L'
11 novembre 2017 riapre al pubblico
il
Castello di Moncalieri (TO), dopo l'incendio che aveva colpito il
torrione di Sud-Est e l'appartamento di re Vittorio Emanuele II.
Tornerà a essere visitabile
l'intero percorso museale, comprendente
gli appartamenti di re Vittorio Emanuele II delle principesse Maria
Letizia Bonaparte e Maria Clotilde di Savoia e la Cappella Reale. Per
gli appassionati di storia e di Dimore Sabaude è una gran bella
notizia.
Collocato
su un'altura, lì dove il Po fa l'ultima curva
prima di infilarsi alle pendici della collina e di incontrare Torino, in una
posizione
strategica per controllare l'ingresso meridionale al capoluogo, il
Castello di Moncalieri ha una storia molto antica, iniziata
nel XI
secolo da Tommaso I di Savoia. La fortezza medievale è stata poi
trasformata dal XV secolo in residenza sabauda,
amatissima dai duchi
Emanuele Filiberto e Carlo Emanuele I, dalla Madama Reale Cristina di
Francia, che ristrutturò seguendo le indicazioni del suocero Carlo
Emanuele, da re Vittorio Amedeo II, che qui morì al termine della
sua vita tumultuosa. Numerosi gli
interventi di abbellimento,
proseguiti poi per tutto l'Ottocento, da Vittorio Emanuele I a
Vittorio Emanuele II, che vi soggiornò spesso con la regina Maria
Adelaide.
Ai tanti interventi, legati al gusto delle loro epoche,
si deve l'
attuale forma del castello, a U, rivolta verso nord e con
quattro torri angolari; i bracci laterali hanno cinque piani e quello
che rende molto piemontese il castello è
l'uso dei laterizi nelle
pareti esterne, lanciato da
Palazzo Carignano nell'architettura
civile e dalle
cattedrali medievali di Susa, Pinerolo e tante
cittadine tra le valli, la pianura e le Langhe. Nella parte interna
della U, il
giardino, che prosegue sulla collina, verso nord.
Ma
non si tratta solo di architettura. Il Castello di Moncalieri è
stato protagonista di numerosi momenti storici, il più famoso dei
quali è il
Proclama di Moncalieri, con cui il 20 novembre 1849 re
Vittorio Emanuele II scioglieva la Camera dei Deputati e chiese alla
nuova Camera di approvare il trattato di pace con l'Austria, seguito
alla sconfitta nella Prima Guerra d'Indipendenza. Nel Castello
morirono Vittorio Amedeo II, che vi passò gli ultimi anni
praticamente in prigionia, dopo aver tentato di riprendersi il trono
che aveva ceduto al figlo Carlo Emanuele III, Vittorio Amedeo III e
Vittorio Emanuele I. Fu
residenza prediletta di molti sovrani e con
re Carlo Alberto divenne dimora dei giovani principi, che qui
studiarono. Successivamente vi abitarono la religiosa principessa
Maria Clotilde e sua figlia, la vivace Maria Letizia Bonaparte.
I
restauri restituiscono dunque al pubblico non solo un gioiellino
dell'architettura sabauda, ma anche un importante
testimone della
Storia e delle storie della millenaria dinastia. I
lavori di
restauro, spiega il
Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e
Turismo (MiBACT), hanno riguardato "le superfici decorate, le
tappezzerie, le ceramiche, la carta, le passamanerie, le stoffe, i
dipinti e gli arredi", "hanno visto il coinvolgimento del
Centro Conservazione e Restauro La Venaria Reale e sono stati
realizzati oltre che con
ARCUS, con il generoso sostegno di
Compagnia
di San Paolo".
La
riapertura al pubblico prevede
visite solo guidate: saranno
gratuite dall'11 al 30 novembre 2017;
dal 1° dicembre 2017 al 31 gennaio 2018, l'ingresso sarà gratuito,
ma le visite guidate, a cura dell'Associazione Amici del Castello e
del Parco di Moncalieri, saranno
a pagamento (7 euro a persona,
gratuito per under12). La
prenotazione è obbligatoria, con ingresso
a orario stabilito per gruppi di 25 persone.
Info e prenotazioni, a
cura del Consorzio delle Residenze Reali Sabaude,
tel 011 4992333 (lunedì-venerdì: ore 9-17; sabato: ore
9-13).
Le fotografie esterne da wikipedia; la foto interna dell'Appartamento del Re, dal sito web del Polo Museale del Piemonte.
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