Ho appena ricevuto questo comunicato dalla
Fondazione Sandretto Re
Rebaudengo, che mi rallegra molto, come
torinese, come
donna
e come
amante della Spagna, della sua cultura e della sua preziosa
lingua. Appena ho letto che Patrizia Sandretto Re Rebaudengo aprirà
una nuova sede della sua Fondazione a
Madrid e
le
motivazioni per cui lo farà (Madrid capitale d'Europa con
canali
privilegiati verso Latinoamérica, quando lo capiremo, in Italia?), ho
pensato alla
baronessa Carmen von Thyssen, che sta aprendo in Spagna
sedi in diverse città,
per condividere quadri e opere della sua
prestigiosa collezione.
Non lo faccio mai, perché
non mi piace
essere portavoce di Musei e Fondazioni e preferisco raccontare
il mio
punto di vista, essendo questo il mio blog, ma è
una cosa così bella, c'è
così
tanta passione nelle parole di Patrizia, che non posso non
riportare integralmente il suo comunicato.
Sarà un piacere, tornando
a Madrid, visitare
un pezzo così prestigioso d'Italia e di Torino
(il
Matadero è uno
straordinario posto di fermenti e contaminazioni
d'arte, collocato nei pressi del
Madrid Río, all'interno di
un'area
sapientemente riqualificata lo scorso decennio).
In bocca al lupo, di
cuore, alla Fundación Sandretto Re Rebaudengo Madrid e a Patrizia
Sandretto!
Oggi è un giorno molto importante per
me, il giorno della conferenza stampa che dà ufficialmente inizio
alla Fundación Sandretto Re Rebaudengo Madrid, alla presenza di
Manuela Carmena Castrillo, Sindaca di Madrid, e di Chiara Appendino,
Sindaca di Torino, nella bellissima Cineteca del Matadero di Madrid.
La nuova Fundación aprirà nel 2019,
negli spazi della Nave 9, uno degli edifici del primo Novecento del
Matadero, il Centro de Creación Contemporánea aperto nel 2006
dall’Ayuntamiento di Madrid.
Più di vent’anni di esperienza a
favore dell'arte contemporanea mi hanno portato a compiere questo
passo, mossa dal desiderio di ampliare la sfera d’azione
dell’istituzione che ho costituito nel 1995, portandola nel
contesto di una grande metropoli europea. Mi piace pensare che
l'istituzione che porta il mio nome e quello della mia famiglia
abbia da oggi tre case, legate da una filosofia chiara e unitaria, ma
caratterizzate ciascuna da una propria fisionomia: Palazzo Re
Rebaudengo a Guarene d’Alba, tra le colline del Piemonte; il Centro
di Torino, sorto nel 2002 in un quartiere protagonista di quel
dinamico e decisivo processo di trasformazione in atto negli ultimi
decenni nella mia città; la sede di Madrid che sarà situata nel
cuore di un vero e proprio laboratorio di creazione
multidisciplinare. Queste tre dimensioni si armonizzano con le
vocazioni dell'arte attuale: la sua capacità di muoversi tra
località e globalità, di interpretare i sentimenti di prossimità e
di vicinato, di declinare la relazione con il paesaggio naturale e
urbano e, nello stesso tempo, di riflettere sui macro cambiamenti e
le emergenze del presente.
La Fondazione Sandretto Re Rebaudengo,
a Guarene e a Torino, insieme alla Fundación di Madrid danno vita a
una nuova costellazione, disegnano una nuova geografia che realizza
concretamente un'idea di Europa basata sulla reciprocità fra
luoghi, comunità, saperi e culture. Il sogno di aprire una nuova
fondazione mi ha portato in questi anni a visitare molte città e
numerosi spazi. Ho scelto Madrid perché considero la Spagna la mia
seconda patria e perché lo spagnolo è una lingua che conosco bene e
che mi è molto familiare. Ho scelto Madrid perché è una grande
capitale globale e perchè è un ponte verso la cultura
latino-americana, una scena in crescita, che guardo da tempo con
molta attenzione.
La Collezione Sandretto Re Rebaudengo –
che ho avviato nel 1992 – avrà un ruolo importante nella nuova
Fundación. La mia Collezione ha sempre avuto un carattere aperto,
dinamico: è alla base della nascita della Fondazione e in questi
suoi venticinque anni ha viaggiato in tutto il mondo. Questa è una
stagione molto felice per la Collezione: secondo una linea
consolidata, sto curando il rapporto con il territorio e continuo a
farla conoscere sulla scena internazionale. In novembre, cinquanta
opere della mia raccolta saranno esposte nella mostra Come una falena
alla fiamma
- curata da Tom Eccles, Mark Rappolt e Liam Gillick -
nata dalla nostra collaborazione con le OGR, il nuovo Centro della
Fondazione CRT che inaugurerà i suoi spazi a Torino il 30 settembre.
Sempre in ambito locale, abbiamo avviato un altro progetto
importante, aprendo un dialogo con il Comune di Venaria Reale, cui è
già seguita una serie di sopralluoghi, con il fine di individuare
uno spazio per esporre in permanenza una parte della Collezione e
organizzare mostre. In primavera la Collezione sarà in Cina, al
Rockbund Art Museum di Shanghai.
Nella sede di Madrid, la Collezione
sarà presentata per cicli di opere che riallestiremo periodicamente,
offrendo ai visitatori un percorso nell’arte contemporanea degli
ultimi decenni, attraverso opere di artisti internazionali, datate
tra il 1990 e il presente.
La Fundación sarà soprattutto un
centro espositivo, dedicato alla ricerca e alla produzione di nuove
mostre e di nuove opere. In linea con la nostra filosofia, avrà al
proprio interno i luoghi deputati all’attività del Dipartimento
educativo, della mediazione culturale, della formazione specialistica
e delle residenze per artisti e curatori. Ho affidato la concezione
dei suoi interni all’architetto David Adjaye (tra i suoi progetti
recenti ricordiamo il Smithsonian Insitute National Museum of African
American History and Culture a Washington DC voluto fortemente da
Barak Obama), in collaborazione con l’architetto spagnolo Arturo
Franco. Ho invitato gli architetti a lavorare su un’idea di luogo
ospitale, pensato per le opere e gli artisti, per i pubblici, le
scuole e le famiglie coinvolte nelle visite e nei laboratori. Come
già nelle altre due sedi della Fondazione, il principio
dell’accessibilità sarà applicato attraverso l’assenza di
barriere sia fisiche che culturali.
Nel 2002, il Centro di Torino della
Fondazione Sandretto Re Rebaudengo ha aperto le porte dopo un
processo di collaborazione fra pubblico e privato, un processo pilota
che non aveva molti precedenti in quegli anni.
Nel 2017, il progetto per l'apertura
della Fundación Sandretto Re Rebaudengo Madrid si colloca
analogamente nella sfera di una stretta collaborazione con il
Pubblico. Nel settembre del 2015, dopo aver visitato gli spazi del
Matadero, sono entrata in contatto con il Comune di Madrid,
candidandomi per la concessione della Nave 9. Sottoposto alla Sindaca
di Madrid, Manuela Carmena Castrillo, il progetto è stato
ufficialmente accolto, tramite il Coordinatore generale del Comune di
Madrid, Luís Cueto, nel febbraio 2016. Da quella data è iniziata la
negoziazione con il Comune di Madrid, con l’obiettivo condiviso di
arrivare a una concessione demaniale della durata di 50 anni, in
cambio della ristrutturazione e della successiva attuazione di un
progetto culturale di carattere espositivo, educativo e di ricerca,
centrato sulle diverse espressioni artistiche contemporanee. La
concessione è stata formalizzata l’8 settembre scorso con un
decreto firmato congiuntamente dalla Sindaca e da me.
La Fundación Sandretto Re Rebaudengo
Madrid è stata costituita nel gennaio 2017. La Fondazione italiana e
la Fondazione spagnola saranno accomunate da missioni, obiettivi,
metodologie e buone pratiche; saranno legate da una traiettoria
disegnata giorno per giorno dall’arte contemporanea. Con il mio
progetto, spero anche di poter contribuire a quel processo di
internazionalizzazione in uscita che è una delle linee su cui la mia
città, Torino, sta giustamente puntando.
Il lavoro da fare, prima
dell’inaugurazione, è ancora molto lungo. Oggi, in occasione della
conferenza stampa ufficiale, consentitemi di essere felice e
orgogliosa per aver portato, con la nuova Fundación Sandretto Re
Rebaudengo Madrid, un po' di Torino a Madrid.
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