Ero
in via Garibaldi, quando gli operai
incaricati hanno iniziato a posizionare
i primi dissuasori,
all'altezza di via XX settembre. Torino è stata
una delle prime
città italiane a rispondere all'
attentato nella Rambla di Barcellona
e ad
applicare le nuove regole di sicurezza, che vogliono la
protezione delle vie e delle piazze pedonali con dissuasori, siano
fioriere, piramidi o barriere jersey. Ho visto l'impegno degli operai
e la curiosità dei passanti e, se devo dire la verità,
il
sentimento che ho provato è stato sollievo. Sollievo perché la
città sta provando a
difendere la sicurezza dei cittadini, cercando
di
risolvere anche le contraddizioni (ma se ci sono i dissuasori per
impedire alle auto di passare, come faranno le ambulanze e le
cisterne dei vigili del fuoco? O, più banalmente, come faranno i
fornitori dei negozi?). Chiaro che vedere le barriere jersey tra le
chiese di piazza San Carlo, andando verso Porta Nuova,
non è la cosa
più elegante che ci sia, ma, onestamente,
preferisco la sicurezza
all'eleganza, almeno in questi frangenti, che sembrano assomigliare
molto al
primum vivere.
Qualche giorno fa è stata lanciata
la
proposta di abbellire le barriere di cemento con disegni artistici,
coinvolgendo
writers e allievi dell'Accademia. L'idea mi è piaciuta
subito, perché siamo pur sempre
una delle città dell'arte
contemporanea (e il novembre di Artissima è vicino, in fondo!), e
dev'essere piaciuta anche al
sindaco Chiara Appendino, che oggi
ha comunicato via Facebook l'intenzione di
decorare i nuovi dispositivi
di sicurezza. "Molti di voi hanno fatto notare come le barriere
jersey si sposino visivamente male con la nostra città, e
personalmente concordo. Per questo motivo,
in collaborazione con
l'Accademia di Belle Arti e il progetto Murarte, la Città di Torino,
su iniziativa dell'
Assesorato alla Cultura guidato da
Francesca
Paola Leon, ha deciso di
affidare agli artisti questi dispositivi per
la sicurezza" ha scritto il sindaco, che ha anche commentato:
"Posto che
la sicurezza viene prima di tutto, anche il loro
impatto visivo merita attenzione - specie in una Città che ad agosto
ha fatto segnare record di visitatori - nei prossimi giorni verrà
dunque promossa un'iniziativa volta a coinvolgere writers e Allievi
dell’Accademia per dimostrare come la risposta della Città di
Torino al terrorismo
non sia la paura ma l'arte, i colori e la voglia
di guardare avanti".
Inutile dire che seguirò questo
progetto torinese
con attenzione e curiosità e che tornerò a
parlarne su Rotta su Torino.
Le mie foto si riferiscono ai dissuasori su via Garibaldi all'incrocio con via XX settembre;
su repubblica.it c'è
una gallery delle barriere di cemento poste intorno a piazza Castello e
usate creativamente da torinesi e turisti.
Commenti
Posta un commento