Quando un marchio torinese, che si è praticamente visto nascere, ha successo, non può che far piacere.
Savurè è nato in via Garibaldi, ha aperto un locale a Londra ed è sbarcato a
San Salvario, da poche settimane, avendo come obiettivo nuove espansioni in Italia. La formula del successo è semplice e a suo modo geniale: un
laboratorio che prepara tutti i giorni
la pasta fresca, con ingredienti quasi a km 0 (la carne del ragù è della Granda, così come la maggior parte dei fornitori, pesto a parte, è piemontese), e la mette
in vendita, insieme a una serie di
condimenti, da vari tipi di sughi e ragù fino al pesto alla genovese. E qui arriva l'
idea geniale: la pasta si può consumare
a casa o da Savurè; nel secondo caso, si scelgono il tipo di pasta e il tipo di condimento e ci si accomoda al tavolo, la cucina di Savurè penserà al resto. Con un simile sistema, potete immaginare
il numero di combinazioni possibili, tra agnolotti, pansotti, tagliatelle, tajarin, malloreddus, paccheri, pappardelle e sughi di pomodoro, ragù piemontese di carne fassona o di salsiccia e zafferano, cacio e pepe, alla Norma, pesto...
Ogni giorno un nuovo piatto, praticamente.
Un paio di giorni fa, sono stata
invitata dalla proprietà a pranzare con altri blogger nel
nuovo locale di via Madama Cristina 12, all'angolo con piazza Madama Cristina. È
su due piani: al piano terra il
laboratorio, con i vari tipi di pasta e i dolci a vista e, adiacenti, le sale con i tavoli e vista sulla piazza; al primo piano, la
cucina, con i tavoli nella sala d'angolo, a godere del
bel panorama sulla piazza e sul suo mercato (di sera dev'essere davvero speciale).
Bello l'allestimento, tutto giocato sui toni del
grigio, con i lampadari a
forma di scolapasta rosso, a dare il tocco di colore. Abbiamo assaggiato
il piatto più amato dai clienti di Savurè, gli
agnolotti con il ragù piemontese (noi italiani siamo dei grandi conservatori, a tavola, è stata la comune conclusione, ma, del resto, chi resisterebbe agli agnolotti?); quindi i
maccheroni con i pomodorini freschi saltati e stracciatella (il piatto più estivo che c'è!) e i
pansotti di magro con profumatissimo pesto alla genovese. La cosa che ho apprezzato di più è il
grado di cottura della pasta, sempre perfettamente al dente, a renderla ancora più saporita. Ed è da allora che ci penso: quale dei tre piatti consiglierei? Non so davvero scegliere, mi sono piaciuti tutti e tre e, casomai, la curiosità è provare tutte le diverse combinazioni possibili.
A concludere il pranzo, per me, una
cheesecake di frutti di bosco, dal sapore delicato, da gustare lentamente anche con una bella bevanda estiva (gli altri commensali, che bevono caffè, hanno scelto il tiramisù, rimanendone soddisfatti: lo riporto perché mi fido del loro giudizio).
Mi piace molto anche una scelta del marchio, attiva sia in via Garibaldi che in via Madama Cristina: per
evitare lo spreco alimentare, un'ora prima della chiusura la pasta e i condimenti
costano la metà. Una scelta intelligente che sa anche di
solidarietà: chi non può permettersi di comprare la pasta fresca di qualità, ha l'opportunità di assaggiarla a fine giornata e di scoprire la differenza tra la produzione industriale e quella artigianale.
A San Salvario, Savurè si aggiunge alla
ricca offerta gastronomica del quartiere e lo fa portando la qualità del
made in Italy e dei prodotti piemontesi, con una filiera selezionata con cura.
Un posto in cui tornare (e da consigliare) negli itinerari nel quartiere più multietnico e aperto della città.
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