Belgio e Italia uniti per rendere
omaggio alla Spagna, che basterebbe da solo questo bel messaggio di
collaborazione europea per guardare con simpatia a I
l silenzio sulla
tela. Natura morta spagnola da Sánchez Cotán a Goya, la mostra che
nasce da una collaborazione dei
Musei Reali con il
Bozar – Palais
des Beaux-Arts di Bruxelles e che è stata appena aperta nella
Galleria Sabauda dei Musei Reali (chiuderà i battenti il
30
settembre 2018).
Tutta un'estate per ammirare
le nature morte
della pittura spagnola e per seguire la loro evoluzione attraverso i
quadri di
alcuni dei più grandi pittori della Piel de Toro, non solo
Juan Sánchez Cotán e
Francisco Goya, ma anche
Juan de Zurbarán e
Luis Meléndez, prestati da alcuni dei
Musei più prestigiosi del
mondo (tra loro il Prado di Madrid, il Louvre di Parigi, gli Uffizi
di Firenze) e in dialogo con analoghi dipinti di autori italiani e
fiamminghi presenti alla Galleria Sabauda, come la
Natura morta con
frutta, dolci, crostacei, un bicchiere e un topo di
Peter Binoit,
La
vanità della vita umana di
Jan Brueghel, il
Vaso con fiori e insetti
di
Cornelis De Heem, e, proveniente dalle Gallerie d'Italia - Intesa
Sanpaolo, la
Natura morta con pesci e molluschi di
Giuseppe Recco.
Il
dialogo tra le opere spagnole con i quadri italiani e fiamminghi aiuta a scoprire
le caratteristiche delle diverse
scuole e offre un curioso viaggio in uno dei generi più frequentati
della pittura dei secoli scorsi,
la natura morta, che era anche un
modo di raccontare una cultura e le sue convinzioni. "Fin dalla
sua nascita, la natura morta viene intesa come un esercizio mimetico
di descrizione analitica della realtà naturale, caratterizzato da un
forte senso decorativo. Il caso spagnolo presenta alcune peculiarità
che lo contraddistinguono dalle
soluzioni compositive adottate negli
altri paesi europei, come ben dimostra anche l’uso di una parola
specifica per indicare questo particolare genere figurativo: bodegón.
Sebbene sia possibile mettere in relazione le prime nature morte
spagnole con modelli fiamminghi e italiani, il loro
carattere austero
e le personali interpretazioni del tema fornite da importanti pittori
quali Juan Sánchez Cotán, Juan de Zurbarán, Luis Meléndez o
Francisco de Goya, implicano un loro specifico riconoscimento fra i
vertici dell'arte occidentale" spiega il comunicato stampa.
L'organizzazione cronologica della mostra permette di seguire
l'evoluzione del gusto, la ricchezza degli apparati decorativi,
l'attenzione per i dettagli e l'inclinazione per la descrizione
realistica o ideale del vero. Si passa dai
cestini di vimini alle
ghirlande fiorite, dalle
Vanitas con la loro carica simbolica fino
all'impressionante quadro di Francisco Goya, una
Natura morta con
tacchino, posta come
punto finale della mostra. E mi è piaciuta
molto quest'idea di tutta una storia plurisecolare,
chiusa con il più
grande dei pittori spagnoli, quello da cui poi tutto è cambiato.
Il silenzio sulla tela. Natura morta
spagnola da Sánchez Cotán a Goya chiuderà il
30 settembre 2018 ed è
in
Galleria Sabauda, ai Musei Reali, in piazzetta Reale 1. L'
orario
di apertura è martedì-domenica ore 8.30-19.30, chiuso lunedì. Il
biglietto costa 12 euro, ridotto 6 euro (18-25 anni), gratuito
under18, possessori dell'Abbonamento Musei, della Torino + Piemonte
card e della Royal Card.
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