Il
più giovane parco di Torino sorge su un'area che fu industriale,
quello dell'
ex MaterFerro, da
piazza Marmolada fino a via Tirreno, ed
è intitolato al più grande degli atleti italiani,
Pietro Mennea. In
questi giorni di calda primavera i suoi
giovani alberi sono tutti in
fiore e se potete fateci un salto, io l'ho fatto con
Alessandra
Aires, che di questo parco è uno dei progettisti.
La MaterFerro aveva
qui lo stabilimento in cui riparava i treni: la posizione era
logisticamente perfetta, sulla linea Torino-Modane, nella
grande V
formata dallo sdoppiamento dei binari verso Porta Susa e verso Porta
Nuova. I vagoni venivano facilmente spostati per esser riparati e poi
di nuovo collocati sui binari; lo stabilimento era enorme,
all'ingresso del Parco
un pannello informativo, con diverse
fotografie d'epoca, lo testimonia. Adesso quello spazio, circa
35mila
metri quadrati, è stato destinato a un'
area verde, con vocazione
sportiva, vista l'intitolazione. Circa 7600 metri quadrati, quelli
più vicini a piazza Marmolada, sono già stati sistemati: ci sono
aree giochi per i bambini, aree attrezzate per lo sport, tra alberi e prati. Il
tappeto
volante è una delle passioni di Alessandra Aires: "Amo le aree
giochi senza giochi, in cui poi inventarti il gioco che vuoi"
spiega mentre saliamo sui due dossi in erba sintetica colorata "qui
i bambini vanno in bicicletta, altri fanno le capriole, chi prende il
sole, fanno un po' di tutto". È un'area di libera creatività,
insomma.
Dove un tempo c'erano i pilastri delle fabbriche adesso
ci sono gli alberi: un modo per conservare in verde le tracce del
passato industriale. E sono loro, gli alberi, ancora giovani e in
crescita, a ricordare
la primavera con la loro fioritura. Ci sono
cercis dai fiori fucsia,
meli cotogni dai bellissimi fiori bianchi,
un viale è disegnato dai
ciliegi giapponesi ornamentali, che hanno
fiori rosati bellissimi, poi albicocchi, prugni. La passeggiata porta verso la ferrovia, alla
scoperta dei tanti alberi da frutta. Nei pressi dell'
area fitness c'è
un
pioppo, nato quando c'era ancora la MaterFerro e conservato
affettuosamente come testimonianza del tempo che è stato: "Sotto
la sua ombra si ritrovano in tanti, soprattutto d'estate".
Poi c'è il cantiere del
parco ancora in costruzione. E qui ci
sono sorprese bellissime per gli amanti dello sport: pista di atletica, campo di calcetto e basket, canestri singoli e una
piastra da skate, la prima a Torino gettata in opera, progettata con l'Associazione degli Skater di Torino. Il viale che porta all'interno è definito dalla presenza di
magnolie adesso piccolissime, ma pronte a disegnare un magnifico percorso, poi ci saranno
aceri,
liriodendri tulipiferi dai fiori a forma di tulipano (il
foliage d'autunno è già un must solo a immaginarlo). Ad attirare l'attenzione c'è una
collina artificiale, che sarà
una sorta di
belvedere ("Amo i miradores e cerco sempre di
inserirli nei parchi che progetto" spiega Alessandra); sulla
cima si ha una
vista su tutto il parco che sarà e sulle Alpi da un
lato e sulla collina dall'altra: c'è anche una
perfetta visuale su
Superga, un'asse visivo che sembra studiato apposta e invece è
casuale. La cosa bella, però, è che questa collina sarà in parte
destinata a vigneto: un nuovo vigneto in città dopo quello di
Villa
della Regina! E tutt'intorno, fino alla ferrovia, saranno
orti
urbani, con altri alberi da frutto. A distribuire i percorsi ci sarà
una grande stella centrale, in pietra colorata. E ci saranno di nuovo
tanti filari di alberi, che fanno pensare ai profumi che verranno. In totale ci
saranno quasi
400 alberi, dei quali 180 sono già a dimora, nella
parte del Parco che si può già frequentare. A vedere
la fioritura
di questi giorni, non si vede l'ora che sia completato, per godere di
tutto: dei colori, dei profumi, della vista sulla collina artificiale
che scende con il suo vigneto. Le ex aree industriali regalano anche
piccole magie come queste, ai bordi di
Borgo San Paolo.
Il Parco
Mennea sarà uno dei luoghi aperti per
Open House Torino, il
9 e 10
giugno 2018: ci saranno
visite guidate che racconteranno la sua nascita e
il suo futuro; si chiamerà molto probabilmente
Tour del Polo, perché prima delle fabbriche, data l'esposizione ai venti della Valle di Susa, ospitava le
ghiacciaie ed era chiamata
Polo Nord. Un'altra storia da raccontare nella scatola delle sorprese che è Torino e che il Parco Mennea non intende dimenticare.
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