Prima di parlarvi di
Ercole e il suo
mito, la bella mostra che potrete visitare alla
Reggia di Venaria Reale fino
al 29 settembre 2019, io ve lo dico. Non ho
mai avuto simpatia per
Ercole: sono stata appassionata lettrice dei miti classici sin da
bambina. Non avevo ancora 10 anni e sapevo tutto di Amore e Psiche,
di Apollo e Dafne, di Zeus ed Europa, di Athena nata come una
guerriera dalla testa di Zeus, dell'ira di Era e degli amori non
troppo segreti di Afrodite e Ares. Ma Ercole e le sue dodici fatiche
non mi hanno mai affascinato, non so perché e negli anni non ho mai
superato il sostanziale disinteresse per il
primo super eroe della
storia occidentale (poi ditemi che non hanno inventato tutto Atene e
Roma!). Così sono andata a vedere la mostra di Venaria, con la
giusta curiosità e senza nessuna aspettativa.
E, come mi succede
sempre con le mostre della Reggia, anche quelle che, per l'appunto,
non mi suscitano grandi aspettative,
non sono uscita delusa. Il mito
di Ercole supera i secoli, le religioni e le abitudini:
dai vasi
greci fino ai film peplum degli anni 60, passando per i sofisticati
gioielli del Settecento. Ecco, se Ercole come super eroe non mi
emoziona quanto Ettore o Achille (o Alessandro il Grande, nel mio
caso), non sono rimasta indifferente a
tutto quello che il suo mito
ha prodotto durante i secoli, sfidando i cambiamenti del gusto, delle
tecniche, dei materiali. Lungo il percorso espositivo, organizzato in
modo cronologico, si inizia con
Ercole nell'età classica, con vasi,
anfore, coppe della Grecia classica (grandiosa l'anfora del Pittore
di Berlino!), e con i dipinti dell'Augusteum di Ercolano. Si passa al
Medioevo e
all'associazione di Ercole a Gesù Cristo, entrambi pronti
a sfidare la morte, il primo scendendo agli Inferi per salvare
Alcesti, il secondo che vince la morte con la Resurrezione (senza
dimenticare che le vittorie di Ercole contro gli animali mostruosi
ricordano la vittoria di Cristo sul Diavolo).
Ma la parte che più
mi ha colpito riguarda
i gioielli del Seicento e del Settecento:
neanche i secoli più raffinati della nostra era sono rimasti indenni
al fascino dell'eroe greco e hanno prodotto cammei di grande
raffinatezza. È in questo periodo che Ercole lascia le ceramiche e i
dipinti, per raggiungere
i giardini e i parchi dei potenti sotto
forma di possenti statue: Palazzo Pitti a Firenze, Le Tuileries a
Parigi, il Castello di Powis in Gran Bretagna, tutte hanno una
scultura dell'eroe.
Geniale la chiusura della mostra, tutta dedicata
a come il nostro tempo ha fatto suo il primo superman della storia:
in quale modo, se non attraverso il cinema?
Le locandine dei film
degli anni 60, dedicate all'eroe forzuto e alle sue belle, sugli
sfondi di cartapesta di Cinecittà, e uno schermo in cui scorrono
le
immagini dei film più celebri, chiudono degnamente una mostra che viene voglia di rivedere, per
tutte le emozioni che sa regalare.
Ercole e il suo mito è alla
Reggia di Venaria Reale (TO), fino
al 29 settembre 2019. L'
orario di
apertura segue quello della Reggia di Venaria: martedì-venerdì ore
9-17, sabato, domenica e festivi ore 9-18.30, chiuso il lunedì. La
mostra è
compresa nel biglietto Tutto in una Reggia, che costa 25
euro e comprende le visite alla Reggia, ai Giardini e alle mostre; il
biglietto per la visita alla sola mostra costa 12 euro, ridotto 10
euro (over 65 e gruppi di minimo 12 persone), 6 euro (under 21 e
studenti universitari under 26), gratuito per under 6 e possessori
delle tessere Abbonamento Musei e Torino+Piemonte Card.
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