Deliziosa cena, qualche sera fa, grazie
al
Comune di Chieri (TO), che ha deciso di presentare la sua
40°
Fiera di San Martino (dal 9 al 13 novembre 2018, ne parlerò nel
blog) in modo
originale e coinvolgente.
Giornalisti e blogger sono stati invitati a bordo del
RistoTram, per
assistere alla conferenza stampa, mentre ai tavoli si consumavano
piatti
prodotti delle eccellenze del Chierese e delle
contaminazioni
tra i sapori italiani e quelli di altre cucine. Un'esperienza memorabile, non solo per i piatti e la compagnia, ma anche per
la
bella luce dell'imbrunire di Torino, che ci ha accompagnati fino alla
Gran Madre: quando abbiamo attraversato il ponte Vittorio Emanuele I,
tutti ai finestrini a scattare le foto del magnifico tramonto, del
Monviso e dei riflessi sul Po.
La cena è stata curata da
Vittorio Tinelli, chef del ristorante
Stasera cucino io, in piazza
Mazzini 8, a Chieri, mentre le contaminazioni sono state un'idea del giornalista gastronomade
Vittorio Castellani alias Chef Kumalé. Così
abbiamo assaggiato un piemontesissimo
trittico di fassona e un
paté
di fegato accompagnato da
cipolla di Andezeno caramellata, seguiti da
zabajone con granella di nocciole; io non amo il fegato, diciamo che
con la trippa è l'ingrediente di cui non sopporto neanche l'odore,
per cui non ho fatto onore al paté (ma sì alle deliziose cipolle
caramellate!), ma il resto era davvero squisito, sapori piemontesi
della tradizione di cui dobbiamo essere
orgogliosi e che dobbiamo
continuare
a difendere e promuovere con convinzione. Davvero si può
venire a Torino anche per ragioni enogastronomiche.
Le
contaminazioni dello Chef Kumalé non hanno lasciato indifferente
nessuno: i
tomini accompagnati da una dolce salsa indiana, un
piatto
russo di cui era goloso lo zar Nicola II trasformato in un
finger
food di ingredienti nostrani, mescolando maionese, barbabietola rossa
e, a sorpresa, le acciughe salate (e mangiare non per strati, ma
affondando il cucchiaino, come suggerito dallo Chef, ha dato un'idea
della mescola inaspettata, ma equilibrata e gradevole, dei sapori). Poi i piatti esotici con i prodotti tipici piemontesi, dallo
Yakitori di pollo
alla
Samosa finger food, leggermente piccante, fino allo
Sweet
Xiacochi, una pasticceria cinese a base di tè matcha, così lontana
dalla nostra idea di pasticceria, così interessante da assaggiare.
Il tutto, bisogna dirlo, abbinato ai
vini del Consorzio del Freisa
di Chieri, serviti personalmente da
Luca Balbiano, il presidente del
Consorzio. Non bevo, non lo ripeto tutte le volte, ma apprezzo
l'impegno del Consorzio per promuovere il suo vino (e le eccellenze
di Torino e del suo territorio possono sempre contare su Rotta su
Torino per questo) e ho molto apprezzato il
Freisa dolce, facendo
persino il bis.
Davvero un bel modo, da parte del Comune di
Chieri, per far conoscere la sua
Fiera di San Martino, quest'anno
dedicata soprattutto al cibo, essendo il 2018 l'
Anno Internazionale
del Cibo Italiano nel Mondo. Ci sarà tempo per presentare la Fiera nei prossimi giorni: il ricco programma vale davvero la pena e Chieri è a
meno di mezz'ora da Torino: lasciate l'auto a casa e prendete i treni della linea SFM1, passano alle stazioni del Lingotto e Porta Susa ogni ora (cliccate sul link
per vedere gli orari).
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