I Macchiaioli. Arte italiana verso la
modernità, in corso alla
GAM fino al
24 marzo 2019, è una delle
grandi mostre della stagione torinese e, senza timore di essere
smentita, italiana. Con l'obiettivo di
valorizzare quel periodo di
metà Ottocento, in cui, mentre sta nascendo il Regno d'Italia, si
cerca il rinnovamento dei linguaggi figurativi attraverso
la
'macchia', la mostra si concentra
sui movimenti della Toscana e del
Piemonte. Lo fa in
ordine cronologico, prima i maestri, poi i giovani
macchiaioli, fino ad arrivare alla maturità del movimento, con le
sperimentazioni sulla luce, sui colori, sul paesaggio.
A sinistra Cristiano Banti - In via per la chiesa (il ritorno dalla messa), foto Società di Belle Arti
A destra, Telemaco Signorini - Giovani pescatori, cortesia della Galleria Berman
Il confronto-dialogo continuo tra il Piemonte e la Toscana,
tra Torino e Firenze, che proprio in quegli anni furono
entrambe
capitali d'Italia, è
continuo e coinvolgente. Si alternano quadri di paesaggi bucolici, ora
sull'Arno ora sulle colline, di tramonti cittadini e rurali, di
scorci di vita di gente comune. Colpisce
l'uso della luce, che ha una
potenza inaspettata e illumina i gesti e le azioni, siano quelle
semplici dei bovari, quelle domestiche di donne al lavoro, quelle dei
bambini di strada. Particolare spazio è dedicato alle
estati a
Castiglioncello degli artisti toscani e alla
Scuola di Rivara, che
cercò di rinnovare la pittura in Piemonte. Si sottolinea
il ruolo
delle riviste, in particolare la toscana
Gazzettino delle Arti del
Disegno e la piemontese
Arte in Italia, che stimolarono e
appoggiarono la ricerca del vero di artisti come
Antonio Fontanesi o
Telemaco Signorini.
La scelta del percorso cronologico permette
di comprendere
l'evoluzione del movimento e di apprezzare il lavoro
dei pittori, le loro scelte tematiche, le loro
sperimentazioni:
rimangono nel cuore
il lavoro sulla luce di Cristiano Banti e di
Telemaco Signorini, l
a ricerca sul paesaggio di Alfredo d'Andrade e
di Antonio Fontanesi. Erano gli anni intorno all'
Unità d'Italia, che
riecheggia nei quadri di alcune battaglie risorgimentali, ma
l'interesse degli artisti era rivolto a un nuovo linguaggio
espressivo per raccontare
la vita dei semplici e degli umili,
un'Italia
senza le grandi tensioni ideali di quel periodo. È
curioso, è un altro modo di leggere la storia del nostro Paese.
Durante la visita
non si possono scattare fotografie, è un peccato,
è
l'unica pecca di questa mostra, per questo invisibile o quasi sui
social, oggi strumento di comunicazione irrinunciabile.
I
Macchiaioli. Arte italiana verso la modernità, è alla GAM, in via
Magenta 31, fino al 24 marzo 2018. L'
orario di apertura è
martedì-domenica ore 10-18; il
biglietto costa 13 euro, ridotto 11
euro. Il sito web della GAM è
www.gamtorino.it;
per info e prenotazioni,
www.ticketone.it
o tel 011 0881178 o 011 2178540.
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