Lo storico
Hotel
Ligure ha lasciato il posto a
Palazzo Lagrange, in una di quelle
operazioni immobiliari sempre più comuni nella Torino del XXI
secolo: palazzi storici, quando non proprio aristocratici,
salvati
dal degrado da profonde ristrutturazioni, che li trasformano in
appartamenti di lusso. Nel centro storico di Torino ci sono già
state operazioni di questo genere, che sono da lodare per aver
trovato
una formula in grado di salvaguardare gioielli d'architettura
aulica, anche se sono destinati a una
clientela di target alto, escludendo di fatto
larghe fette della popolazione.
Al di là dei temi di
mix sociale, che esulano le competenze di questo blog, pur essendo io consapevole della loro esistenza e importanza, penso sia interessante raccontare i risultati di queste
operazioni immobiliari e le architetture conseguenti. Spesso
affascinanti per come hanno saputo
interpretare in chiave
contemporanea edifici storici di pregio.
L'edificio dell'Hotel
Ligure ha una
storia lunga, iniziata nel XIX secolo, e una
posizione
invidiabile, a chiudere l'angolo sud-orientale di
piazza Carlo
Felice, davanti alla stazione di
Porta Nuova. Tra i tanti ospiti
importanti e famosi, che l'hanno frequentato ci sono
Fred
Buscaglione, che qui conobbe
Leo Chiosso, il paroliere che scrisse i
testi delle sue canzoni più famose, e, soprattutto, i
principi
Filiberto e Adalberto di Savoia-Genova, nipoti di re Carlo Alberto di
Savoia, che addirittura vi hanno vissuto per oltre trent'anni. La sua
storia di albergo ha conosciuto
anni convulsi, prima della definitiva
chiusura: ci sono state ben due cessioni, l'ultima al gruppo spagnolo
NH, prima della resa, che è costata anche il licenziamento di alcuni
dipendenti. E, dopo, ci sono stati alcuni
anni di declino, dovuti
alla contemporanea chiusura dei negozi sotto i portici, con i
conseguenti bivacchi di clochard e sporcizia.
Un investimento di
circa
13,5 milioni di euro da parte di
Emmegibi Immobiliare e
Porta
Rossa spa ha permesso il restauro dell'intero isolato e la sua rinascita.
Prima c'è stata la
pulizia dei portici, che sono stati ristrutturati
e ripavimentati; a dare loro prestigio sono arrivati due marchi della
grande distribuzione, senza ancora alcuna presenza nell'area,
Decathlon e Scarpe&Scarpe. Quindi è arrivata la
ristrutturazione
del palazzo, progettato da
Barnaba Panizza nel 1850, seguendo le
linee e il gusto dell'architettura torinese, così come disegnate da
Carlo Promis, che di piazza Carlo Felice è stato il principale
ideatore: i
portici,
tre piani fuoriterra con le finestre
rettangolari alternate ai balconi e un ultimo piano di
abbaini sui
tetti. Le stanze dell'antico albergo sono state
trasformate in
appartamenti di due, tre e quattro stanze; alcuni, approfittando
delle altezze, sono stati dotati di
soppalchi, tutti godono dei
comfort più moderni. In tutto sono una cinquantina di appartamenti,
per una superficie che va
dai 60 ai 200 mq ognuno. I lavori di
ristrutturazione sono stati curati dall'architetto
Carlo Minervino,
che ha anche trasformato il cortile interno dell'isolato in uno
spazio di
possibile socializzazione oltre che di percorsi tra piazza
Carlo Felice e via Lagrange.
Su
www.palazzolagrange.it
altre foto e informazioni sul progetto di riqualificazione.
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