La
street art per sensibilizzare i
cittadini sui
17 obiettivi individuati dall'
ONU e da raggiungere
entro il 2030 per rendere più sostenibile la vita sul nostro
pianeta. È la bella idea che unisce
Torino e la
Lavazza in un
progetto,
Toward 2030. What are we doing? (Verso il 2030. Cosa stiamo
facendo?). Per ognuno dei 17 obiettivi, gli
artisti coinvolti
stanno realizzando una serie di
murales, usando "il
linguaggio immediato e
universale della street art, con l'obiettivo di
smuovere le persone,
soprattutto i più giovani, a diventare protagonisti di una
rivoluzione positiva". Il 2030 è tra 11 anni e poco è stato
finora fatto. Le opere dei 17 artisti costituiranno poi
un itinerario
d'arte e sensibilizzazione e trasformeranno Torino nella
prima città
ambasciatrice dei 17 obiettivi di sviluppo sostenibile dell'ONU.
Il
primo mural è stato realizzato dallo street art torinese
Vesod al
Campus Einaudi:
4Education: the Perfect Circle, titolo della sua
opera, sottolinea il diritto di tutti a un'istruzione di qualità;
sul Lungopo Antonelli,
ZED1 illustra l'Obiettivo 1, ovvero la
sconfitta della povertà: un grande borsello aperto ha al suo interno
un terreno, "nella zona all'ombra emerge un terreno sterile di
idee e di azioni virtuose, dal quale nascono povertà, guerre e
soprusi, mentre da quello fertile e illuminato dal sole e dal
pensiero generoso nascono frutti e prende vita una storia positiva".
La
sconfitta della fame, Obiettivo 2 dell'ONU, è il tema di
Truly
Urban Artists, collettivo torinese che usa l'etimologia del termine
latino
cultus per legarlo sia alla coltivazione che alla cultura;
l'opera è a Porta Palazzo e non poteva esserci luogo più simbolico,
per legare la coltura e la cultura.
In corso Belgio 79,
Camilla
Falsini rende omaggio a Christine de Pizan, prima scrittrice donna di
professione, nata nel 1364, considerata la prima femminista della
storia, per presentare l'obiettivo 5, la
parità di genere. Il cervo,
simbolo di fecondità e rinnovo continuo della vita è l'opera con
cui
Ufo Cinque spiega l'obiettivo 11, ovvero
Città e comunità
sostenibili, in corso Regina Margherita 68. La
difesa della Vita
subacquea è l'obiettivo 14 dell'ONU e per illustrarlo è stato
scelto
MrFjodor, uno degli artisti italiani più attivi, originario
di Imperia, anche se residente da anni a Torino: per sensibilizzare i
torinesi ha pensato al suo mare e ha disegnato una grande balena,
diventata simbolo della fragilità dell'equilibrio del mare, tra
plastica e sfruttamento eccessivo; la sua opera è in corso Regina
Margherita angolo via Cagliero.
Hitnes si è occupato
dell'Obiettivo 15, ovvero
Vita sulla Terra, e ha scelto un mosaico,
con cui spiega come ogni piccolo cambio di un tassello modifichi
tutto il disegno, esattamente come succede al pianeta; lo trovate in
corso Palermo 40; il collettivo
Monkeys Evolution, in corso Giulio
Cesare 20, ha illustrato l'ultimo obiettivo dell'ONU per il 2030, la
Collaborazione necessaria per raggiungere i diversi obiettivi: al
centro dell'opera una treccia è composta da corde di diverso colore,
ogni corda è composta a sua volta da fili, tutti, trecce, corda e
fili, sono tali grazie alla cura dell'umanità intera.
Un bel
progetto di sensibilizzazione, un bell'itinerario in giro per una
Torino generalmente poco frequentata,
tra Po, Vanchiglia e Barriera
di Milano. Giusto citare anche gli
sponsor, che rendono sempre
possibili i progetti culturali torinesi: oltre alla Lavazza, il
Gruppo Boero, azienda leader in Italia nel mercato dei prodotti
vernicianti, che ha fornito i colori per la realizzazione delle
opere.
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