Ho scoperto
Torinostratosferica
casualmente, credo su Facebook, alcuni mesi fa, mi sono incuriosita e
sono approdata
sul suo sito ufficiale, per saperne di più. Mi ha
divertito
l'impostazione e l'idea generale: "Un esperimento
collettivo per immaginare la città al suo meglio.
Senza limiti,
committenti, preconcetti. Senza calcoli di fattibilità". Con
una premessa del genere,
si può immaginare qualunque cosa.
E infatti
negli incontri con
architetti, imprenditori, editori, grafici e creativi di varia
cultura, organizzati da
Bellissimo, che ha lanciato il progetto, si sono immaginate
cose fascinosissime, magari non sempre
fattibili e che però! Qualche esempio, dal sito web:
2 nuovi Musei
con 2 sole opere: la Sindone e l'Autoritratto di Leonardo;
la collina
come Mini-Langa con le vigne dei torinesi;
un Palazzo del Vino
dedicato alle eccellenze del Piemonte;
un canale artificiale che
collega i sistemi dei fiumi;
spettacoli di luce sui nuovi
grattacieli, da vedere lungo il fiume;
le rovine delle Officine Grandi Motori
come campo da urban-golf. E ancora:
le aiuole spartitraffico giardini
degli aromi;
un polo di ricerca sulla sicurezza alla Thyssen;
installazioni sonore in tutti i giardini urbani. E quindi:
Capitale
della follia consapevole;
la città delle libertà individuali;
una
città velocemente slow;
OGR e Le nuove dancefloor della scena
torinese.
Tante idee, tante boutade e però
un progetto possibile
di città da immaginare. Bellissimo ha elaborato il materiale
raccolto negli incontri e ha individuato
sette valori riconoscibili
nella #Torinostratosferica: la libertà, la velocità, la
sperimentazione, l'aggressività, la fertilità, il talento, la
meraviglia.
Mi piacciono alcune delle parole con cui si illustra il
talento, perché penso colgano lo spirito di Torino, non solo nei
nostri anni, ma durante la sua storia di capitale sabauda: "Chi
arriva a Torinostratosferica riconosce a prima vista
la città ideale
per realizzarsi appieno. Una città che
celebra i visionari, che
permette al talento di ridurre lo spreco, al genio di trovare la sua
regola e al folle i suoi follower. Torinostratosferica è un invito a
rafforzare il proprio segnale, di giorno e di notte, e creare
ricchezza visiva, musicale, narrativa". Ed è interessante c
ome
si definisce la meraviglia, che, se ci pensiamo sul serio, è quello
che ha determinato buona parte dello sviluppo, anche urbanistico, di
Torino: "Fondata
in un contesto spettacolare,
Torinostratosferica eleva lo spirito del luogo a
motore di sorpresa e
immaginazione. I fiumi, le rive, le colline, le montagne, i campi.
L'autentica bellezza geografica torna
con eleganza al centro del
paesaggio urbano per offrire prospettive inedite. Nell'unione
tra
natura e architettura, la città riprogetta ciclicamente ogni angolo
di sé stessa per dare vita a nuovi incontri, miraggi, equilibri. Una
meraviglia in evoluzione.
Un'educazione alla visione che concilia la
qualità di vita e la spiritualità urbana".
Mi sono sempre
chiesta
quali fossero le conclusioni di #Torinostratosferica:
bellissime idee, boutade divertenti, intuizioni fascinose,
ma a che
pro? In realtà una risposta si trova nel sito web:
"Torinostratosferica è una visione. Vorremmo che fosse
condivisa il più possibile, perché la percezione di una città
dipende da come la si racconta. La buona notizia è che
siamo sicuri
che un sacco di cose si possono fare, basta volerlo. La cattiva
notizia è che adesso
non vi basterà più la Torino di oggi. Allora
coraggio, tutti in viaggio verso #Torinostratosferica". E poi la
risposta definitiva è che
il viaggio è iniziato davvero.
Dal 13
al 15 ottobre 2017, Torinostratosferica sarà protagonista del
Festival
Utopian Hours, organizzato da Bellissimo nel suo
Bellissimo
Blue Loft di via Regaldi 7 int 12/A.
Incontri, chiacchierate e mostre
definiscono il programma, tra architettura e design, lifestyle e
benessere, creatività, utopia e innovazione. Ci saranno
focus su
città che lavorano al proprio futuro come Madrid, Città del Messico
o Londra; si parlerà della
notte come risorsa per le città che non
dormono mai; si proporrà
cosa fare delle grandi aree dismesse (con
Mirafiori Sud di Torino ci saranno Berlino e l'aeroporto di Tegel e
Milano con Milanosesto: quanto spazio sarà dato all'immaginazione?
Si chiede Torinostratosferica); ci saranno visionari, esperti, designer, innovatori provenienti
da tutto il mondo per offrire una visione di Torino; ci sarà spazio per
mini-chiacchierate da 10 minuti con i
torinesi che raccontano cosa
farebbero per creare una città stratosferica; ci saranno
party e aperitivi per continuare a immaginare e a proporre.
A completare il
programma,
cinque mostre:
Future Urban Trends (le principali tendenze
emergenti, dalle case ai luoghi pubblici al tempo libero),
Night time
is the right time (da Londra, come trasformare la notte pergenerare
nuove risorse),
Images of Utopia (una raccolta di città ideali e
grandi visioni urbane),
Rebranding Torinostratosferica (sette studi
italiani di graphic design reinterpretano il lgo di
Torinostratosferica),
Visioni da Torinostratosferica (nove gruppi di
architetti torinesi hanno dato forma alle idee e visioni di
Torinostratosferica, con disegni e rendering).
Per partecipare al
Festival e ai suoi eventi c'è l'
iscrizione obbligatoria (l'ingresso
è
gratuito, ma i posti sono
limitati), al sito web
torinostratosferica.it;
gli incontri con gli ospiti internazionali si terranno
in inglese. Al
sito già indicato,
tutte le informazioni. Inutile dire che seguirò con attenzione e con passione Torinostratosferica e i suoi sviluppi!
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