Edifici
ex industriali a Torino – Le trasformazioni del XXI secolo, l'ebook
che ho scritto dopo aver intervistato gli architetti che hanno
realizzato le riqualificazioni di vari edifici dismessi torinesi, è
in vendita
su Amazon e, nei prossimi giorni lo sarà anche sulle
più importanti piattaforme italiane (Feltrinelli, Mondadori, ecc).
L'idea dell'ebook è nata
durante le
conversazioni con gli architetti che hanno ristrutturato
la Fondazione Merz, il Museo Ettore Fico, gli edifici dell'ex Ceat,
dell'ex Tobler, il Basic Village, l'ex INCET, l'ex SNOS e l'ex Carpano
per Eataly; volevo scrivere
una serie di articoli per Rotta su Torino, poi
Alessandra Coscia dello
Studio GRANMA Architetti Associati mi ha parlato dell'emozione della prima visita alla galleria dell'ex SNOS,
Alex Cepernich mi ha spiegato come il suo disegno del Museo Fico sia un cammino non solo metaforico dal buio alla luce,
Armando Baietto dello Studio
Baietto Battiato Bianco Architetti Associati mi ha fatto notare i cinque spazi attraverso i quali è possibile guardare nel Basic Village, grazie alle puliture del progetto,
Gustavo Ambrosini dello
Studio Negozio Blu Architetti Associati mi ha sottolineato come l'ex Carpano si sia sviluppata intorno ai cortili interni dell'isolato e per questo Eataly ne esalta i percorsi. Così mi sono trovata a pensare che sarebbe stato un peccato che i racconti di lavoro, passione, emozioni, studio e ricerca andassero perduti
nel passato remoto del blog.
Per
arricchire di contenuti l'ebook, ho intervistato il Presidente
dell'Ordine degli Architetti
Massimo Giuntoli e l'Assessore
all'Urbanistica, nonché vicesindaco,
Guido Montanari, che hanno
offerto
un punto di vista originale e appassionato sulle trasformazioni che
hanno caratterizzato i primi decenni del XXI secolo a Torino.
Ne
emerge
una città più consapevole di se stessa di quanto fosse in
passato, capace di
belle riqualificazioni, ma in assenza di una vera
progettualità generale,
non sempre attenta alla memoria del suo
passato industriale, con un
rapporto tra pubblico e privato non
sempre facile. Ne emergono anche
architetti appassionati, che
indagano sugli edifici su cui devono intervenire e se ne innamorano,
che sanno dare loro
una nuova anima e che sanno interpretare la
duttilità dell'architettura industriale, facendo pensare, a chi
osserva i loro interventi, che quell'edificio sia
nato esattamente
per la vocazione che gli hanno attribuito (non vi capita di pensarlo,
quando siete da Eataly o al Basic Village?). Una città che vale la
pena continuare a indagare perché conserva
nelle sue pieghe e nei
suoi itinerari meno noti tanti piccoli gioielli da scoprire.
La copertina, in bianco e nero, riprende tre degli interventi di cui si parla nelle sue pagine, il secondo piano del Museo Ettore Fico, la galleria commerciale dello SNOS e il mercatino di Eataly;
non c'è una ragione precisa per cui ho scelto questi interventi, apprezzandoli davvero tutti, probabilmente perché
tutti e tre, con le gallerie, le linee prospettiche e i punti di fuga così definiti, danno
una bella idea di come si possa ridare nuova vita a un edificio industriale senza perderne la memoria.
Edifici
ex industriali a Torino costa
3,99 euro ed è in vendita solo in
versione ebook, a
questo link di Amazon.
Se non avete il Kindle per leggerlo, niente paura:
amazon dà la possibilità di scaricare
la versione per PC, per
leggere comodamente gli ebook che si acquistano sulla sua piattaforma
direttamente dal computer. Spero che sia una lettura
piacevole e
interessante e per me sarà un piacere
leggere le vostre opinioni.
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