Ho un debole per il 'nuovo'
Museo
Egizio guidato da
Christian Greco e per le mostre che organizza. Mi
piace la direzione presa proprio nelle mostre, per offrire
spunti di
riflessione su cosa siano e debbano essere i Musei nel XXI secolo.
Dopo
Anche le statue muoiono, che analizzava il doppio volto dei
Musei, capaci di tutelare i reperti archeologici, ma anche di
snaturarli, privandoli del loro contesto, arriva
Archeologia
Invisibile, aperta
fino al 6 gennaio 2020 nelle Sale dedicate a
Khaled al-Asaad, l'archeologo ucciso in Siria dall'ISIS.
Non
aspettatevi la classica mostra di reperti egizi uniti da qualche filo
tematico comune. Non lo è.
Archeologia invisibile è un
omaggio alla
ricerca e agli strumenti che mette oggi a disposizione, per leggere i
siti archeologici, i loro reperti e i resti umani, e
scoprire così l'invisibile, quello che sfugge alla lettura superficiale.
Grandi schermi rendono conto di quanto si possa scoprire di uno scavo
archeologico attraverso la
fotogrammetria, che aiuta a realizzare una
sorta di ripristino virtuale del contesto. Si rimane affascinati a
guardare come cambia la lettura di un sito, grazie ai moderni
strumenti. E non solo. Cambia anche la lettura dei reperti,
utilizzando
i raggi X o la TAC. Per esempio, nello stesso Museo
Egizio,
le mummie di Kha e di sua moglie Merit, provenienti da uno
dei più importanti scavi realizzati dal Museo Egizio, quello della Tomba di Kha, hanno rivelato
con i raggi X i gioielli con cui sono stati sepolti. La modellazione
tridimensionale ha fatto il resto: le mummie sono state lasciate
intatte, ma i monili ricostruiti sono esposti in una vetrina.
L
'indagine multispettrale ha permesso di aggiungere nuovi dati
alla
chimica dei colori utilizzati dagli antichi Egizi e si è così
potuta così scoprire la
formula del blu egizio, il primo colore
sintetico della storia. Lo
studio dei papiri con nuovi strumenti ha
rivelato la
composizione dell'inchiostro, così da
stabilire anche la sua provenienza, la sua origine e la sua
datazione. Sono tutti tasselli
frutto di collaborazioni
internazionali, che comprendono il
MIT di Boston, lo
Science &
Technologies Facilities Council di Oxford, i
Musei Vaticani, il
Centro Conservazione e Restauro di Venaria Reale. Tutti con i propri
saperi e le proprie competenze, per scoprire quello che
l'Egitto e il mondo antico ancora nascondono, in una
collaborazione che ha un obiettivo comune e che in questi tempi non
può che fare bene al cuore:
il sapere, la scienza, al servizio della
storia e di quello che siamo stati, per non perderci davanti al
futuro.
A questo proposito
mi piace quello che ha scritto
Christian Greco, cercando una sintesi nella
dicotomia tra scienza e
sapere umanistico e un senso nel
ruolo dei Musei del XXI secolo.
"Oggi ci troviamo immersi nella cosiddetta
rivoluzione digitale
che ha già profondamente trasformato il nostro approccio cognitivo e
il modo di lavorare (…) La comunicazione digitale consente,
inoltre, di creare ambienti di lavoro virtuali in cui studiosi di
tutto il mondo possono mettersi in relazione e confrontare i loro
dati. Significa perciò che il ruolo dell'umanista sta diventando
subalterno? Tutt'altro. I dati che ci vengono forniti sono sempre più
dettagliati e complessi e richiedono un livello di
interpretazione
ancora maggiore. Lo
scienziato e l'umanista devono lavorare sempre di
più assieme, per cercare di dipanare la complessità del mondo
contemporaneo".
La mostra si conclude con un'
installazione
in video mapping di grande impatto: su un modello 3D in scala 1:1 del
sarcofago dello scriba reale
Butehamon, sono proiettate le
informazioni raccolte sulla sua storia; è arte, è scienza, è
storia tutto insieme. È a
ffascinante ed emozionante e grazie al
Museo Egizio per aver raccontato tutto quello che concorre allo
studio del nostro passato di uomini e donne.
Archeologia
Invisibile è al
Museo Egizio, in via Accademia delle Scienze 6,
fino
al 6 gennaio 2020. L'
orario di apertura è martedì domenica ore
9-18.30, lunedì ore 9-14. Il
biglietto costa 15 euro, ridotto 11
euro per 15-18 anni, 1 euro per 6-14 anni, gratuito per under 5 e per
i possessori della tessera Abbonamento Musei.
Tutte le info su
www.museoegizio.it.
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