L'inizio del 2018 ha dato il via al
nuovo ciclo de I mercoledì dell'Accademia, gli appuntamenti
organizzati per "contribuire al progresso
scientifico, promuovendo ricerche e curando la pubblicazione dei loro
risultati, contribuendo alla diffusione del sapere mediante
congressi, convegni, seminari, conferenze". Tenute dai soci
dell'Accademia delle Scienze, le conferenze sono un utile strumento per la
diffusione della cultura scientifica e umanistica a Torino; sono
gratuite, si tengono nella Sala dei Mappamondi dell'Accademia, in via
Accademia delle Scienze 6 (sì, stesso ingresso del Museo Egizio),
alle ore 17.30, con ingresso libero fino a esaurimento dei posti.
24
gennaio 2018
Torino 2018. Strategie contro il declino?
Angelo
Pichierri (Università di Torino)
Nell'ambito del Nord Ovest
italiano in cui si colloca, e in relazione a città italiane ed
europee comparabili, Torino mostra da anni vistosi segnali di
declino. I punti di forza non mancano, ma sono accompagnati da punti
di debolezza e da minacce crescenti. Per fondare strategie atte
a gestire ed eventualmente bloccare e invertire questo processo è
certo necessaria una diagnosi attendibile; ma deve trattarsi anche di
una diagnosi condivisa, in grado cioè di contribuire a un discorso
pubblico informato, la cui carenza è uno degli aspetti del declino
in corso.
31 gennaio 2018
Nessuna pianta è un'isola: uno
sguardo alle piante e al nostro futuro
Paola Bonfante (Università
di Torino)
La popolazione mondiale cresce sempre più in fretta:
le previsioni delle Nazioni Unite dicono che saremo 9 miliardi nel
2038 e a 10 miliardi di persone a metà del secolo. Le piante come
produttrici primarie sono le silenziose protagoniste di questi
scenari futuri. Nella conferenza si illustreranno alcuni aspetti che
incrociano ricerca sulle piante (plant microbiota, nutrizione
minerale, immunità) con le richieste di un'agricoltura sostenibile
che possa sfamare l'umanità del futuro
14 febbraio 2018
Ridere degli dèi, ridere con gli dèi. L'umorismo
teologico
Francesco Remotti (Università di Torino)
Credenti e
non credenti sono di solito propensi a pensare che il riso sia
estraneo, e del tutto inopportuno, in ambito teologico: parlare di
Dio è il massimo della serietà. Certamente questo vale per le tre
religioni monoteistiche (ebraismo, cristianesimo, islam), che atei e
credenti considerano come le religioni più importanti. Se però si
adotta uno sguardo antropologico, si vede assai bene come la pratica
del ridere con e degli dèi è estremamente diffusa e riguarda tanto
le religioni senza nome di cui si occupano gli antropologi, quanto le
religioni dell'Oriente e quelle dell'antichità classica. Quale
significato può dunque avere l'umorismo teologico? La risposta che
si cercherà di dare riguarda l'esigenza di desacralizzazione
(trasgressività e libertà) che le culture spesso manifestano in
rapporto alle loro credenze e alle loro istituzioni.
21
febbraio 2018
Superfici: barriere o giunzioni? Ai 'confini'
succedono le cose importanti
Salvatore Coluccia (Università di
Torino)
Tutti gli oggetti solidi o liquidi sono limitati da
superfici. Sono davvero barriere o giunzioni impenetrabili? In
moltissimi casi è preferibile che lo siano, sono l’ultima
protezione dei sistemi verso aggressioni esterne, ma spesso si
avrebbero grandi vantaggi se, in condizioni opportune, non lo
fossero. Pensiamo, ad esempio, alla superficie delle membrane
cellulari, attraverso le quali sarebbe utilissimo far passare,
selettivamente, dei farmaci. Si stanno facendo grandi progressi in
questi campi, grazie a una ricerca fondamentale affascinante e
promettente. Le superfici appaiono certamente come 'confini', anche
se non invalicabili, ma su questi confini si realizzano eventi
utilissimi.
28 febbraio 2018
Il diritto delle
immagini
Roberto Weigmann (Università di Torino)
Negli ultimi
anni si sono moltiplicati gli studi e gli insegnamenti accademici sui
rapporti fra diritto e letteratura. Minore attenzione ha invece
ricevuto la ricerca sulle immagini con cui in passato si è cercato
di rappresentare la legge e il processo. Solo recentemente è apparsa
una bella monografia su La giustizia bendata, che ricostruisce la
storia di questo abbinamento fra la figura femminile che sorregge la
spada e la bilancia con le due mani e la imparzialità del giudizio.
Altrimenti le immagini più ricorrenti sono quelle di tremendi
supplizi che dovrebbero intimidire e distogliere la gente dalla
commissione dei crimini. Può essere interessante domandarci se sia
possibile fornire anche qualche figura più vicina ad un ideale di
diritto mite, apportatore di una pacifica convivenza fra gli
uomini.
14 marzo 2018
La nuova scienza dei dati: la sfida
dei big data
Elena Baralis (Politecnico di Torino)
L'avanzamento
delle tecnologie di elaborazione dei dati digitali ha reso possibile
la raccolta di volumi di dati impensabili sino a pochi anni fa. I
dati sono oggi raccolti in modo pervasivo e toccano ambiti molto
diversi tra loro. L'analisi di questi dati, denominati big data per il loro volume enorme, può offrire supporto a una varietà di
attività, dalla comprensione di fenomeni importanti al miglioramento
dei servizi alle persone, che spaziano dalle cure mediche
personalizzate alle proposte commerciali individuali. La natura
intrinseca dei big data mette alla prova i metodi di analisi
tradizionali e richiede la capacità di coniugare competenze diverse,
quali l'informatica e la statistica, ma anche la capacità di
affrontare problemi complessi e di visualizzare l'informazione in
modo evoluto per rendere possibile l'estrazione e la fruizione della
conoscenza.
21 marzo 2018
La filosofia scientifica e la
filosofia come scienza
Massimo Ferrari (Università di Torino)
A
partire dalla seconda metà dell'Ottocento sino agli anni Trenta del
Novecento la riflessione filosofica sullo sviluppo impetuoso delle
scienze ha coinvolto anche scienziati eminenti, dando vita alla
complessa e ramificata storia della 'filosofia scientifica'.
Contestualmente la filosofia ha spesso nutrito l'ambizione (ma anche
l'illusione) di incamminarsi a sua volta sulla "sicura via di
una scienza" (secondo le parole di Immanuel Kant) o di assumere
addirittura lo statuto di "scienza rigorosa" come
annunciava Edmund Husserl nel 1911. La storia di questa avventura
intellettuale a cavallo tra scienza e filosofia è ancora tutta da
scrivere, ma è tempo ormai di iniziare a sondarne il terreno.
28
marzo 2018
L'apertura di un bacino oceanico. I contributi delle
ricerche sulle ofioliti dell'arco Alpino – Appenninico
Giovanni
B. Piccardo (Università di Genova)
Vengono presentati i processi
tettonici e magmatici che si sviluppano nel mantello litosferico
continentale durate l'estensione passiva e la rottura della litosfera
continentale, con la formazione di un nuovo bacino oceanico. Le
conoscenze derivano dagli studi strutturali e petrologici sulle
peridotiti delle sequenze ofiolitiche alpine (Lanzo, Voltri) ed
appenniniche (Liguridi Interne ed Esterne, Corsica alpina). Le
ricerche consentono di costruire un modello geodinamico integrato
dell’estensione continentale (rifting pre-oceanico) fino
all’apertura (spreading oceanico) del Bacino Oceanico Giurassico
Ligure-Piemontese
4 aprile 2018
Pregare per combattere.
Ortodossia e guerra nella cristianità bizantina
Mario Gallina
(Università di Torino)
I bizantini non conobbero una sistematica
riflessione dottrinale sull'idea della guerra sebbene, fin dal regno
di Costantino, Eusebio vescovo di Cesarea, nell'esaltare i successi
bellici del primo imperatore cristiano, avesse fuso la concezione
romana della guerra "pia" e "giusta" con i
modelli biblici della guerra condotta sotto l'insegna del Dio.
Nondimeno, la prima metà del secolo VII segnò un momento
significativo nei tentativi periodicamente compiuti dal potere
autocratico bizantino per inserire la violenza bellica nell'etica
della Chiesa ortodossa così da superare definitivamente il tabù
relativo allo spargimento del sangue versato in battaglia.
L'ambivalenza della posizione ortodossa sul tema della guerra si
accrebbe ulteriormente in seguito al confronto con il mondo islamico.
Ma i bizantini non arrivarono a teorizzare una forma di «guerra
santa» assimilabile a quell'idea di crociata in cui a lungo si
espresse il bisogno sacrale dell'Occidente cristiano.
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