In quello straordinario complesso che è
il
Borgo Medievale, capace di ricostruire l'atmosfera di un'epoca in una piccola superficie sulla riva del Po, non manca il
giardino, che è
uno degli
elementi di fascino della cultura medievale. Si trova in uno spazio
di forma irregolare, tra la Rocca, le mura e il Borgo (ha una
bella
vista sui suoi tetti!), che per decenni, dopo la costruzione del
complesso per l'Esposizione Universale del 1884, non ebbe un uso ben
definito. Poi, a
lla fine del XX secolo e nei primi anni del XXI, gli
si trovò la destinazione di giardino; con la collaborazione
dell'
Orto Botanico dell'Università di Torino (che è a poca
distanza, sempre nel Parco del Valentino) e della
Scuola per
giardinieri Ratta, vennero realizzati
tre giardini, ispirati
all'
iconografia medievale, in particolare dei secoli XIII e XIV,
i
secoli dell'amor cortese e della civiltà cavalleresca, insomma. E
passeggiando in questi piccoli spazi verdeggianti, all'ombra dei
merli del Castello, non è difficile immaginarsi
madonne che
leggevano versi sotto il pergolato o ascoltavano le storie di
avventure lontane dalle abili voci e musiche dei
cantastorie.
Il
Giardino delle Delizie è quello che
avrebbero più facilmente frequentato
il signore del castello e la
sua corte: è formato da quattro aiuole quadrate con al centro una
piccola fontana; colpisce subito la
pavimentazione dei percorsi che
delimitano le aiuole, in piccoli tronchi di castagno infissi
verticalmente nel terreno, l'uno accanto all'altro, tipica delle
baite cinquecentesche dell'Alta Valle di Susa. Legno di castagno
anche per le basse recinzioni che circondano e delimitano le aiuole,
nelle quali ci sono soprattutto
piante ornamentali, che fanno, per
l'appunto, la delizia del signore e del suo seguito: rose, primule,
gigli, viole, margherite, piantate nelle aiuole in modo da far
risaltare la loro individualità. La scelta delle piante è stata
ispirata a dipinti, codici miniati, affreschi come quelli del ciclo
del
Castello della Manta (CN), che si trovano riprodotti anche nella
Rocca del Borgo. A sottolineare il suo ruolo di luogo di delizia del
signore, la presenza di un
piccolo pergolato di vite e di rose, di
spalliere di rose, e di piccole panchine di pietra.
Il
Giardino
dei Semplici formato da una piccola aiuola centrale circondata da
altre aiuole a forma di L, a formare, tutte insieme, un rettangolo;
deve il suo nome al fatto che era
frequentato dalla gente semplice al
servizio del signore, i contadini, i cuochi, i monaci erboristi.
Nelle diverse aiuole, leggermente
rialzate con cordoli di pietra. si
coltivano varie
piante officinali, utilizzate non solo in
cucina, ma
anche in
medicina o nell'elementare
cosmesi del tempo: salvia, timo,
maggioranza, assenzio, utilizzate dai cuochi e dai monaci, ma anche
lino, robbia e guado, che si usavano nella produzione tessile.
Completa la trilogia dei giardini medievali l'
orto, anch'esso di
piccole dimensioni, ma utilissimo per scoprire
gli ortaggi coltivati
nel Medio Evo; vi si trovano, in piccole aiuole rettangolari e
ordinate legumi, cereali e ortaggi vari;
esclusi, ovviamente, patate,
pomodori e peperoni, oggi comuni sulle nostre tavole, ma inesistenti
nel Medio Evo, dato che sarebbero arrivati solo dopo la scoperta
dell'America. In questa parte del Giardino c'è anche
una piccola
capanna di legno per gli attrezzi.
Tutto ha piccole dimensioni,
ma racconta perfettamente i
dettagli dei secoli delle
chanson de geste, dell'amor cortese, delle società fortemente
gerarchizzate dal
feudalesimo. E lo fa in un'area raccolta, quasi
incastonata tra il Castello, il cui profilo è sempre visibile, e i
tetti del Borgo, in cui
i suoni di Torino non arrivano e sembra
davvero di essere in un'altra epoca.
Se volete
scoprire l'incanto dei Giardini, generalmente visitabili solo a completamento della visita guidata alla Rocca, c'è una bella occasione, l'
ultima di questa primavera, offerta da
Calici in giardino di
Theatrum Sabaudiae: il
23 maggio 2019, alle ore 17.30, ci
sarà una
visita ai giardini con una guida botanica, che spiegherà
caratteristiche e curiosità delle piante presenti. E poi,
sotto il
pergolato, un
aperitivo con calice di vino e piccole prelibatezze: si
potrà così passeggiare tra le piante e le aiuole con un calice in mano, unendo
le delizie
dei signori medievali a quelle contemporanee (20 euro a persona, 15
euro per possessori delle tessere di Abbonamento Musei). Lo stesso
giorno, dalle
ore 14, la
musica degli strumenti a corda della
manifestazione
Torino 1000 corde, che accompagnerà i visitatori del
Borgo, offrendo un ulteriore elemento di ambientazione medievale.
Info e prenotazioni su
www.arteintorino.com.
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