Nel weekend torna alla Palazzina di Caccia di Stupinigi FLOReal, che tanto successo aveva avuto nella prima edizione, nella stessa location. Nella tre giorni, dal 7 al 9 ottobre 2022, la mostra florovivaistica, con vivaisti provenienti da ogni parte d'Italia, sarà accompagnata da un ricco palinsesto culturale. Presentazioni di libri e conferenze, proiezioni di cortometraggi e documentari, performance teatrali, mostre, laboratori e un ampio spazio dedicato alla gastronomia, con un filo comune: la natura e la sostenibilità. La mostra propone colori e profumi dell'autunno, "dal fiore più amato, la rosa, agli agrumi siciliani, le orchidee dalla Lombardia, e ancora piante succulente e carnivore, orchidee, tillandsie, piante acquatiche e rampicanti, aromatiche e tropicali, oltre a diverse tipologie di bonsai. Piante da appartamento, da secco e da sole intenso, da ombra, fioriture annuali, bulbose e graminacee. Non mancheranno varietà più stagionali come le viole, i ciclam...
La meraviglia del Santuario del Valinotto, appena restaurato
Ottieni link
Facebook
X
Pinterest
Email
Altre app
Non bisogna sottovalutare mai le
cappelle della campagna piemontese, perché possono essere piccoli
gioielli d'architettura, capaci di lasciare a bocca aperta. Succede
anche alle porte di Torino, a Carignano (circa 20 km a sud del
capoluogo sabaudo), dove, a poca distanza dal centro abitato, sulla
strada provinciale per Virle, c'è il Tempio della Visitazione di
Maria a Elisabetta, più comunemente chiamato Santuario del
Valinotto. All'esterno si presenta come una costruzione solitaria, a
tre volumi sovrapposti e digradanti, all'interno sorprende e
affascina per l'uso della linea curva, che rimanda immediatamente
alle chiese a pianta centrale di Torino, per l'uso della luce,
proveniente da camere nascoste, che riporta ad atmosfere
borrominiane, e per l'ardita cupola, formata in realtà da tre cupole
sovrapposte (di qui i volumi digradanti all'esterno), una più
leggera dell'altra e tutte magnificamente affrescate, fino al trionfo
del mistero della Trinità, nel cupolino della lanterna, verso cui
convergono tutti gli sguardi.
Il Santuario del Valinotto è
un'opera giovanile di Bernardo Vittone, uno dei più importanti
architetti piemontesi del Settecento (tutta la regione, dalla Granda
al Vercellese, passando per Canavese e Biellese, è punteggiata di
edifici religiosi o civili da lui firmati); fu commissionata dal
banchiere Antonio Facio, per richiesta testamentaria di uno zio, e
si presenta con una pianta centrale, in cui l'uso della linea concava
e convessa definisce le cappelle, radiali e proiettate a disegnare il profilo
esterno dell'edificio; a raccordare i pilastri ci sono sei grandi
archi, dietro i quali, al di sopra delle cappelle, si aprono,
nascoste alla vista dell'osservatore, le finestre che danno luce alla
parte inferiore dell'edificio (in realtà quasi tutto il sistema
d'illuminazione naturale è nascosto alla vista, facendo cadere la
luce in modo soffuso, mediato dall'architettura); sui sei archi si
imposta la cupola, ardita e leggera come non capita spesso di vedere
in Piemonte. Dai sei pennacchi partono infatti due arconi, che
intersecandosi al centro formano un grande esagono (ma potremmo dire che l'impostazione del disegno è basato su due triangoli equilateri che si intersecano); a prima vista, il disegno della cupola ricorda la chiesa di San Lorenzo di Torino, del
resto Guarino Guarini fu uno dei maestri di riferimento del Vittone,
ma, a livello statico, non c'è alcun rapporto tra le due cupole; al di sopra di questo sistema di archi,
c'è un'ulteriore cupola, di forma semisferica, sulla quale è
impostato il tamburo della lanterna, conclusa da un ulteriore
cupolino. In questo sistema di volte sovrapposte e digradanti, la
luce, che filtra nascosta, come una meraviglia, è una delle grandi
protagoniste, insieme ai magnifici affreschi di Pietro Francesco
Guala. Un po' barocco, nell'architettura, un po' rococò, negli
affreschi vivaci e luminosi, l'edificio sorprende anche per l'uso
degli stucchi per la terza dimensione: il crocifisso della cappella
alla destra dell'ingresso e le ali di alcuni angeli degli affreschi
delle volte fuoriescono, a disegnare la terza dimensione e a
sorprendere, perché, non bisogna dimenticarlo, siamo pur sempre
nell'età delle meraviglie care al Barocco.
Come è stato
possibile che un'architettura così ardita e sofisticata sia stata
espressa in un santuario di campagna? È la domanda che sorge spontanea, non
appena ci si riprende dalla sorpresa. Ma non c'è risposta: non è
che a Carignano ci fosse una scuola di pensiero architettonico così
raffinato, nel Settecento, probabilmente si è trattato,
semplicemente, di un'impresa giovanile del Vittone, resa possibile da
un committente facoltoso e curioso.
Un simile gioiello sarebbe andato
perduto a causa del degrado, se non ci fossero stati i recenti
restauri finanziati dalla Compagnia di San Paolo, che, guidati dall'architetto
Agostino Magnaghi, docente alla Facoltà di Architettura del
Politecnico di Torino, e realizzati dal Consorzio San Luca, in
stretta collaborazione con la Soprintendenza Belle Arti e Paesaggio,
hanno restituito sicurezza, fascino e colori alla struttura. In poco
meno di due anni sono state restaurate le strutture esterne, condicio
sine qua non per il restauro interno: i principali danni alle
decorazioni e alle pitture sono stati causati infatti dalle
infiltrazioni provenienti dalle coperture. Quindi si è proceduto
agli studi preliminari e al restauro degli affreschi, in base alla
loro realizzazione. L'opera è stata completata con uno studio di
illuminazione nascosta e riflessa, che sottolinea il ruolo della luce
indiretta, voluto dal Vittone e appreso negli anni trascorsi a Roma.
Recuperata l'antica bellezza, il Santuario entra così in un
itinerario d'arte che permetterà di scoprire e ammirare le opere del
Settecento, sparse nel territorio piemontese. La riapertura del
Valinotto viene festeggiata con una serie di eventi, anch'essi
sostenuti dalla Compagnia di San Paolo, con visite guidate alla
cappella, che si terranno il 4, 11, 18, 25 giugno 2017 alle ore 14.30 e 17
grazie ai volontari dell'Associazione Progetto Cultura e Turismo. L'11
giugno, alle ore 17 ci sarà anche lo spettacolo In nome della madre
della compagnia teatrale Viartisti, tratto da Erri De Luca; il 18
giugno, alle ore 17, ci sarà un concerto al pianoforte di opere del
'700 del maestro Guido Castagnoli. Se potete, inserite questi
appuntamenti nella vostra agenda: il Santuario del Valinotto non vi
deluderà.
Se volete approfondire la conoscenza del Santuario e dei suoi restauri, il Consorzio San Luca ha pubblicato questo bel video su youtube: 16 minuti in cui si spiega il contesto in cui Bernardo Vittone sviluppò la sua carriera, si descrivono le caratteristiche del Santuario e si illustrano i restauri realizzati.
Commenti
Posta un commento