili e che invece si vedono
costrette nel "mucchio" degli ascensori,
moltiplicando i
tempi di attesa e lo stesso uso degli ascensori. Una lungaggine che
poteva essere evitata, prevedendo anche in quste stazioni le scale
mobili.
Questo primo lotto della M1 in direzione Rivoli sarà
finanziato totalmente dallo Stato e costrerà 123,7 milioni di euro
(l'importo stimato per la gara della progettazione esecutiva è di
circa 1,4 milioni di euro). Il termine dei lavori è previsto
tra 4
anni. "Il costo dell'intera tratta Collegno-Cascine Vica, che ha
concluso positivamente tutto l'iter previsto dalla legge (conferenza
dei servizi, valutazioni di impatto ambientale da parte dei Comuni di
Collegno e Rivoli, parere sulla localizzazione dell’opera da parte
della Regione Piemonte, etc…) ammonta a 304,3 milioni di euro" conclude il comunicato stampa. Forza che ce la stiamo
facendo!
Su
www.comune.torino.it u
n bel documento in .pdf, da cui sono tratte le immagini di questo articolo, sintetizza le
principali caratteristiche tecniche della M1.
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