300 giorni di cantiere e oltre 1700
metri quadrati di ponteggi. Così il
Chiostro del Convitto e la
Cupola del Santuario della Consolata sono tornati al loro antico
splendore. Il
restauro ha recuperato i colori del chiostro, delle
volte e dei pavimenti, ha messo in sicurezza i collegamenti tra
portico e cortile, facilitando il loro accesso ai disabili, e ha
consolidato la copertura di lastre di pietra e le mensole del
cornicione della cupola esagonale del Santuario. L'
aspetto attuale del Chiostro, che
accoglieva la vita monastica del padri cui il Santuario era affidato,
dapprima Benedettini poi Cistercensi e Oblati, è dovuto sia al
rinnovamento della prima metà del XVIII
secolo che ai
danni dei bombardamenti del 1943. L'intervento ha
consentito non solto di restaurare e riportare in condizioni di
decoro le facciate ed il portico, ma anche di ritrovarne e riproporne
i
luminosi colori settecenteschi.
È un restauro che restituisce a
Torino il
fascino originario di uno dei luoghi più amati non solo
dai fedeli, il Santuario della Consolata, uno degli edifici di culto
più antichi e più complessi della città, grazie a un lavoro reso
possibile da numerosi attori. I lavori sono stati finanziati dalla
Fondazione CRT, che, spiega nel comunicato stampa, ha stanziato
un
milione di euro per l'intera opera di restauro della Consolata: "Una
seconda tranche di lavori, il cui esito sarà presentato nel tardo
autunno, riguarda il cantiere studio e le annesse opere di restauro
delle
fasi costruttive e decorative pre-guariniane: attività avviate
per riportare alla luce la storia del primo Santuario attraverso le
testimonianze artistiche e architettoniche stratificatesi in oltre
sette secoli di storia del complesso".
La Fondazione CRT ha
finanziato i
restauri del complesso religioso, che comprendono "il
ripristino delle coperture e delle facciate, il restauro conservativo
delle superfici interne, degli affreschi, delle decorazioni, il
rifacimento degli impianti elettrici di diffusione sonora e di
trattamento dell'aria, il recupero dell'Aula di Sant'Andrea, della
Cappella Madonna delle Grazie e delle statue delle due Regine. La
Fondazione CRT ha inoltre reso possibile il restauro delle Sacrestie,
dell'organo ottocentesco e di alcune tele di pregio". Oltre al
sostegno diretto, Fondazione CRT ha inaugurato in quest'intervento un
innovativo sistema di finanziamento, che prevede il
fundraising,
ovvero la raccolta fondi, e il
marching grant, cioè il raddoppio da
parte della Fondazione dei fondi raccolti; un modello che, spiega
ancora la Fondazione, può essere
fonte d'ispirazione per futuri
interventi per il recupero del patrimonio storico-artistico
piemontese.
Mi fa piacere condividere queste informazioni, affinché
sia chiaro
quanto dobbiamo alle Fondazioni bancarie nel recupero e
nella conservazione dell'arte e della cultura in Italia. Solo pensare
a Torino, ai suoi Musei, alle sue chiese e ai suoi palazzi storici e
chiedersi
cosa sarebbe di loro senza Fondazione CRT e Compagnia di
San Paolo. Giusto valorizzare anche il loro impegno, raccontando il
restauro di un luogo così amato e così importante nella storia di
Torino come il Santuario della Consolata.
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