Pochi giorni fa il blog francese
Noblesse & Royautés, dedicato alle
Famiglie Reali e al mondo che si
muove loro intorno, ha pubblicato una
cartolina del Palazzo Reale di
Torino, in una rubrica dedicata a scoprire castelli, palazzi e
monumenti legati alle Case Reali. Ho segnalato il post su i profili di
Facebook e
Twitter di Rotta su Torino e sono tornata qualche giorno dopo (sono una
lettrice quasi quotidiana del blog francese), perché ero curiosa di
leggere
i commenti dei lettori. Trovo sia sempre interessante
guardare a Torino
con gli occhi stranieri di chi non ha rapporti
d'affetto con lei né campanilismi da difendere. Sono commenti
soprattutto francesi, quasi a ricordare
il profondo legame che il
Nord Ovest e la sua capitale continuano a conservare con il Paese con
cui
condividono le Alpi.
Laure-Marie Sabre, che dimostra di
conoscere Torino, scrive: "Oh si! A destra, il Palazzo Madama,
una magnifica facciata rinascimentale (
è barocca, ma va bene lo
stesso) sovrapposta a un castello medievale, quindi, alle sue spalle, via
Po, che va verso il fiume e, poco oltre, la Gran Madre di Dio, con
poco più in là, il monte dei Cappuccini. Alle spalle del fotografo
di Palazzo Reale, via Garibaldi, fiancheggiato dai palazzi delle più
antiche famiglie piemontesi, nascosti
dietro austere facciate perché
i torinesi non mostrano mai il proprio denaro. E poi il Museo Egizio,
la seconda più grande collezione di antichità egizie al mondo, il
Palazzo Carignano, il primo Parlamento d'Italia, il ristorante di
Cambio, dove Cavour mangiava...". François scrive che "è
una città molto chic", con le sue strade "sotto i
portici". Più scettico il commento di Esquiline: "Torino è
senza dubbio una bella città con standard europei, ma troppo nuova e
non abbastanza italiana per i miei gusti. Se si trovano lì splendidi
edifici barocchi, neoclassici o liberty, conserva però solo poche
tracce del suo passato romano o medievale. Resta comunque una città
bella, situata in una splendida cornice, ideale per lo shopping
natalizio, anche perché
è stata la prima ad affidare agli artisti
l'illuminazione delle sue strade". Nel suo scetticismo,
Esquiline riconosce Luci d'Artista come richiamo turistico e lo
shopping, anche se poi in un altro commento, riconosce la bellezza
dei portici, ammettendo però che "personalmente i portici meno
eleganti ma più vivi di Bologna la rossa!"
Olivier Kell
definisce Torino "
maestosamente fredda": non è una
definizione efficace per chi conosce la superficie della città, a
prima vista austera e distante? Poi, conoscendola, io la trovo
sorprendentemente appassionata, perché si getta come poche nelle
nuove avventure, facendo rete e coinvolgendo i cittadini, altrettanto
appassionati. Marianne sottolinea i
legami con la Francia e offre il
punto di vista transalpino sul trasferimento della capitale a Torino da parte di
Emanuele Filiberto, non appena riconquistato il suo Stato:
"Stanco delle occupazioni francesi del Ducato, il Duca e il suo
governo si stabilirono
a Torino, "oltre le montagne"".
Pensare che anche noi siamo, "oltre le montagne" è un
cambiamento di prospettiva affascinante.
Philippe è stato a
Torino per l'ostensione della Sindone e l'ha molto apprezzata anche
se "Napoli e Roma sono di gran lunga le mie preferite". Poi
c'è chi conosce Torino di nome, ma non l'ha mai visitata, pur
essendo stato in Italia, "semplicemente non è successo"
scrive Leonor. E il discorso scivola su Torino
città bella, ma che
non richiama le folle turistiche. Ne ha parlato recentemente la CNN,
consigliandola per evitare le folle di Venezia, lo ricorda Anastasia,
autrice della foto che ha dato il via al post: "Ho appena letto
che Torino è inclusa in un fantastico elenco di "città che
valgono il viaggio ma non attraggono i turisti". Personalmente -
e questo mi è stato confermato da Torino - ci sono turisti, ma non
orde come in alcune città. Mi è stato detto "è turismo di
qualità"!
Le persone sono amichevoli, pronte ad aiutarti...
Conclusione: l'ho adorata! Il solo (nuovo) Museo Egizio vale la pena.
È una meraviglia. Pensavamo di passare qualche ora lì: siamo stati una giornata". Ed è ancora lei a consigliare di visitare
"Superga (la cripta dei re) la Basilica della Vergine "La
Consolata", Palazzo Carignano dove nacque Vittorio Emanuele II".
Una città che
non è ancora riuscita a imporsi negli itinerari
turistici "classici" dell'Italia, forse anche perché il
suo aspetto e la sua storia
non corrispondono all'immagine
tradizionale e stereotipata del nostro Paese, ma che conquista chi la visita e che viene
considerata bella anche da chi preferisce altre immagini d'Italia. Io
mi tengo il maestosamente fredda di Olivieri Kell, che sento
aristocratico e distante, come è Torino a prima vista.
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