FLOReal d'autunno alla Palazzina di Stupinigi

 Nel weekend torna alla Palazzina di Caccia di Stupinigi FLOReal, che tanto successo aveva avuto nella prima edizione, nella stessa location. Nella tre giorni, dal 7 al 9 ottobre 2022, la mostra florovivaistica, con vivaisti provenienti da ogni parte d'Italia, sarà accompagnata da un ricco palinsesto culturale. Presentazioni di libri e conferenze, proiezioni di cortometraggi e documentari, performance teatrali, mostre, laboratori e un ampio spazio dedicato alla gastronomia, con un filo comune: la natura e la sostenibilità. La mostra propone colori e profumi dell'autunno, "dal fiore più amato, la rosa, agli agrumi siciliani, le orchidee dalla Lombardia, e ancora piante succulente e carnivore, orchidee, tillandsie, piante acquatiche e rampicanti, aromatiche e tropicali, oltre a diverse tipologie di bonsai. Piante da appartamento, da secco e da sole intenso, da ombra, fioriture annuali, bulbose e graminacee. Non mancheranno varietà più stagionali come le viole, i ciclam

Noblesse & Royautés parla di Torino: i commenti dei lettori francesi

Pochi giorni fa il blog francese Noblesse & Royautés, dedicato alle Famiglie Reali e al mondo che si muove loro intorno, ha pubblicato una cartolina del Palazzo Reale di Torino, in una rubrica dedicata a scoprire castelli, palazzi e monumenti legati alle Case Reali. Ho segnalato il post su i profili di Facebook e Twitter di Rotta su Torino e sono tornata qualche giorno dopo (sono una lettrice quasi quotidiana del blog francese), perché ero curiosa di leggere i commenti dei lettori. Trovo sia sempre interessante guardare a Torino con gli occhi stranieri di chi non ha rapporti d'affetto con lei né campanilismi da difendere. Sono commenti soprattutto francesi, quasi a ricordare il profondo legame che il Nord Ovest e la sua capitale continuano a conservare con il Paese con cui condividono le Alpi.

PAlazzo Reale di Torino


Laure-Marie Sabre, che dimostra di conoscere Torino, scrive: "Oh si! A destra, il Palazzo Madama, una magnifica facciata rinascimentale (è barocca, ma va bene lo stesso) sovrapposta a un castello medievale, quindi, alle sue spalle, via Po, che va verso il fiume e, poco oltre, la Gran Madre di Dio, con poco più in là, il monte dei Cappuccini. Alle spalle del fotografo di Palazzo Reale, via Garibaldi, fiancheggiato dai palazzi delle più antiche famiglie piemontesi, nascosti dietro austere facciate perché i torinesi non mostrano mai il proprio denaro. E poi il Museo Egizio, la seconda più grande collezione di antichità egizie al mondo, il Palazzo Carignano, il primo Parlamento d'Italia, il ristorante di Cambio, dove Cavour mangiava...". François scrive che "è una città molto chic", con le sue strade "sotto i portici". Più scettico il commento di Esquiline: "Torino è senza dubbio una bella città con standard europei, ma troppo nuova e non abbastanza italiana per i miei gusti. Se si trovano lì splendidi edifici barocchi, neoclassici o liberty, conserva però solo poche tracce del suo passato romano o medievale. Resta comunque una città bella, situata in una splendida cornice, ideale per lo shopping natalizio, anche perché è stata la prima ad affidare agli artisti l'illuminazione delle sue strade". Nel suo scetticismo, Esquiline riconosce Luci d'Artista come richiamo turistico e lo shopping, anche se poi in un altro commento, riconosce la bellezza dei portici, ammettendo però che "personalmente i portici meno eleganti ma più vivi di Bologna la rossa!"

Olivier Kell definisce Torino "maestosamente fredda": non è una definizione efficace per chi conosce la superficie della città, a prima vista austera e distante? Poi, conoscendola, io la trovo sorprendentemente appassionata, perché si getta come poche nelle nuove avventure, facendo rete e coinvolgendo i cittadini, altrettanto appassionati. Marianne sottolinea i legami con la Francia e offre il punto di vista transalpino sul trasferimento della capitale a Torino da parte di Emanuele Filiberto, non appena riconquistato il suo Stato: "Stanco delle occupazioni francesi del Ducato, il Duca e il suo governo si stabilirono a Torino, "oltre le montagne"". Pensare che anche noi siamo, "oltre le montagne" è un cambiamento di prospettiva affascinante.

Philippe è stato a Torino per l'ostensione della Sindone e l'ha molto apprezzata anche se "Napoli e Roma sono di gran lunga le mie preferite". Poi c'è chi conosce Torino di nome, ma non l'ha mai visitata, pur essendo stato in Italia, "semplicemente non è successo" scrive Leonor. E il discorso scivola su Torino città bella, ma che non richiama le folle turistiche. Ne ha parlato recentemente la CNN, consigliandola per evitare le folle di Venezia, lo ricorda Anastasia, autrice della foto che ha dato il via al post: "Ho appena letto che Torino è inclusa in un fantastico elenco di "città che valgono il viaggio ma non attraggono i turisti". Personalmente - e questo mi è stato confermato da Torino - ci sono turisti, ma non orde come in alcune città. Mi è stato detto "è turismo di qualità"! Le persone sono amichevoli, pronte ad aiutarti... Conclusione: l'ho adorata! Il solo (nuovo) Museo Egizio vale la pena. È una meraviglia. Pensavamo di passare qualche ora lì: siamo stati una giornata". Ed è ancora lei a consigliare di visitare "Superga (la cripta dei re) la Basilica della Vergine "La Consolata", Palazzo Carignano dove nacque Vittorio Emanuele II".

Una città che non è ancora riuscita a imporsi negli itinerari turistici "classici" dell'Italia, forse anche perché il suo aspetto e la sua storia non corrispondono all'immagine tradizionale e stereotipata del nostro Paese, ma che conquista chi la visita e che viene considerata bella anche da chi preferisce altre immagini d'Italia. Io mi tengo il maestosamente fredda di Olivieri Kell, che sento aristocratico e distante, come è Torino a prima vista.


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