Torino è una delle
quattro città
scelte dal progetto europeo
proGIreg (Productive Green
Infrastructure for Post-industrial Urban Regeneration) per la
rigenerazione di aree cittadine post-industriali attraverso
infrastrutture verdi, insieme alla tedesca
Dortmund, alla croata
Zagabria e alla cinese
Ningbo. ProGIreg ha come obiettivo la
sperimentazione di tecnologie capaci di trasformare le aree
post-industriali in infrastrutture verdi, affinché siano nuovi motori di
sviluppo sostenibile e di
migliore qualità della vita per i
residenti. Il quartiere scelto da Torino per questa fascinosa
sperimentazione è
Mirafiori Sud. Cosa succederà, in questa zona,
sorta intorno alla Fiat Mirafiori e caratterizzata da edifici
costruiti durante l'
emergenza abitativa degli anni 60 e 70 e con un
grande polmone verde, il
Parco Colonnetti, un polmone verde
in fieri,
il
Parco del Sangone, e un'area tutta da reinventare, nelle
strutture
dismesse della stessa Fiat?
La Casa nel Parco (sin) e il Parco del Sangone con il Mausoleo della Bela Rosin (des)
Con un finanziamento di
2,5 milioni
di euro per l'Area Metropolitana di Torino, di cui quasi 900mila
destinati alla città, e con
35 partners, tra cui Politecnico di
Torino, Università di Torino, Arpa Piemonte, Fondazione Mirafiori,
Miravolante, Environment Park, Orti Alti, il progetto rigenererà
diverse aree del quartiere.
Lungo le sponde del Sangone, si procederà
a una
forestazione urbana, attraverso l'uso di
suolo rigenerato, cioè "un substrato terroso artificiale creato
da una miscela di terreno da lavori di scavo in città (privo di
contaminanti) integrato con sostanza organica proveniente dal
compostaggio di materiali vegetali e rifiuti umidi, per dare nuova
vita ad un terreno attualmente povero e non fertile"; siamo nei
pressi del
Mausoleo della Bela Rosin, anch'esso sottoposto a restauri
nell'ambito del programma AxTO, e proprio vicino all'edificio
verranno piantati
alberi e fiori che abbellivano il perduto Castello
di Mirafiori.
Nell'area dismessa della
Fiat, la
struttura TNE, che, ancora in cerca d'autore, ospita adesso
eventi puntuali, avrà anche elementi per la
coltivazione verticale,
mentre nella
Casa del Parco verrà ristrutturato il
tetto verde, che
'maschera' la sua presenza; in tutto il quartiere, tanti
giardini in
cassoni e orti urbani, che verranno coltivati grazie alla
collaborazione dei residenti. E proprio la collaborazione dei
cittadini è uno dei
punti di forza del progetto, diventando
"strumento di
inclusione sociale". L'obiettivo di lungo
termine, spiega il Comune di Torino, " è diffondere queste
soluzioni e pratiche in altri contesti cittadini, nazionali e
internazionali, individuando
modelli di business e strumenti di
pianificazione trasversali che abbiano nella gestione integrata e
condivisa delle aree verdi il proprio valore aggiunto".
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