A chiudere i
Giardini Lamarmora, sul
lato opposto di
via Cernaia, c'è il
Palazzo della Luce, con una
facciata monumentale, che riprende elementi del sobrio barocco
torinese. Nella parte centrale il ritmo di finestre e colonne in
stile corinzio si fa più stretto, sottolineato da due piccoli
avancorpi che la separano dalle parti laterali; inevitabile pensare
alle influenze di
Palazzo Madama, con i suoi grandi finestroni. Anche
la
balaustra che chiude la facciata e ha una funzione quasi
unificante, tra il corpo centrale, di stile neobarocco, e quelli
laterali, di chiara ispirazione novecentesca, ricorda la lezione di
Filippo Juvarra; le due sculture poste sugli avancorpi, quasi a
sottolinearli, sono allegorie di Industria e Lavoro.
Lo
scalone
d'onore, grandioso e scenografico, è chiaramente ispirato ad
a
naloghi scaloni dei Palazzi barocchi torinesi, e porta a una sala
coperta da una
volta a cassettoni con rosoni di stucco. Le
decorazioni del barocco torinese hanno questa
caratteristica
peculiare, che per quanto siano vivaci e abbondanti, non perdono
l'
eleganza e costruiscono atmosfere
sobrie e sofisticate. Il Palazzo
della Luce ha una storia complessa: è stato
progettato nel 1915 da
Carlo Angelo Cerasa per una banca, ma poi è stato venduto, non
ancora terminato alla SIP (Società Idroelettrica Piemontese), che si
occupava di distribuzione di energia elettrica, telecomunicazione e
radiofonia (da qui ci sono state le prime trasmissioni radio
italiane). Per decenni è stato
sede torinese dell'ENEL ed è in
questa funzione che lo ricorderà la maggior parte dei torinesi
adulti. Ma adesso, ristrutturato
su progetto di Peter Jaeger Architetti, è diventato un
edificio per
uffici, eventi e appartamenti di lusso. Merito della sua architettura
grandiosa, delle decorazioni opportunamente restaurate, per la
concezione elegante e atemporale degli spazi, che permette la
convivenza tra passato e contemporaneo, tra uffici di design e grandi
sale dai soffitti altissimi.
Uno degli
elementi che più
affascinanti del 'nuovo' Palazzo della Luce è la
ristrutturazione
dei tetti, dietro l'alta balaustra. Immaginereste mai che vi si
trovano
luminosissime ville urbane costruite intorno a giardini
diventati sfondo ideale di grandi vetrate? Jaeger Architetti ha disegnato
dodici appartamenti
con tetti-giardino privati, riparati dalla grande balaustra e, allo
stesso tempo, affacciati sui tetti di Torino, con un
panorama unico
tra Alpi, collina e centro cittadino.
Senza nulla toccare in
facciata, le abitazioni sui tetti si muovono
intorno a corti
appositamente disegnate, su cui si affacciano con
grandi vetrate,
mentre sul tetto giardino, piccoli studi permettono di ammirare la
vista sulla città. Una delle penthouse più note, premiata con diversi riconoscimenti, è firmata da
Lageard Architettura, disegnata per clienti che hanno lasciato la collina per trasferirsi in città, sul tetto di un palazzo storico. "La percezione dello spazio avviene senza
soluzioni di continuità, mediata unicamente da setti a tutta
altezza: elementi di filtro e di misura degli ambienti. I locali di
servizio, rivolti verso l'esterno, sono stati al centro di attenta
progettazione per poter ospitare tutti gli oggetti contenuti
nell'abitazione precedente (notevolmente più grande); la cabina
armadio, dimensionata sulle esigenze dei futuri occupanti, diventa
l'elemento risolutore e ordinatore dell'intera zona notte"
spiegano.
Gli appartamenti sono
disegnati secondo le
moderne esigenze dell'architettura
contemporanea, così come le rifiniture, tra il calore del legno,
l'eleganza dei metalli e la luminosità del vetro: sembra di essere
in un altrove sconosciuto, ma in pieno XXI secolo, anche grazie agli
sfondi scenografici offerti dai giardini esterni, si è sul tetto di
un palazzo neo-barocco, nel cuore di Torino. Passando in via Cernaia e guardando verso il Palazzo della Luce, nulla si nota, ma lassù, sui tetti sotto il cielo di Torino, c'è un nuovo modo di abitare la città, che si sta imponendo nelle ristrutturazioni dei palazzi storici del centro di Torino.
Il Palazzo della Luce non è infatti il primo a essere
reinterpretato secondo i codici dell'architettura
contemporanea, su Rotta su Torino di tanto in tanto se ne parla, ma è
uno dei più fascinosi, per il risultato finale.
Su
www.archiportale.com una bella
galleria fotografica del penthouse firmato da Lageard Architettura; il Palazzo della Luce ha un sito web,
a questo link.
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