Per la conferenza stampa di
Open House
Torino, al DoubleTree by Hilton Turin Lingotto, sono passata davanti al
cantiere del
Green Pea, il nuovo progetto di
Oscar Farinetti, che intende
realizzare il
primo grande centro commerciale ecosostenibile sia
nella struttura che
nei prodotti in vendita. I lavori sono piuttosto
avanzati (l'inaugurazione è prevista tra un anno), così mi sono
incuriosita e ho cercato nuove informazioni. Per chi sente parlare
del Green Pea per la prima volta,
siamo al Lingotto: il nuovo
edificio sorgerà accanto a
Eataly Lingotto, il primo Eataly,
inserito
nell'ex Carpano grazie a
una bella riqualificazione di Negozio Blu Architetti Associati. Squadra che vince non si cambia e per questa nuova avventura Farinetti ha
scelto
ACC Arch. Cristiana Catino e lo studio torinese.
Green Pea è
uno dei progetti d'architettura più
interessanti della Torino prossima ventura, perché segue le tendenze
di
innovazione e sostenibilità che hanno già dato alla città
edifici come
25 verde, lo stesso
grattacielo Intesa Sanpaolo e tanti
interventi attenti al
risparmio energetico.
Legno e vetro riciclato
saranno i materiali principali di questo nuovo edificio dalla
forma
sfaccettata: "
15mila metri quadrati costruiti con il
legno delle
foreste che Antonio Stradivari utilizzava per i suoi violini,
spazzate via dal tornado che a ottobre devastò il Bellunese" ha
detto Farinetti
al Corriere della Sera, qualche tempo fa. A filo con
la facciata di Eataly, avrà un
involucro trasparente, "una
sorta di
filtro tra le funzioni distribuite nei diversi piani e
l'esterno" spiegano gli architetti
nel loro sito web. Lo
chiamano
treillage tecnico, realizzato "con un
sistema a
montanti e traversi riportati sulla struttura portante in acciaio
dell'edificio, in corrispondenza della grande hall di ingresso con
scale mobili: qui le vetrate seguiranno il disegno architettonico,
inclinandosi a formare anche la copertura vetrata. Le
specchiature
trasparenti che si affacciano sulle terrazze e che suddividono i
grandi ambienti interni saranno realizzate sempre con un
reticolo di
facciata a montanti e traversi, nel quale saranno integrate grandi
porte automatiche scorrevoli"
spiega stavolta Sermeca, a cui è
stato affidato il compito di realizzare l'involucro esterno. L'intero
volume apparirà così rivestito da
elementi frangisole, realizzati
con listelli di legno, che seguiranno l'andamento delle facciate,
dando loro un aspetto naturale.
Un aspetto che è
coerente con la
proposta commerciale: "Al primo piano:
veicoli a energia
pulita, quindi elettrica, solare, a biometano, a idrogeno. Secondo:
mobili ecologici. Terzo:
abbigliamento in fibre naturali. Quarto:
ancora vestiti, ristorante, bistrot e bar. Quinto: dopo quattro piani
di negozio, l'ozio. Per 50.000 associati che ci credono. Con
la
piscina, il giardino pensile, le margherite fotovoltaiche e le pale
eoliche disegnate da
Renzo Piano" ha raccontato Farinetti sempre
al
Corriere della Sera. Un progetto che segue
la filosofia di Eataly, ispirando un cambiamento dell'intero stile di vita contemporaneo.
Un nuovo modo di intendere lo shopping, attento
all'ambiente e con un nuovo messaggio che sta a cuore a Farinetti:
abbiamo 20 anni di tempo per salvare il pianeta dal disastro
ambientale, tocca anche a noi iniziare a
comportarci in modo
sostenibile. Per Torino una bella soddisfazione: Green Pea sarà un
format che Farinetti intende esportare
all'estero, come ha fatto con
Eataly, mantenendo a
Torino l'unico punto vendita italiano. È
necessario dire che non vedo l'ora che arrivi agosto 2020 per vedere
da vicino questo nuovo
gioiello torinese di architettura innovativa,
dotato persino di pale eoliche e margherite fotovoltaiche?
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