Mi piace iniziare l'anno con
Torino si
progetta, perché sa di ottimismo, di idee e di un nuovo inizio.
Torino si progetta è il
sito web in cui l'Amministazione Comunale
racconterà i
cambiamenti che verranno fatti al Piano Regolatore,
attraverso l'ascolto dei cittadini e dei professionisti, con una
serie di appuntamenti sul territorio. L'idea è dell'architetto
Guido
Montanari, vicesindaco e Assessore all'Urbanistica, convinto che il
Piano Regolatore di Torino, approvato negli anni Novanta,
non sia più
in grado di sviluppare la città: troppe cose sono cambiate da
allora, ha spiegato Montanari nei mesi scorsi, c'è stata una
profonda crisi economica, non ancora completamente superata, la città
industriale che sarebbe dovuta crescere senza fine non è più solo
industriale e perde abitanti, conseguentemente non è più necessario
costruire quanto investire sulle grandi aree vuote lasciate dalla
dismissione industriale. Il Piano Regolatore non dev'essere
rivoluzionato né cambiato, sostiene Montanari, ma a
ggiustato nelle
parti che non rispondono più alla realtà.
La Spina Centrale dal grattacielo Intesa Sanpaolo e il Campus Einaudi
E
l'aggiustamento dev'essere fatto
dal basso, ascoltando, per
l'appunto, cittadini e professionisti, esperti e rappresentanti di
cultura, economia, associazionismo. Sono state individuate
sette aree
tematiche principali su cui lavorare: ambiente come risorsa, identità
e bellezza, benessere e qualità della vita, giovani e città, lavoro
produzione commercio, semplificare le regole, oltre i confini.
Per
Ambiente come risorsa si lavorerà su aree verdi di quartiere e
intercomunali, riqualificazione delle sponde fluviali, orti urbani,
"un patrimonio che ci arriva dagli anni Settanta, che
fortunatamente si è conservato e che vorremmo incrementare".
Identità e bellezza è
l'area tematica che lavorerà sul patrimonio artistico e culturale
torinese, partendo da un esempio: perché "improvvisamente,
nella storia recente, gli assi della trasformazione viaria e le
prospettive visuali storicamente collegate alle montagne e alla
collina sono stati abbandonati e gli isolati sono stati interpretati
in modo avulso dalla loro storia?" insomma, lo sviluppo
cittadino può prescindere dalla storia, dall'identità e dalla
bellezza che il passato ha lasciato a Torino? Domanda interessante, i
cui sviluppi sarà interessante seguire.
Benessere e qualità della
vita si occuperà di argomenti come la mobilità sostenibile,
l'abitare sociale, i servizi educativi e l'assistenza agli anziani,
"gli studi e le analisi del Piano devono ridefinire i bisogni
per poi proporre soluzioni in grado di dare un nuovo equilibrio alle
differenti parti che compongono la città".
Giovani e città
riguarderà torino intesa come "città dell'università, della
cultura, della ricerca scientifica, anche in rapporto alla produzione
industriale e al lavoro. Una città che sappia attrarre talenti e
sappia farli crescere creando nuove opportunità".
Lavoro,
produzione e commercio intende ripensare le aree dismesse e di
trasformazione, che "preservate con usi temporanei, possono
diventare patrimonio della trasformazione produttiva che verrà,
anche in relazione ai programmi industria 4.0"; verrà dato
anche spazio al commercio, tema complesso che va dalle dinamiche
generali alla piccola distribuzione, senza dimenticare l'ecommerce.
Sempificare le regole propone una struttura normativa che fissi
paletti duri e, allo stesso tempo, permetta "una gestione
flessibile, efficiente, legata ai tempi, alle necessità, garantendo
la possibilità di aderire a trasformazioni economiche e sociali che
sono ormai continue".
Oltre i confini è un'area tematica che
invita al dialogo con la cintura torinese, in particolare in alcuni
settori come "i trasporti, il verde, la dotazione di servizi di
rango" per quali la pianificazione non può limitarsi ai meri
confini amministrativi.
La cupola della chiesa di San Lorenzo e l'interno della chiesa del Santo Volto
"È quindi evidente che la nostra
visione non possa essere legata al confine amministrativo comunale. È
una visione che dialoga con i Comuni limitrofi, con la Regione, con
la Nazione, fino ad arrivare al livello internazionale. Il lavoro di
revisione del Piano Regolatore vigente deve inserirsi
in una visione
più ampia, che deve proiettarsi
almeno agli anni 2030, per aprire
una prospettiva di riflessione che travalichi i confini territoriali
di un mandato e i confini amministrativi della città, una visione
per il futuro basata sull'
idea di Torino laboratorio della
sostenibilità" sostiene Montanari.
Una revisione del Piano
Regolatore
molto ambiziosa, come si può comprendere anche dalle
parole dell'Assessore all'Urbanistica (in queste linee guida si
riconoscono molte sue indicazioni e idee, espresse anche nelle sue
lezioni alla Facoltà di Architettura). Una revisione che verrà
fatta
con il contributo dei cittadini, attraverso una serie di
incontri aperti, il cui
calendario trovate sul sito
www.torinosiprogetta.it:
si inizia il
12 gennaio 2018 alle ore 17 nell'
Aula Magna della
Cavallerizza Reale (via Verdi 9) con il tema
Torino città dei
giovani: alta formazione e qualità urbana; si continua il 15
febbraio con
Cultura: leva per lo sviluppo, il 13 marzo con
Mobilità:
trasporti e urbanizzazione della città smart e il 23 marzo con
Oltre
la città una bio-economia per lo sviluppo regionale. Sul sito web già
indicato, trovate anche la
documentazione già peparata per ogni
incontro e verranno aggiunti gli
aggiornamenti provenienti dai
diversi tavoli di lavoro. Se non potete partecipare agli incontri
aperti al pubblico, non perdete di vista
Torino si progetta: è lì
che si sta preparando
la città dei prossimi decenni.
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