Nella
Corte Medievale di Palazzo
Madama, c'è una mostra che riporta ai tempi
dell'amor cortese e
delle chansons de geste. È piccola, semplice e deliziosa e, allo
stesso tempo, ricca di spunti, di rimandi e di suggerimenti. Si
intitola
Carlo Magno va alla guerra e propone
per la prima volta in
Italia il ciclo di affreschi medievali del Castello di Cruet, "una
testimonianza unica della pittura del Trecento in Savoia". Lungo
il perimetro della Corte Medievale, le pitture raccontano
la storia
di Girart de Vienne, cavaliere di Carlo Magno di cui si innamora la
Duchessa di Borgogna, non ricambiata e a sua volta oggetto d'amore
dell'imperatore: contro ogni codice dell'amor cortese, la Duchessa si propone, Girart la rifiuta, lei
promette silenziosamente vendetta, l'imperatore la sposa. La prima
notte di nozze di Carlo e della Duchessa,
l'affronto: lei sostituisce
il suo piede a quello dell'Imperatore, al momento del bacio di
sottomissione di Girart e, anni dopo, trova il modo di farlo sapere e
di mettere in cattiva luce il fedele cavalier servente agli occhi
dell'Imperatore; di lì
guerre, assedi, duelli con giudizio di Dio,
fino alla discesa in campo dello stesso nostro Signore, che invita i
duellanti a piantarla e a
combattere gli infedeli, invece di perdere
tempo in guerre fratricide.
Gli affreschi sono
belli, non si leggono
benissimo a causa delle parti perdute, ma
i pannelli informativi
aiutano a ricostruire sia la
chanson che la sua illustrazione e la si
segue fino alla fine con passione, per scoprire come finirà
tra
Carlo, Girart e la malafemmina (poi se avete davvero curiosità, su
Google scoprirete che Carlo Magno una Duchessa di Borgogna
non l'ha
sposata mai).
Al centro della Corte Medievale c'è una
tenda
d'accampamento di gusto medievale e tutt'intorno
oggetti del Trecento
della Savoia, che ricostruiscono l'atmosfera del Castello di Cruet, o
comunque dei castelli in cui l'amor cortese si diffuse, con le sue
regole rigide, i suoi codici e il suo fascino: codici miniati,
sculture, stoviglie, armi, cofanetti preziosi, non manca niente
per
ricostruire le storie di cavalieri non sempre erranti e
di
principesse non sempre pallide e innamorate e per ricordare le loro
vite scandite da tornei, caccia e guerre. Grande protagonismo, nella
documentazione, per
Amedeo V, conte di Savoia e per
Filippo d'Acaia, signori delle terre al di qua e al di là delle Alpi. E, a
proposito delle
Alpi, una bella mappa, all'inizio del percorso
espositivo, mostra il settore nord-occidentale della catena montuosa,
con Italia, Francia e Svizzera divise in tanti staterelli e feudi in
cerca di autonomia e grandezza, quasi tutti
estesi sui due versanti
delle Alpi. Una testimonianza ulteriore di come le montagne siano
state per secoli
fucina di cultura, spazio d'incontro, più che di
confine: qualche secolo successivo
solo il Ducato di Savoia avrebbe
continuato a essere uno Stato transalpino. E la mostra di Palazzo
Madama è
bellissima testimonianza di quest'epoca in cui le Alpi
favorivano gli incontri e la cultura.
Carlo Magno va alla guerra
è una
piccola mostra, scrivevo all'inizio, ma è
davvero preziosa
per tutto quello che offre e per le riflessioni che regala. Palazzo
Madama, come tutti i Musei della Fondazione Torino Musei, sta vivendo
tempi molto duri a causa dei
continui tagli al suo bilancio: sono
lontani i tempi delle
mostre mediatiche nate dalla collaborazione con
il National Geographic, adesso tocca a
mostre più piccole, rese
possibili dai
forti legami culturali che il Museo ha saputo stringere
con i suoi omologhi nel corso del tempo. Questa mostra, nasce dalla
sinergia con i Musei francesi, in particolare con il
Musée Savoisien
di Chambéry: "I due musei appartengono entrambi alla
Rete
Sculpture dans les Alpes, circuito internazionale di istituzioni
accomunate dall'appartenenza ai territori facenti originariamente
parte del
ducato sabaudo, costituitasi quindici anni fa per
promuovere progetti di ricerca condivisi. Della rete
fanno parte
anche il Museo del Tesoro della Cattedrale di Aosta, la
Soprintendenza per i beni e le attività culturali della Valle
d'Aosta, il Museo Diocesano di Arte Sacra di Susa, il Musée d'Art
et d'Histoire di Ginevra, il Musée d'Histoire du Valais di Sion,
il Musée-Château di Annecy, il Musée–Monastère di Brou a
Bourg-en-Bresse e la Conservation du Patrimoine della Savoie. Un
progetto volto a rafforzare le relazioni istituzionali
in un'Europa
unita dalla cultura, della quale
Carlo Magno è stato un precursore"
spiega il comunicato stampa ed è un'altra ragione
per non perdersi
questa piccola delizia e questi affreschi medievali, esposti per la
prima volta nel nostro Paese.
Carlo Magno va alla guerra è nella
Corte Medievale di Palazzo Madama, in piazza Castello,
fino al 16
luglio 2018. L'
orario di apertura è tutti i giorni dalle ore 10 alle
18, chiuso il martedì. Il
biglietto costa 10 euro, ridotto 8 euro
(6-18 anni, studenti 18-25 anni), 5 euro (under 6, Abbonamento Musei
Torino); biglietto mostra + Museo 14 euro, ridotto 12 euro, gratuito
Abbonamento Musei.
Tutte le info sul sito web
www.palazzomadamatorino.it.
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