Il modello è quello di
Open House
Torino,
lo ricordate?
Un solo weekend per visitare architetture
pubbliche e private e conoscere
la città che si cela dietro le
pareti esterne dei suoi edifici.
Fabbriche Aperte usa
la stessa
formula: due giorni,
il 27 e il 28 ottobre 2017, per conoscere da
vicino
le eccellenze dell'industria manifatturiera del Piemonte,
attraverso
visite guidate nei stabilimenti. L'iniziativa è della
Regione Piemonte, per avvicinare il grande pubblico alla realtà industriale del territorio e dare
visibilità, meritata, alle sue eccellenze. Finora hanno aderito
68
aziende attive nella Regione, ci sono
nomi famosi e
popolari come FCA, Michelin, Aurora, Alstom Ferroviaria, Lagostina,
Lavazza, Martini&Rossi, Lanificio Ermenegildo Zegna e Figli. Ci
sono
realtà meno note al grande pubblico, ma
vere e proprie
eccellenze di
solida reputazione nel proprio settore, da Thales Alenia Space, che
costruisce oltre il 50% dei moduli pressurizzati della Stazione
Spaziale Internazionale, a Trustech, che si occupa di ricerca e
sviluppo nelle micro e nanotecnologie, da Reynaldi, che oltre ad
avere una propria linea di cosmetici produce anche per altri marchi,
a Domori, prima azienda al mondo a processare esclusivamente cacao
pregiato.
Sono presenti
realtà industriale di tutte le province
piemontesi: al momento Torino fa la parte del leone, ma il numero
delle aziende aderenti può aumentare (le
iscrizioni sono ancora in
corso, dall'email
gabinettopresidenzagiunta@regione.piemonte.it).
Allo scorrere la lista delle aziende già aderenti, si ha un'idea di
quanto siano vari i settori di attività dell'industria
manifatturiera piemontese e di quanto siano
diverse, e appassionanti,
le storie che raccontano: spesso sono
storie di grandi
uomini e di grande determinazione, avventure epiche come quelle di
Ermenegildo Zegna, Luigi Lavazza o Luigi ed Emilio Lagostina, sempre
sono
esempi di investimenti, ricerca, sviluppo, saper fare, qualità,
capacità di stare sul mercato e prevedere le tendenze. Ci sono
numeri belli che raccontano come l'industria manifatturiera
piemontese sia un
traino anche per quella italiana, anche adesso, che
la grande crisi economica sembra alle spalle:
nella sua pagina Facebook,
Fabbriche Aperte riporta che "il Piemonte è la
prima regione italiana per esportazioni di prodotti dalle industrie manifatturiere: nel primo trimestre del
2017, l'export ha raggiunto gli 11,8 miliardi di euro, con
una crescita del 14,1% rispetto allo stesso periodo del 2016 e con
una
media nazionale pari a +9,9%. Nei primi tre mesi dell'anno, la
produzione industriale piemontese è cresciuta del 4,5% rispetto allo
stesso trimestre del 2016. Superiori alla media, gli incrementi nella
produzione dei mezzi di trasporto (ben +22,4%!), dei metalli
(+5,5%), della meccanica (+5,1%)".
E non sono solo numeri,
perché dietro a quei numeri ci
sono volti, uomini, siano
operai
impegnati a realizzare i prodotti o
manager che si occupano della
loro distribuzione e vendita, storie che spesso ignoriamo e che
invece vale la pena conoscere, per avere un'idea di quello che il
nostro territorio è
in grado di fare e di realizzare grazie alle sue
competenze. "Dietro ai prodotti ci sono gli operai, Fabbriche
Aperte è un'occasione per raccontare
una storia di uomini" ha
detto il Presidente della Regione Piemonte Sergio Chiamparino, che
crede fortemente in questo progetto. Ed è bella l'idea di dare
un'umanità ai numeri e di raccontare i processi produttivi, che
dietro alle loro eccellenze hanno la mano degli uomini, siano nati in
questo nostro Piemonte o lo abbiano raggiunto per avere una vita
migliore e regalarci
le loro capacità e il loro entusiasmo.
Fabbriche Aperte ha
un sito web,
www.piemontefabbricheaperte.it,
dove tra alcuni giorni saranno disponibili il calendario e gli orari
delle visite guidate e inizieranno le
iscrizioni per parteciparvi;
nel sito ci saranno anche
tutte le aziende mano a mano aderenti, con
le schede di informazione preparate per ognuna di loro. Il progetto è
presente anche sui social,
Facebook e
Instagram, che stanno partendo
in questi giorni.
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