Portmanteau è un B&B situato in un
quartiere insolito,
Valdocco, che ho conosciuto in modo altrettanto
insolito. Qui si tengono gli incontri di
Teste di Medusa, pirotecnico
gruppo di lettura (quasi) tutto al femminile e di sicuro con
un'attenzione speciale alla letteratura femminile (a proposito, gli
incontri riprendono il
29 settembre 2018!). Ho partecipato a uno degli
appuntamenti di Teste di Medusa, mi è
piaciuta anche la filosofia di Portmanteau e incontrare
Nicoletta Daldanise, una delle fondatrici di Teste di Medusa e
proprietaria del B&B, è stato conseguente. Solare e
napoletanissima, con l'accento partenopeo che da solo mette già
allegria, Nicoletta è
innamorata di Torino, città che ha scelto
consapevolmente e che promuove continuamente tra i clienti. Con lei,
una conversazione interessantissima, sui nuovi torinesi, nati dalle
mescole di genitori di altre regioni, che hanno
cambiato anche
l'accento della città, e sul
fatalismo dei napoletani, dettato da
secoli di dominazioni e anche dalla presenza di quel vulcano che non
dà certezze e che spinge a occuparsi più del privato e familiare
che del pubblico (tutte teorie che hanno un loro perché e che
aiutano a spiegare le differenze di mentalità tra le varie parti
della nostra Italia, ne riparleremo, Nicoletta!)
- Come nasce
Portmanteau?
Mi piace vedere le città come reti di relazioni e di
storie. Sono arrivata qui grazie al mio lavoro di curatrice di arte
contemporanea, mi occupo di progetti con un forte legame con il
territorio e mi sono molto affezionata al dibattito in corso a Torino sulle
pratiche di arte pubblica e delle trasformazioni urbane. Ho sentito Torino come una
città che avesse molto da raccontarmi e ho deciso di fermarmi.
Torino è una città aperta, in cui puoi imparare tanto sulla
convivenza. Poi mi
piaceva l'idea di essere parte della comunità in cui avevo deciso di
vivere. Così è nato Portmanteau, che è uno spazio che ospita chi
viene a Torino per lavoro e per turismo e, allo stesso tempo, offre
spazi e idee ai torinesi. Nel nome
c'è la sintesi del mio progetto: Portmanteau significa attaccapanni,
cioè casa, ma è anche il nome di una borsa da viaggi. Le due anime del mio B&B: da una parte la casa, la città
in cui si vive, dall'altra il viaggio, che esplora nuovi mondi.
Valdocco si è rivelato il quartiere adatto, perché è vicino al
centro, a pochi minuti da Porta Susa, e perché ha un'anima che mi
piace. L'ho esplorato con affetto, scoprendo cosa era prima, parlando
con le persone, entrando nei negozi; mi sono appassionata alla sua
storia e alle sue contraddizioni: c'era il Partito Comunista accanto
alla prima casa di Don Bosco! C'è una dimensione da borgo che non si
trova altrove.
-
Cosa dovremmo scoprire di Valdocco noi torinesi, a parte la chiesa di Maria Ausiliatrice, naturalmente?
Consiglio di entrare nei negozi, c'è un bel senso di accoglienza, dalla
trattoria alla panetteria! Poi ci sono tante nuove attività:
Archivio Tipografico, con i suoi macchinari e i suoi caratteri, il
Forno delle Idee, un doposcuola che unisce famiglie da tutta la
città, poi ci sono laboratori, studi di registrazione, la scuola di
cucina di Sergio Teutonico, la Palestra del Cibo. A poca distanza, non proprio al Valdocco, ma nel confinante Parco Dora,
c'è Innesto, che prepara le persone alla coltivazione sociale,
nell
'Hortus conclusus del Parco Dora e sul tetto dell'Ipercoop di via
Livorno. Ci sono tante bellissime energie, è un quartiere creativo,
tutto da scoprire.
- Chi frequenta Portmanteau, come B&B?
Arrivano
stranieri e italiani, sia per turismo che per affari. Mi capita anche
che arrivino studenti che, mentre cercano sistemazione, stiano da me
per qualche giorno o qualche settimana. Facciamo vite indipendenti, ma sono un punto di
riferimento sia per la vita quotidiana nel B&B, dalla pulizia
quotidiana alla colazione, che servo sempre io, sia per visitare
Torino, perché, quando mi chiedono, do consigli, suggerisco
itinerari. A volte nascono conversazioni bellissime sulla città! Il
B&B dà l'opportunità di conoscere persone davvero interessanti:
chi viene qui vuole vivere la città in modo più autentico.
- Una cosa che mi ha incuriosito è che
le stanze di Portmanteau hanno una decorazione ispirata alle Città
invisibili di Italo Calvino, come mai?
Il B&B ha sei stanze,
tre doppie, una da quattro per le famiglie e due singole e ognuna ha il nome di una Città invisibile, con relativa decorazione. Per me ha un significato profondo
perché Portmanteau è la mia città invisibile, qui deve esserci
quello di Torino che non si vede al primo sguardo; nel corridoio c'è la citazione che sintetizza tutto: "di una città non godi delle 7 o le 77 meraviglie, ma la risposta
che dà a una tua domanda". Torino ha dato risposta alla mia
domanda. Le Città
che ho scelto per arredare le diverse stanze non sono casuali, perché
le citazioni che ho scelto parlano dell'attitudine da avere per conoscerla; sono citazioni che parlano di desiderio, di memoria, di
speranza, ogni città ha per me questi valori.
Portmanteau è in
via Brindisi 10 [aggiornamento! a ottobre 2019, il B&B si è spostato in via Biella 21, a pochi passi dalla sede precedente], il suo sito web è
www.portmanteau.it; le foto appartengono al sito web.
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