Nel 2017, la
Reggia di Venaria celebra
i suoi primi
10 anni dall'apertura. 10 anni che ci hanno restituito non
solo
una delle più prestigiose residenze sabaude e una delle
Gallerie più belle d'Europa, la juvarriana
Galleria Grande, ma ci
hanno regalato anche un
Parco ricostruito filologicamente, arricchito
di
opere d'arte contemporanea,
mezzi di trasporto turistici e grandi
eventi., e
mostre mai banali e sempre memorabili.
Ed è appunto
alla memoria che fa appello la Reggia di Venaria, chiedendo ai
visitatori di questi anni di aprire
la Scatola dei Ricordi, per
condividere quello che è rimasto loro
in memoria di questi 10 anni.
Una mostra, un concerto, un evento, un momento vissuto nella Reggia,
in questi 10 anni.
Per condividerlo, sotto forma di video o di
fotografia, basta compilare il
form che si trova all'indirizzo
www.lavenaria.it
e allegare il materiale.
I ricordi più interessanti saranno
condivisi dalla Reggia sui suoi social e quello più emozionante
vincerà una cena per due curata da Alfredo Russo, lo chef stellato
del
Ristorante Dolce Stil Novo della stessa Reggia.
Nelle foto,
i miei ricordi più belli della Reggia di Venaria. Le
prime due immagini, in alto sono
tratte da Il mondo di Steve McCurry,
una delle mostre più belle del 2016, per me: mi aveva emozionato
l'allestimento, quasi evanescente, che lasciava
tutto il protagonismo alle immagini, esotiche e lontane, ma realistiche, che aprivano
ad altri mondi, e la musica, che accompagnava, in crescendo, la scoperta delle immagini, mano a mano che ci si inoltrava tra i teli che le sostenevano, nella
magnifica architettura delle Scuderie Juvarriane. Le altre due immagini sono della
Fontana del Cervo e del suo bello spettacolo musical-coreografico e della
Galleria Grande, uno dei posti più belli d'Europa. Per me sono
immagini molto care, soprattutto le prime, perché appartengono a
una collezione andata perduta causa perdita di computer e hard disk (sì, da allora, salvo tutte le immagini contemporaneamente su computer e hard disk esterno, per evitare simili incidenti). La pubblicazione di queste foto su Rotta su Torino le ha salvate.
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