All'angolo di via Juvarra con corso Palestro, c'è
Etikø
diversamente bistrot, il ristorante-bistrot
del Polo degli Artigianelli, progetto culturale dell'
Opera Torinese del Murialdo per
valorizzare l'isolato in cui ospita il suo collegio, la sua scuola e
il suo teatro,
diventato Le Musichall, diretto da
Arturo Brachetti.
Etikø intende dare la
prima occasione di lavoro ai giovani formati
dai corsi dell'Opera del Murialdo e si propone come un luogo di
ristorazione attento al
percorso 'etico' delle sue materie prime: i
suoi prodotti sono infatti biologici e sostenibili e la carta dei vini
si avvale di produttori indipendenti e attenti al sociale. Aperto sia
a pranzo che a cena, è diventato in poco tempo uno dei punti di
riferimento dell'area che gravita intorno a piazza Statuto e piazza
XVIII dicembre.
Se il progetto di ristorazione è tra i più
encomiabili e apprezzabili del centro di Torino, non è da meno
il
progetto architettonico, firmato da
Alex Cepernich, già
autore del Museo Ettore Fico, il Museo più giovane e più bello della Torino
contemporanea (sempre architettonicamente parlando). Il lungo salone
in cui si trova Etikø è caratterizzato da sette campate e da un
importante dislivello
tra la quota marciapiede e quella più interna, più alta; sono questi gli elementi intorno ai quali si è sviluppato il progetto di Cepernich, che ha
immaginato il suo bistrot "suggestionato dalle proporzioni del
volume esistente e dal
rimando concettuale alla navata". Come
mettere insieme quest'idea di navata e il dislivello del salone? "Ho
pensato di creare
un 'gioco' di altezze che coinvolgesse in maniera
organica le varie funzioni. Il ribassamento del solaio all'ingresso,
ampliato rispetto le previsioni iniziali, è stato realizzato per
creare
un rapporto diretto con lo spazio urbano e quindi con il
fruitore" spiega l'architetto torinese "Le prime tre
campate, a quota marciapiede, sono occupate da
un bancone bar
centrale, sedute e posti consumazione oltre ad uno spazio espositivo
per la commercializzazione dei prodotti del gruppo SPES".
Bella
la soluzione trovata per risolvere il dislivello tra la zona bar, a
livello marciapiede, e la parte riservata al ristorante, più in
alto. La
continuità visuale è stata realizzata grazie a
due scale
laterali, con una panca centrale; in questo modo
le diverse altezze
appaiono del tutto naturali, quasi una scelta progettuale che una
caratteristica imposta: non ci sono infatti parapetti o barriere che
interrompano lo spazio e, cosa a cui tiene Cepernich, "l'accesso
al piano delle persone con difficoltà motorie è garantito
da una
piattaforma elevatrice, sistemata vicino alle scale e inserita
all'interno del disegno degli arredi". Il
bistrot rimane così
diviso in
tre campate per il bar, più in basso, e in
quattro
campate, più in alto, per il ristorante, affacciato anche sul
cortile interno, in cui si trova anche l'ingresso attuale a Le
Musichall (le sinergie possibili nel rapporto tra il locale e
l'adiacente teatro sono intuibili). Il tutto in una
continuità
visiva e progettuale che ne aumenta il fascino, perché
tutto è a
vista, dai baristi, che all'ingresso servono drink da un'isola
quadrata centrale, alla cucina a vista, posta "
al centro della
fuga prospettica e mascherata parzialmente da una quinta a disegno
con funzione di separazione tra preparazione e consumazione".
Tutto risponde all'idea iniziale di Cepernich, di una "fuga
prospettica verso il fondale nero,
in relazione con il ritmo regolare
di archi e volte, disegnando uno spazio intimo che vuole accogliere
l'ospite rapportandosi con la memoria di luoghi conosciuti". E
non solo, una volta individuate le linee guida del progetto,
l'architetto le ha "sviluppate attraverso
l'uso di materiali e
finiture naturali, che dialogano ricercando
il sapore della tradizione
con un
richiamo al contemporaneo". Rimane da segnalare che alla
realizzazione degli elementi d'arredo hanno collaborato anche
i
laboratori dell'Opera del Murialdo, che, sottolinea ancora Cepernich, hanno permesso "di proporre il restyling di alcuni vecchi
mobili ed accessori, ritrovati nei magazzini del gruppo e veicolati
verso il riuso etico". Un esempio? Le molle di vecchi materassi
sono diventate luci di design.
Etikø diversamente bistrot è in
via Juvarra 13a; il bar
è aperto dalle ore 7 alle 23, il ristorante
dalle ore 12.30 alle 14.30 e dalle ore 19.30 alle 22.30; la domenica
è il giorno di chiusura;
il sito web è
www.etikobistrot.com.
Alex Cepernich, che ha fornito
le foto di quest'articolo, ha un
sito web, www.cepernich.it, dove trovate tutte le info sui suoi progetti.
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