Mancano
pochi giorni alla chiusura e se siete in centro,
Odissee.
Diaspore, invasioni, migrazioni, viaggi e pellegrinaggi, allestita
nella Corte Medievale, a
Palazzo Madama, è una mostra che
vale
davvero la pena vedere. In tempi piuttosto difficili per la
Fondazione Torino Musei, che si è vista
tagliare drasticamente i
finanziamenti dal Comune di Torino, questa mostra è stata realizzata
soprattutto con risorse interne,
esaltando la creatività del
personale del Museo, a cominciare dal direttore,
Guido Curto, che l'ha
ideata, e il
patrimonio posseduto da Palazzo Madama.
Odissee. Diaspore, invasioni, migrazioni, viaggi e pellegrinaggi
(Odisse per comodità, d'ora in avanti) propone
una riflessione sugli
spostamenti, che sono sempre avvenuti nella storia dell'umanità, si
sia trattato di viaggi, di fughe, di emigrazioni. Il percorso
proposto è
cronologico e, da buona amante della cronologia, perché
è lei a mostrarci più di ogni altra cosa l'evoluzione di un
concetto, l'ho molto apprezzato. Come ho molto apprezzato che ogni
sezione sia
illustrata da una grande mappa, appositamente disegnata,
che illustra l'argomento: si tratti dei viaggi di Ulisse e di Enea,
dell'Impero Romano o delle colonizzazioni europee, una cartina
colorata, con città e movimenti di popolo, aiuta a capire dove siamo
e la portata degli spostamenti.
Bello che tutto parta
dall'Africa, dove tutti siamo nati e che di lì si segua
la storia
occidentale: la Grecia e le sue colonie nel Mediterraneo, i viaggi
mitologici di Ulisse ed Enea, l'Impero Romano, la Diaspora ebraica,
le invasioni barbariche, l'irruzione dell'Islam nel Mediterraneo, le
Crociate, le grandi esplorazioni geografiche, le colonizzazioni, i
pellegrinaggi religiosi che muovono i popoli. Per
ogni argomento una
vetrina, che oltre alla cartina luminosa espone oggetti e cimeli:
busti romani e crocifissi medievali, piatti islamici e corni
africani (per aristocratici europei), gioielli e manufatti preziosi.
C'è
un filo comune, che
lega questi grandi movimenti di popoli e che invita a
riflettere
sull'oggi: le grandi emigrazioni sono sempre state
incontri di
popoli, hanno sempre dato vita a
culture più ricche e a
identità
più ampie. Ci sono
due passaggi della mostra che ho molto amato e
percepito come
chiave di lettura. Il pannello dedicato all'Impero
Romano dice: "Diversamente dai domini fino allora conosciuti,
l'Impero romano si caratterizza per la sua
straordinaria capacità di
assimilazione dei popoli conquistati, dei quali favorisce l'
integrazione sociale, politica,
giuridica, linguistica e religiosa,
grazie anche allo
sviluppo della rete stradale, all'unificazione
monetaria e amministrativa e all'
impulso dato ai commerci". Il
più grande impero della storia antica, quello che più a lungo di
tutti e durato nei secoli, il cui legato continua oggi, deve la
propria fortuna all'integrazione, all'unione monetaria e al
commercio: non è male come insegnamento, no?
E non solo, nella
vetrina delle grandi emigrazioni, c'è una piccola cartina, che
mostra come
un gruppo di vetrai partiti da Altare, in Liguria, abbia
'colonizzato' l'America del Sud, insegnando l'arte del vetro e dando
vita alle
più importanti vetrerie di Argentina, Brasile e Perù, la
cui arte parla ancora italiano, a volte un secolo dopo la loro
fondazione. Le Odissee, siano diaspore, viaggi o migrazioni, viste
come
ponti e opportunità di arricchimento e di incontro. Una bella
lezione culturale di una
mostra elegante e rigorosa, realizzata con
pochi mezzi economici, ma grande ricchezza di materiale. Poi, al
centro della Corte Medievale, c'è
una piccola e agile imbarcazione,
con la vela spiegata, chissà se dentro porterebbe
Ulisse o un
giovane in fuga dalla guerra e dalla fame: girando e rigirando tra le
vetrine, ogni tanto la guardavo e pensavo a
quante storie potrebbero
raccontarci lei e le sue sorelle, se solo potessero parlare (e se il
nostro tempo sapesse ascoltarle).
Odissee. Diaspore, invasioni,
migrazioni, viaggi e pellegrinaggi è a
Palazzo Madama, in piazza
Castello, fino al 19 febbraio 2018. L'
orario di apertura è
lunedì-domenica 10-18; chiuso il martedì- Il
biglietto costa 10
euro, ridotto 8 euro, gratuito per under 6 e per i possessori delle
tessere Abbonamento Musei Torino e Torino + Piemonte card.
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