Quale miglior posto
delle OGR, per parlare di rigenerazione urbana a Torino? Le Officine
Grandi Riparazioni sono diventate uno dei motori della cultura
torinese, grazie alla riqualificazione e, tra le tante attività che ospitano, ci sono anche i
convegni. Così l'Ordine degli Architetti di Torino le ha scelte per
discutere di Le città del futuro, convegno piemontese in
preparazione del Congresso nazionale della categoria, con un particolare
occhio a Torino e al Piemonte. Tutto è partito da un bel video, in cui Amburgo,
Londra, Parigi e Lubiana hanno mostrato come si preparano ai
prossimi anni e, in particolare, al cambio climatico; Amburgo
innalza il livello della Hafencity, per resistere alle periodiche
inondazioni dell'Elba, Londra progetta un grande tunnel collettore di
acque sotto il Tamigi per proteggersi dal rischio idrogeologico,
Parigi punta sui servizi smart per trasformarsi in una città
sostenibile, Lubiana conta su una progettazione armoniosa, in
continuità con il passato, rispettandone l'eredità.
E Torino?
In sei minuti l'Assessore all'Urbanistica Guido Montanari ha
raccontato la Torino che immagina, in linea con quanto proposto dalle
quattro città raccontate nel video: cura dell'ambiente, della
sostenibilità attraverso pedonalizzazioni, accoglienza e
solidarietà. Per Montanari la Torino del futuro parte dalla
revisione del Piano Regolatore: "Un processo lungo, anche per le
lungaggini burocratiche e normative, ma che stiamo portando avanti
anche con momenti di dialogo e ascolto con la città abbastanza
inediti". Ci saranno sette tavoli tematici, in cui, "senza
avere visioni illusorie o velletarie sulla partecipazione, stiamo
raccogliendo pareri, suggestioni, idee".
Tra i tavoli
tematici avranno grande importanza:
l'ambiente, "quindi no
al consumo di suolo, impermeabilizzazioni ridotte, possibilità di
usare risorse ambientali e parchi al servizio dei cittadini, anche in
termini economici, perché una città verde attira di più i
capitali";
i servizi, "quindi social housing e,
soprattutto, i trasporti, Torino sta avviando il progetto definitivo
della linea 2 della metropolitana, ci sarà entro il 2018, ci sono i
soldi per farlo; Torino ha appena fatto un accordo con i cinque
gestori delle floating bike, per regolamentarle e toglierle dai posti
in cui danno fastidio; non è vero che finiscono regolarmente in
fondo al Po: l'indice di vandalizzazione è del 5%, il più basso
d'Europa";
i giovani, "Torino ha 100mila studenti e
deve dare loro residenze a costi accessibili, luoghi in cui studiare,
laboratori, ma anche posti in cui divertirsi, perciò dobbiamo
regolare e utilizzare al meglio la movida nei nostri quartieri";
produzione e commercio, "dobbiamo mantenere i luoghi della
produzione, non possono essere trasformati tutti; riverificare i criteri commerciali, norma che ci trova in difficoltà,
ma dobbiamo ripensare al commercio come commercio di prossimità, di
piccole strutture di vendita diffuse sul territorio, che non portino
a spostamenti della popolazione da una parte all'altra e,
soprattutto, al consumo di suolo";
qualità dell'architettura
e del paesaggio, "tema fondamentale, da collegare con la
leggerezza, la resilienza e la trasparenza delle norme; dovremmo
avere norme cogenti, poche e rigide, ma poche, che permettano la
gestione continua del piano: non si può più pensare che ogni volta
che si cambia una destinazione d'uso bisogna chiedere
un'autorizzazione al Consiglio Comunale"
visione del futuro,
"una Torino che è stata laboratorio di Unità d'Italia,
industria, automotive, radio, televisione, moda, ricerca scientifica,
può diventare laboratorio della sostenibilità, nel senso più ampio
del termine. Cioè una sostenibilità che ha a che fare con la
gestione dei trasporti, del verde, dell'edilizia, del food, orti
urbani e filiere corte".
Secondo Montanari, Torino deve
partire dalla ricchezza che possiede, svilupparla, fare i conti con i
problemi che il futuro presenta, come la riduzione di popolazione,
per utilizzarli come risorsa. "Torino si è ridotta come numero
di abitanti, ma la sua area di influenza è sempre quella e raggiunge
i 2 milioni di abitanti. Sono elementi su cui bisogna ragionare di
nuovo in termini di opportunità di trasporti, di lavoro, di
residenza, di opportunità di vivere in una città davvero
sostenibile". Tanti sono i temi reali, tecnologici e scientifici
di una città sostenibile: "Pensate anche solo all'efficientamento energico degli edifici". Per Montanari, qualche
segnale di ottimismo, dopo la grande crisi: "Sono aumentate le
licenze edilizie, sono circa 3000 in pi per anno negli ultimi due
anni; ci sono investimenti importanti da parte degli enti pubblici,
nel 2018 ci saranno molti cantieri aperti con una trasformazione del
territorio per almeno un milione di metri quadrati per le varianti".
L'immagine della Torino che sarà, come laboratorio della
sostenibilità non può non essere considerato affascinante e, come
sempre davanti ai progetti e alle visioni di futuro, non resta che un
vedremo.
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