FLOReal d'autunno alla Palazzina di Stupinigi

 Nel weekend torna alla Palazzina di Caccia di Stupinigi FLOReal, che tanto successo aveva avuto nella prima edizione, nella stessa location. Nella tre giorni, dal 7 al 9 ottobre 2022, la mostra florovivaistica, con vivaisti provenienti da ogni parte d'Italia, sarà accompagnata da un ricco palinsesto culturale. Presentazioni di libri e conferenze, proiezioni di cortometraggi e documentari, performance teatrali, mostre, laboratori e un ampio spazio dedicato alla gastronomia, con un filo comune: la natura e la sostenibilità. La mostra propone colori e profumi dell'autunno, "dal fiore più amato, la rosa, agli agrumi siciliani, le orchidee dalla Lombardia, e ancora piante succulente e carnivore, orchidee, tillandsie, piante acquatiche e rampicanti, aromatiche e tropicali, oltre a diverse tipologie di bonsai. Piante da appartamento, da secco e da sole intenso, da ombra, fioriture annuali, bulbose e graminacee. Non mancheranno varietà più stagionali come le viole, i ciclam

Frank Lloyd Wright, l'Italia e l'architettura organica alla Pinacoteca Agnelli

Quali sono i rapporti tra Frank Lloyd Wright, uno dei più influenti architetti del Novecento, e l'Italia? Li scopre e li indaga la Pinacoteca Agnelli, che, fino al 1° luglio 2018 espone i disegni originali di molti dei capolavori dell'architetto statunitense, arrivando a conclusioni sorprendenti, per i non addetti ai lavori. La mostra si intitola Frank Lloyd Wright tra America e Italia, è curata da Jennifer Gray ed è divisa per aree tematiche, attraverso le quali si raccontano gli interessi, le preoccupazioni e l'evoluzione del lavoro di Frank Lloyd Wright.

Frank Lloyd Wright alla Pinacoteca Agnelli Frank Lloyd Wright alla Pinacoteca Agnelli

Passato alla storia come il principale sostenitore dell'architettura organica, l'architettura, cioè, attenta all'ambiente e, pertanto, ai materiali e al rapporto con il paesaggio circostante, Lloyd Wright ebbe sempre grande attenzione per i materiali, una costante di tutta la sua carriera, dal legno delle prairie houses fino al cemento dei grattacieli, che furono un po' la sua ossessione non ricambiata, passando, ovviamente, per le sue opere più celebri, la Casa sulla cascata e il Guggenheim Museum di New York. Nelle varie sale sono esposti i disegni originali di Frank Lloyd Wright, realizzati con inchiostro e matite colorate; fanno quasi tenerezza, pensando ai computer, ai programmi in 3D e ai render di oggi, ma sono estremamente realistici (c'è una sezione del Guggenheim che lascia vedere al suo interno persone e decorazione interiore e sono perfetti persino gli outfit delle signore che si muovono intorno alla grande sala centrale). Causa una certa emozione vedere da vicino come alcuni dei più grandi progetti del Novecento sono stati pensati e disegnati. Progetti realizzati e progetti solo immaginati, come i centri di uso pubblico immersi nel verde.

Frank Lloyd Wright alla Pinacoteca Agnelli Frank Lloyd Wright alla Pinacoteca Agnelli

L'altra grande preoccupazione dell'architetto statuitense è stato l'uso degli edifici pubblici, immaginati come specchio della società che li esprimeva, democratica e libera. Sono temi, questi della libertà, della democrazia, della diversità, che Frank Lloyd Wright sviluppò influenzato anche dal soggiorno italiano, che nel 1910 gli fece scoprire, in Toscana, la qualità dell'abitare. I rapporti con l'Italia non furono costanti, anche se gli intellettuali italiani, a partire da Bruno Zevi, guardarono sempre con interesse al suo lavoro. Di fatto, Lloyd Wright ebbe un solo progetto italiano, il Masieri Memorial, mai realizzato, che fu disegnato per il Canal Grande di Venezia, a suon di grandi vetrate e colonne di marmo, per ricordare uno dei suoi discepoli italiani, Angelo Masieri, morto in un incidente d'auto negli USA. Ma ci fu una mostra in suo onore, Sixty Years of Living Architecture, nel 1951, a cui lavorò con passione e che spiegò l'ideale legame tra la sua architettura e il Belpaese.

La mostra sul grande architetto del Novecento è l'ultima di una serie che la Pinacoteca Agnelli ha già dedicato al'architettura, basti pensare a Una passione per Jean Prouve. Dal mobile all'architettura. La collezione di Laurence e Patrick Seguin, nel 2013, la prima, e quella grandiosa su Gae Aulenti, nel 2016. Un interesse, quello per l'architettura, che si spiega sia con la sede, una piccola 'astronave' ad hoc costruita da Renzo Piano su uno dei più potenti edifici del Novecento torinese, il Lingotto, ristrutturato dopo la sua storia industriale, sia con l'attenzione per il collezionismo e per i rapporti con le grandi istituzioni internazionali. La mostra dedicata a Frank Lloyd Wright si avvale di prestigiose collaborazioni internazionali, tra cui quella con la Columbia University, grazie alla quale sono arrivati alla Pinacoteca numerosi disegni presenti nella mostra e appartenenti alla Avery Architectural & Fine Arts Library della Columbia University, e in autunno andrà a New York La négresse di Edouard Manet, appartenente alla collezione permanente della Pinacoteca, all'interno della mostra Posing Modernity: The Black Model from Manet to Matisse and Beyond.

Frank Lloyd Wright tra America e Italia è alla Pinacoteca Agnelli, in via Nizza 230 (sul tetto del Lingotto), fino al 1° luglio 2018. L'orario di apertura è martedì-domenica ore 10-19, chiuso il lunedì. Il biglietto costa 10 euro, ridotto 8 euro per over65 e gruppi, 4 euro per scuole e ragazzi 6-16 anni, gratuito per under 6 e possessori delle tessere Abbonamento Musei Torino Piemonte e Torino+Piemonte Contemporary Card. Tutte le info, anche sul calendario di approfondimenti e visite guidate preparato per la mostra, su www.pinacoteca-agnelli.it.


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