A
Palazzo Madama, fino
al 14 ottobre
2019, la mostra
L'Italia del Rinascimento. Lo splendore della
maiolica invita a scoprire i capolavori di un'arte antica, in cui
l'Italia ha raggiunto
livelli di eccellenza apprezzati da secoli. Le
maioliche italiane, tra il XV e il XVI secolo, prima ancora
dell'affermazione della porcellana, erano un segno della ricchezza
della famiglia proprietaria ed erano richieste in tutta Europa. I
principali centri di produzione, Faenza, Urbino, Gubbio,
Venezia, Torino, trovano spazio nel percorso espositivo,
ognuna con le proprie peculiarità.
Colpiscono
i colori, sempre
vivacissimi, perché, come spiegano i pannelli informativi e il
comunicato stampa, la tecnica utilizzata "consiste nel rivestire
di
uno smalto bianco opaco a base di stagno la superficie di oggetti
in terracotta e nel dipingervi sopra con ossidi metallici, che
virano
in brillanti colori dopo la cottura: dal cobalto si ricava il blu,
dal rame il verde, dal ferro l'arancio o l'ocra, dall'antimonio il
giallo, dal manganese il porpora o marrone e dallo stagno il bianco.
Ha lontane origini islamiche e giunse in Europa con la conquista
musulmana della penisola iberica, impreziosita con il lustro, che
consentiva di ottenere il colore dell'oro o del rubino con sfumature
cangianti o iridescenti. La
maiolica ispano-moresca, esportata con
successo in tutta Europa, influenzò gli sviluppi dell'arte ceramica
in Italia, praticata in numerosi centri della Toscana, dell'Emilia,
delle Marche e dell'Umbria. Con grande inventiva i ceramisti italiani
innovarono la tradizione islamica contaminandola con motivi ispirati
al
repertorio gotico e rinascimentale e altri derivanti dalle
porcellane cinesi".
Una delle cose che colpiscono è che gli
artisti che dipingevano le maioliche
non erano "creativi",
ma copiavano scene
da stampe e incisioni; alcune sono in mostra e si
apprezza così facilmente il passaggio e l'adattamento da una tecnica
all'altra. Si comprende anche il significato che la maiolica
acquistava nella diffusione di cultura, di sapere, di leggende e
anche
la fucina di saperi che dovevano essere le botteghe dei
maiolicari, in cui giravano riproduzioni di grandi capolavori e di
scene di vita quotidiana. Nel Rinascimento italiano, le maioliche
indicavano anche
il prestigio del padrone di casa: possederne e averle
in mostra sulla credenza era un segno di ricchezza e di vita
raffinata. Non solo, "nelle residenze di campagna, le
maioliche
istoriate venivano esposte sulle credenze ma anche usate sulle tavole
e potevano essere offerte come doni in occasioni quali il matrimonio
e la nascita". In Italia si sviluppò, in particolare, la
rappresentazione di temi di storia sacra, profana e mitologica, che
ornava le dimore signorili: era l'istoriato, ovvero la colorata
pittura di storie sopra la superficie bianca della ceramica.
La
mostra si muove
tra la Camera delle Guardie e la Sala del Senato, con
un allestimento semplice e rigoroso, che sottolinea
la luminosità e
i colori dei manufatti esposti, tutti capaci di suscitare meraviglia
(se poi, come me, amate
Isabella d'Este, avrete motivo di rimanere
ancora più affascinati). A concludere il percorso,
capolavori come
una coppia di albarelli di Domenigo da Venezia, un grande
rinfrescatoio di Urbino e la brocca in porcellana medicea di Palazzo
Madama, eccezionale esemplare della prima imitazione europea della
porcellana cinese, realizzato da maiolicari di Urbino che lavoravano
a Firenze alla corte di Francesco I de' Medici.
L'Italia del
Rinascimento. Lo splendore della maiolica è accompagnata da una
serie di eventi, il più importante dei quali è il
convegno
internazionale Il collezionismo fa grandi i musei, che si terrà a
Palazzo Madama e nel
Palazzo dei Musei di Varallo Sesia il
16 e 17
settembre 2019. Poi un
ricco calendario di conferenze, sempre a
Palazzo Madama:
Ceramica Amorosa: il linguaggio dell'amore nella
maiolica rinascimentale (19 settembre ore 17.30),
Miti e storie nelle
maioliche del Rinascimento (2 ottobre ore 17.30),
Maiolica a Palazzo:
Urbino e la tradizione ceramica rinascimentale (9 ottobre ore 17.30);
l'
ingresso a ogni conferenza costa 5 euro, ridotto 3 euro per
insegnanti, studenti, Abbonati Musei, guide turistiche; ingresso fino
a esaurimento posti con
prenotazione obbligatoria, tel 0114429629, email
madamadidattica@fondazionetorinomusei.it.
In occasione della mostra,
Theatrum Sabaudiae, che collabora alla
realizzazione delle visite guidate a Palazzo Madama, organizza
un
tour da Torino a Savona e Albisola, per scoprire la maiolica ligure. Sapevate che in quella zona c'è una ricca tradizione
secolare, apprezzata in tutto il mondo? "Tra il '500 e il '600
la ceramica ligure vive un momento di splendore grazie alla
diffusione dell'arte della maiolica, con un'ornamentazione
inizialmente blu cobalto e poi in policromia con vari motivi sia
orientali (piante lacustri, insetti, uccelli, pagode, animali da
cortile) che occidentali (castelli turriti, soggetti religiosi,
mitologici). I decori più famosi diffusisi allora e prodotti ancora
oggi, sono: Il decoro Antico Savona o Bianco Blu, il Calligrafico, il
Levantino e il Boselli" spiega il comunicato stampa. Il tour
propone una visita al
Museo della Ceramica di Savona, appena
rinnovato, quindi il trasferimento ad Albisola per visitare la
Casa
Museo Asger Jorn, in occasione dei novant'anni di
Ezio Gribaudo, e la
Manifattura Ceramica Ernan di Albisola Superiore. Il
biglietto
d'ingresso del Museo della Ceramica di Savona dà diritto al
biglietto d'ingresso
ridotto a Palazzo Madama. I prossimi tour
saranno il
24 agosto e il
4 settembre 2019.
Tutte le info per costi e
prenotazioni alle email
info@arteintorino.com
e
prenotazioni@artenintorino.com,
tel. 011 5211788.
L'Italia del Rinascimento. Lo splendore
della maiolica è a
Palazzo Madama, in piazza Castello,
fino al 14
ottobre 2019. L'
orario di apertura è mercoledì-lunedì ore 10-18,
chiuso il martedì. Il
biglietto costa 8 euro, ridotto 6 euro,
gratuito per i possessori delle tessere Abbonamento Musei e Torino
Card.
Tutte le info su
www.palazzomadamatorino.it.
Commenti
Posta un commento