Prima della costruzione grande fabbrica
di
Fiat Mirafori era tutta campagna, fino alla Palazzina di Caccia di
Stupinigi! In realtà non è proprio così. È vero, il
senatore
Giovanni Agnelli volle costruire il nuovo stabilimento
lontano dalla
città, in modo da avere il necessario spazio per
eventuali future
espansioni. A guardare le foto aeree dei primi anni di Mirafiori,
Torino era ben distante: erano ancora
tutti da costruire non solo il
quartiere di
Mirafiori Sud, che avrebbe poi circondato la Fiat, ma
anche quelli di
Mirafiori Nord, intorno alla chiesa di Santa Rita.
Sembrava tutta campagna.
Però quell'area era
già usata dai
torinesi, essendoci
proprio di fronte alla Fiat l'Ippodromo: ci sono
numerose immagini delle corse dei cavalli e dello stabilimento a fare
da sfondo, in un suggestivo legame di velocità e mezzi di trasporto
degli uomini. E non solo, la stessa fabbrica della Fiat sorgeva sul terreno delle
scuderie di Riccardo Gualino, imprenditore e mecenate dalle intuizioni geniali anche se non sempre
economicamente sostenibili. A loro volta, queste scuderie furono costruite su un precedente allevamento di cavalli scuderie furono progettate da
Vittorio Tornielli, uno dei suoi architetti di riferimento (progettò
anche il suo
Castello di Cereseto). Da quello che le foto d'epoca
fanno intravedere, la pianta assomigliava a quella della
Cavallerizza
Reale: un
edificio rotondo centrale da cui partono
quattro bracci,
ortogonali per la Cavallerizza, a croce di Sant'Andrea per le
Scuderie di Gualino. Il corpo centrale ha forma rotonda con una serie
di archi che
ricordano un po' il Colosseo e un po' il non ancora
costruito
Palazzo della Civiltà Italiana dell'EUR, a Roma
(praticamente, il Colosseo romano), con tanto di cornice conclusiva
sul bordo superiore. È uno dei
primi esempi di razionalismo: Gualino
era un grande appassionato di architettura, attento anche alle
tendenze del suo tempo. Tanto da essersi chiesto: "Perché
dobbiamo copiare gli stili del passato per ogni cosa bella che
vogliamo costruire? Perché credere che gli avi siano stati così
grandi da non poterli continuare?"
Le sue Scuderie, però,
per quanto fossero contemporanee nel gusto,
non ebbero vita lunga.
Pochi anni dopo la loro costruzione, vennero demolite, per fare posto
alla Fiat Mirafiori e
ai nuovi cavalli del XX secolo.
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