Se siete stati ragazzi degli anni '80 o
'90,
Peter Lindbergh, A different Vision on Fashion Photography (sì,
un giorno le mostre ospitate in Italia avranno titolo e sottotitolo
in italiano), la mostra che aprirà
da domani alla Reggia di Venaria Reale (TO),
sarà come
un tuffo nella prima gioventù. Grandi fotografie
in
bianco e nero, ricordano la
splendida bellezza di Tatjana Patitz,
Cindy Crawford, Linda Evangelista, Christy Turlington, Nadja
Auermann, Helena Christensen, Naomi Cambell, Kate Moss.
In molte
fotografie, che sono entrate
nella storia della moda degli anni 80 e
90, non conta tanto la loro bellezza quanto quello che esprimono:
modelle che non vendono il loro splendore fisico, ma che sono
espressioni dell'eterno femminino, di quella
complicità tra donne
che tutto esclude e che si mostrano
sicure di se stesse, della
propria bellezza, della propria personalità, del proprio tempo. Sarà
stato questo a renderle top models inimitabili e uniche, perché dopo di loro
nessuna è più stata così famosa e così capace di influenzare il
gusto di una generazione. E quanto avrà contato che il
loro fotografo fosse Peter Lindbergh?
Classe 1944, tedesco di
Lissu, con infanzia nella Ruhr e studi a Berlino, Lindbergh ha
cercato di indagare
l'anima delle persone ritratte, più che i
vestiti che indossano. Sembra un
controsenso, essendo un fotografo di
moda, quindi di vestiti, di accessori, di stile di vita, eppure le
immagini in cui gioca con l'attualità, lanciando messaggi seri come
Give Peace a Chance, per
Harper's Bazaar nel 2004 o
New Age per
Vogue
Italia nel 2014, arrivano dritto al cuore. E anche quando passa a
ritrarre
celebrities e artisti, oltre che modelle, arriva alla loro
anima: l'algida serenità di
Charlotte Rampling, la sfolgorante
vecchiezza di
Jeanne Moreau, che non nasconde una ruga, l'ambiziosa inquietudine di
Penélope Cruz, coinvolgono direttamente l'osservatore. Ogni
foto è
come un viaggio: Donatella e Gianni Versace, Berlino, Parigi
e Londra, Amber Valletta e Angelina Jolie, Madonna e Pina Bausch,
tutte le immagini strappano
un sorriso o un ricordo.
Ma nel
percorso espositivo
non sono solo fotografie: ci sono anche video,
interviste, ricostruzioni di uno studio fotografico e di una camera
rossa, tutti elementi di una carriera straordinaria, che ha saputo
influenzare l'estetica, non solo della moda, degli ultimi decenni.
Giusto che l'omaggio a Peter Lindbergh si concluda con
una risata
gioiosa di Tina Turner, anche se io, da brava ragazza degli anni 80 e
90 tengo per me uno splendido ritratto di
Brad Pitt.
Peter
Lindbergh, A different Vision on Fashion Photography è aperta al
pubblico
fino al 4 febbraio 2018, nella Sala delle Arti della Reggia
di Venaria.
Il biglietto costa 12 euro, ridotto 10 euro (over 65 e
gruppi minimo 12 persone), 6 euro (over 6 e under 21), gratuito under
6 e possessori tessera Abbonamento Musei. L
'orario di apertura è
martedì-venerdì ore 9-17; sabato, domenica e festivi ore 9-18.30;
lunedì chiuso. La mostra è stata concepita, prodotta e realizzata
da
Kunsthal Rotterdam. Tutte le
info su
www.lavenaria.it.
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