Già il titolo,
Easy Rider, ripreso
dal
più famoso film mai dedicato alle motociclette, rimanda a tutte le suggestioni legate
alla libertà e alle
anime indomabili. Ma poi c'è il resto, che, sotto le volte
delle Scuderie Juvarriane della
Reggia di Venaria Reale (TO), rende
Easy Rider un
cult,
mostra imperdibile non solo per gli appassionati
di motociclette (e quanti ne ho incontrati, mentre visitavo la
mostra!),
ma anche per chi, come me,
non distingue una Ducati da una
Honda (mai vantarsi dell'ignoranza, ma prenderne atto e cercare di
rimediare).
Perché mi è piaciuta
Easy Rider e
perché la
consiglio? Prima di tutto il
percorso espositivo, organizzato per
aree tematiche: le moto e il design italiano, le moto e la tecnologia
giapponese, le moto e le competizioni, i viaggi e le arti, siano la
pittura, la musica o il cinema; quando arriverete alla fine del
percorso, gli specchi scintillanti che si rimandano le immagini delle
moto rievocando i camerini di un set cinematografico, mentre sullo schermo si inseguono
le immagini dei film più
famosi, sarete già stati
conquistati, anche se non avevate idea che
il numero della moto di Valentino Rossi fosse il 46 (e non vi dico i
selfie, anche dei bambini piccoli, lì, davanti alla sua moto!).
Anche
l'allestimento aggiunge fascino al fascino: il Giappone non è
solo tecnologia, ma è anche
anime giganteschi e video sorprendenti,
i grandi viaggi non sono solo sassi e polvere, ma anche enormi
fotografie di
lunghe strade americane che sanno di libertà, il
design italiano ha dietro di sé grandiose foto di
morbide colline
toscane, tutto ha una
scenografia appropriata e coinvolgente, che
introduce immediatamente laddove i curatori vogliono portare e che fa
sentire
l'emozione che ogni moto porta con sé, insieme alla sua
storia
di viaggi, di imprese, di sfide ai limiti.
Bello è anche
il rapporto delle motociclette con le arti contemporanee: i quadri di
Ligabue e della sua Guzzi, le fotografie sulle strade del mondo di
artisti e intellettuali, la musica che fa da colonna sonora ai tanti
viaggi, il cinema che ha esaltato il senso di libertà e di
ribellione che il vento tra i capelli e la strada davanti a sé
rappresentano. Alla fine, anche se non si è mai sognato neanche la
Vespa ai tempi del liceo (ebbene sì, capita anche questo), si sente
quanto
la motocicletta appartenga al nostro immaginario occidentale e
alla nostra cultura, non solo come veicolo, ma anche come
simbolo di
tante cose, dalla ricerca all'arte, dalla libertà alla tecnologia,
dalla sfida all'indipendenza. Usciti dalla mostra magari continuerete
a non distinguere una Suzuki da una Guzzi e a confondere le moto
della Parigi-Dakar e quelle di Giacomo Agostini, ma vi saranno
rimasti dentro
tutto il mondo e tutta la cultura che girano intorno a
una moto e tutto quello che
un veicolo a due ruote è in grado di
far immaginare. Non rimarrete indifferenti, insomma.
Easy
Rider è alla
Reggia di Venaria Reale (TO) fino al 24 febbraio 2019
[AGGIORNAMENTO: prorogata
fino al 5 maggio 2019].
Gli
orari di apertura sono i seguenti: fino al 25 agosto 2018,
martedì-gioveedì ore 10-17, venerdì-sabato ore 10-19 e 19-23.30
(Sere d'Estate); dal 26 agosto al 14 ottobre 2018, martedì-venerdì
ore 10-18, sabato-domenica-festivi ore 10-19.30; dal 16 ottobre 2018,
martedì-venerdì ore 9-17, sabato-domenica-festivi ore 9-18.30. Il
biglietto d'ingresso alla sola mostra costa 14 euro, ridotto 12 euro
(over 65), 8 euro (6-20 anni e universitari under 26), gratuito per
under 6, Royal Card e Abbonamento Musei Torino; Easy Rider è
inserita anche nel biglietto
Tutto in una Reggia, che costa 25 euro e
comprende la visita alla Reggia, ai Giardini e alle mostre in corso.
Tutte le info sul sito
www.lavenaria.it.
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