Un sabato d'estate di qualche tempo fa passavo per
via Chiesa
della Salute e il mio sguardo è stato attirato da una
coda fuori dal
negozio: era una panetteria. "Ma che pane fanno qui?" ho
pensato tenendomi ben lontana, data la mia nota allergia alle code.
Poi mi è capitato di leggere sui media locali di
Voglia di pane,
panetteria di
Alessandro Spoto, che ha riscoperto il
lievito madre, i
frumenti antichi e la passione per la
sperimentazione, e ho
collegato. Così, in un sabato d'autunno, di nuovo da quelle parti,
mi sono detta "Ma sì, entriamo e vediamo che cos'è e amen la
coda" (per pensare amen la coda, dovevo essere ben curiosa).
All'interno, molti clienti in attesa, tante
commesse
sorridenti, cordiali e gentili come se non avessero mai sognato altro
lavoro nella vita (e, devo dirlo, non mi immaginerei mai le ragazze
di Voglia di pane a fare capannello per lamentarsi di turni e
sindacati, come capita purtroppo in tanti Musei e negozi cittadini).
Avevo 12 persone davanti a me, cosa che mi avrebbe fatto scappare a
gambe levate, invece
in pochi minuti è stato il mio turno e ho
scoperto finalmente il pane di Alessandro Spoto.
E qui devo dire
tutte le cose positive, che mi spingono a tornare in questa
panetteria di Borgo Vittoria, non sempre comodissima per i miei
percorsi.
L'atteggiamento del personale, sempre sorridente e
disponibile, sempre cortese e allegro, già dallo
squillante
Buongiorno! con cui le commesse ti accolgono appena entri in
panetteria, perché staranno facendo millemila cose, ma hanno occhi
dappertutto, notano chi entra e lo fanno sentire
ben
accolto.
L'
attitudine alla vendita, che denota anche orgoglio e
passione per i propri prodotti. Sul bancone ci sono
vassoi con gli
assaggi di alcuni dei diversi pani in vendita. Dai pani di frumenti antichi, con la segale al
pane con il lievito madre. Sono piccoli assaggi, a disposizione di
chiunque, un invito alla scoperta, un invito all'acquisto. È stato
così che ho scoperto il
pane all'anguria, pane del mese di agosto.
Mentre ti stanno servendo, le commesse ti chiedono se non vuoi anche
la pizza o la focaccia magari appena sfornate, se sei a posto con i
dolci o vuoi assaggiare quello appena uscito dal forno. Difficile
uscire solo con quello che si aveva in mente di comprare, grazie a
questo spirito delle dipendenti (ma non pensate male, se dite no
grazie, non ci pensano neanche a insistere).
Il
pane del mese, che è una
delle ragioni per cui cerco di tornare almeno una volta al mese.
Voglia di pane propone ogni mese un pane particolare, fatto con
ingredienti insoliti e stagionali. Il pane rosa all'anguria, con
gocce di cioccolato a imitare i semi, ha attirato la mia attenzione.
Poi ci sono stati il pane
con i fichi e le mandorle e tanti altri,
fino a quello odierno,
con mele e noci, che torno a comprare
appena lo finisco. Il pane del mese è
un'idea affascinante,
testimonia lo spirito di ricerca, la
passione per proposte sempre
nuove e, soprattutto, spinge a tornare.
Il pane, le pizze, i
dolci. Nella vetrina del bancone, la panetteria di Alessandro Spoto,
propone
pizze, dolci, panini preparati con prodotti naturali e a km
0, curati dallo stesso panettiere; sugli scaffali delle pareti tutti
i tipi di pani che il laboratorio, alle spalle del negozio,
produce
durante tutta la giornata (il vai e vieni delle pizze appena uscite
dal forno, dei panini, dei dolci, è continuo e fa pensare bene,
soprattutto a chi è abitato agli "è finito" delle
rivendite alle ore più anormali, tipo le 2 del pomeriggio). Sono
affezionata al
pugliese, pane di grano duro, che mantiene morbidezza
e sapore per diversi giorni; difficilmente non provo qualche pizza o
focaccia (quella con lo stracchino è la mia preferita, ma ce ne sono
di tutti i tipi); non esco mai senza il pane del mese (tranne quando
c'era la mortadella, che è nella lista delle cose che non mi
piacciono).
In chiusura: mi capita spesso di scrivere di
locali o
negozi che mi hanno favorevolmente colpito e ho sempre avuto
un
dubbio. Meglio raccontare locali i cui gestori
sanno chi sei e che
scriverai di loro o meglio mantenere
celata la propria identità di
giornalista e blogger? Nel primo caso c'è il
rischio di un
trattamento di favore, affinché tu veda solo il meglio; nel secondo
caso si mantiene
la libertà di un giudizio non condizionato. Il
dubbio al momento non l'ho risolto, ma per ora ho sempre raccontato
di locali che
non avevano la minima idea di chi fossi (alcuni mi
hanno anche scritto in privato per ringraziarmi, chiedendomi di farmi
riconoscere la prossima volta... non l'ho ancora fatto, anche se sono
tornata, sarà un po' di
pudore sabaudo, chi lo sa!). In genere è
nella rubrica Made in TO che faccio raccontare le
passioni diventate
lavoro dai loro protagonisti, finora non ho chiesto un'intervista ad
Alessandro Spoto, probabilmente per mantenere il sorriso intatto
delle sue commesse e continuare a sentirmi
una qualunque delle
persone che entrano in panetteria, in futuro chi lo sa!
Voglia di pane è in via Chiesa della Salute 23, in Borgo Vittoria, il suo sito web è
www.alessandrospoto.it. Le foto,
dalla pagina Facebook della panetteria.
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