FLOReal d'autunno alla Palazzina di Stupinigi

 Nel weekend torna alla Palazzina di Caccia di Stupinigi FLOReal, che tanto successo aveva avuto nella prima edizione, nella stessa location. Nella tre giorni, dal 7 al 9 ottobre 2022, la mostra florovivaistica, con vivaisti provenienti da ogni parte d'Italia, sarà accompagnata da un ricco palinsesto culturale. Presentazioni di libri e conferenze, proiezioni di cortometraggi e documentari, performance teatrali, mostre, laboratori e un ampio spazio dedicato alla gastronomia, con un filo comune: la natura e la sostenibilità. La mostra propone colori e profumi dell'autunno, "dal fiore più amato, la rosa, agli agrumi siciliani, le orchidee dalla Lombardia, e ancora piante succulente e carnivore, orchidee, tillandsie, piante acquatiche e rampicanti, aromatiche e tropicali, oltre a diverse tipologie di bonsai. Piante da appartamento, da secco e da sole intenso, da ombra, fioriture annuali, bulbose e graminacee. Non mancheranno varietà più stagionali come le viole, i ciclam

Pamella Barroso: con Feelosophically colgo la luce che c'è in ogni donna

L'atelier di Pamella Barroso è piccolo, intimo e molto femminile, sa di casa e di accoglienza con i colori pastello, i mobili chiari e i vestiti sugli attaccapanni mobili. Ma sarà la casa di Feelosophically, il suo marchio, ancora per poco: in attesa di un bambino, Pamella sta voltando pagina. Per lei, brasiliana di Manaus, arrivata a Torino per amore, ci saranno presto un nuovo quartiere, una nuova casa e una nuova vita. Ne parla con un sorriso, con la dolce cantilena del portoghese brasiliano, cercando con cura le parole. L'ho conosciuta da Talent House, mi è piaciuta la sua storia, le ho chiesto di incontrarci per parlare di Feelosophically, con cui veste donne di tutte le età e le bambine, e ci siamo viste a San Donato, il quartiere che è stato la sua casa in questi primi anni torinesi.

Pamella Barroso collezione di Feelosophically
Pamella Barroso, a sin, e le sue creazioni per Feelosophically

- Sei arrivata a Torino per amore, come è stato il primo impatto con la città?
Sono arrivata d'inverno, io non avevo mai visto l'inverno in vita mia. Ricordo che mentre venivo verso Torino, da Malpensa, guardavo gli alberi e pensavo che erano tutti morti; sapevo che esisteva l'inverno, anche se a Manaus non c'è, ma l'impatto di vedere davvero gli alberi senza foglie è stata una strana sensazione. A parte questo sono stata bene da subito, la felicità per una nuova vita, la novità che la città rappresentava, non ho mai sentito preconcetti per il fatto che sono straniera, magari c'è curiosità per questo, ma le persone sono sempre state gentili.

- In Brasile studiavi giornalismo. Come sei arrivata alla moda?
La moda è sempre stata parte della mia vita, volevo studiare comunicazione perché pensavo fosse una buona base per lavorare in una professione creativa. Ho fatto corsi, sfilate, foto, ho partecipato a concorsi disegnando io i vestiti; aiutavo le amiche a fare shopping. Sono cose che mi hanno sempre dato sicurezza, mi riconoscevano questa capacità di vedere le cose prima degli altri, quando si trattava di moda e di gusto.

- Feelosophically è nato in Italia.
Sì, è nato anche per superare un momento di grande dolore, la perdita di mio marito. Ha rappresentato una sorta di rinascita per me, cercavo qualcosa che mi piacesse per aprire una nuova pagina positiva. A Torino avevo appena terminato di frequentare un corso di moda che avevo iniziato per un paio di volte alla settimana e che poi invece mi aveva preso tantissimo, tanto che alla fine andavo a tempo pieno. Quando sono entrata a scuola ho pensato "ma perché non ci sono venuta prima, questo è il mio mondo!" Così è nato Feelosophically, cercando il mio mondo.

collezione di Feelosophically collezione di Feelosophically

- Perché questo nome, Feelosophically?
Una scelta filosofica: penso che le cose preziose siano dentro, che a volte quello che senti dentro è quello che esce di te. Lo stesso concetto della bellezza: a volte una donna meno bella attira di più l'attenzione, perché ha una luce speciale. Volevo trasferire questo concetto agli abiti, per questo cucio dentro i miei vestiti qualcosa di particolare, qualcosa che può anche appartenere a chi li acquista, affinché li senta più suoi, provi questa sensazione di unicità e scatti questa luce che rende speciali. Il nome vero e proprio l'ho scelto con uno stratega del mercato, mi piace molto perché letteralmente significa "sentire filosoficamente". La filosofia è la pratica di andare oltre quello che vedi, di capire facendosi delle domande, è la ricerca, in fondo. Ed è quello che applico ai miei disegni.

- Cosa c'è del Brasile nella tua moda?
Tanto. Cerco sempre di mettere un pizzico di sensualità e di colore. Mi piace la leggerezza dei tessuti, che abbiano la capacità di svolazzare. Se guardo i miei vestiti vedo molto Brasile, ma anche l'Italia; venendo a Torino ho dovuto adattarmi alla città, imparare a vestirmi secondo l'Italia. Io mi vestivo solo con abiti di cotone, dato il clima di Manaus, qui ho scoperto la qualità dei tessuti, soprattutto per l'inverno. Una cosa dell'Italia che mi è molto piaciuta è la capacità di tramandare le cose, che ho voluto anche nei miei vestiti, non solo attraverso quel qualcosa di particolare che inserisco dentro, ma anche attraverso la qualità dei tessuti, la cura delle cuciture, sono dettagli molto italiani.

collezione di Feelosophically collezione di Feelosophically

- Come vestono le torinesi?
Qualche anno fa ti avrei dato una risposta negativa, perché le vedevo vestite in modo molto sobrio, non vedevo quella sensualità del mio Paese. Poi ho maturato un'altra opinione, la maggioranza veste con colori sobri, sì, ma anche in modo adatto al corpo, all'età, c'è coerenza nel modo di vestire. A me la cosa che colpiva era la mancanza di colore, è meno fashion di Milano, che è più attratta dalle tendenze e dall'esclusività.

- E tu a che tipo di donna pensi, quando disegni?
Dipende. Non penso sempre allo stesso tipo di donna. Per esempio, l'ultima collezione, siccome è pensata per l'estate, si dirige a una donna più fluida, magari più sexy, più forte e sicura di sé. Ogni collezione è una sfaccettatura dell'essere donne: noi non siamo mai uguali, cambiamo, non ci sentiamo sempre allo stesso modo. Nel disegno cerco di pensare a questo: ci vuole una coerenza di stile, è vero, ma bisogna anche potersi vestire come ci si sente, per questo nelle mie collezioni c'è un po' di tutto. In questo modo riesco a vestire le donne di tutte le età. Ho anche una piccola collezione per le bambine.

- Vesti anche tua figlia?
Quando riesco a convincerla sì! Mia figlia è molto testarda e vuole scegliere lei, per cui devo adottare una strategia, per fare in modo che creda di aver scelto lei, altrimenti non ce la faccio. Lei apre i cassetti, prende, ha un gusto che non so se possiamo definire tale. All'inizio cercavo di convincerla, adesso ho deciso di farla vestire come vuole, facendole notare che certi abbinamenti non funzionano; lei fa le sue esperienze, il suo stile è la fantasia, si sta mettendo alla prova e mi mette alla prova. Non negozio solo in certe circostanze: per certi eventi, non discuto, il massimo che le concedo è scegliere tra due possibilità, ma decise da me!

Feelosophically è in via Sondrio 13 (ancora per poco) e ha un sito web feelosophically.com.


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