Conoscevo
il Salotto Buono di fama ed
era da tempo
nella lista dei posti da conoscere. L'occasione per
visitarlo è arrivata qualche giorno fa, grazie a un invito via
social della sua ideatrice,
Isabella Giunto. E che dire? Torino è
una città che sa sempre
sorprenderti, per la
bellezza delle sue
idee, per la
determinazione delle sue donne, per i fascinosi
scrigni
che nasconde dietro le sue facciate (lo dico sempre: fermatevi per
guardare le sue vetrine e per entrare nei suoi cortili!). Il Salotto
Buono è
uno spazio per eventi speciali, nato da un'idea di Isabella,
che da anni organizza eventi tra Torino e dintorni e che si è
finalmente regalata uno spazio tutto suo, avendo ben chiaro
cosa
offrire ai clienti: "
Nel Salotto Buono si possono organizzare feste per anniversari, compleanni, lauree, incontri e cene di lavoro,
conversazioni e quant'altro, come se si fosse in casa". È
questo il concetto nuovo:
"come in casa". "Volevo uno
spazio intimo e privato, in cui ci fosse tutto il necessario per
sentirsi a proprio agio e
far sentire bene i propri ospiti"
spiega Isabella.
Per questo il Salotto Buono è
arredato come se
fosse una casa, con oggetti vintage e di design sapientemente
mescolati
dal gusto della padrona di casa. "Sono appassionata di
interior design, tutto quello che c'è nel Salotto Buono è stato
scelto con cura. Ho
frequentato i mercatini, ho comprato oggetti che
ho fatto poi restaurare, ho scelto la palette dei colori, che gioca
sui toni caldi del marrone, abbinandolo con i beige, i rosa antico, i
melanzana. È un
colore che fa subito calore, casa, accoglienza"
mi ha detto Isabella, mostrandomi le
bellissime
composizioni di fiori che crea, i
tessuti delle poltroncine abilmente abbinate
ai cuscini. Niente è lasciato al caso, neanche
le librerie che fanno
subito anni 50 e sono sistemate nelle due nicchie: "Quando
le ho viste erano unite, le ho fatte separare, sapendo già dove le
avrei collocate, e adesso sembra siano state realizzate su misura"
commenta lei, un po' compiaciuta. E a ragione:
il suo spazio sa di
casa sin dall'ingresso.
In passato il Salotto Buono
era
un'officina, incredibile pensarlo. "Appena l'ho visto, ancora
tutto da inventare, ho pensato che era lui, era lo spazio che volevo!
Ho fatto impazzire gli ingegneri e gli architetti, perché io avevo
le idee chiarissime, ma non sempre erano traducibili per le norme da
applicare: per esempio, come immaginare una cappa per una cucina che
non è di un ristorante e non viene neanche usata tutti i giorni? Ma
alla fine l
o spazio è come lo immaginavo". Si entra e si è
subito nel salotto buono, mentre si intravedono già, sul fondo,
la
cucina e un cubo in ferro e vetro che ricorda da lontano l'ufficio di
un'officina e che contiene, in realtà, il bagno, cieco, ma preceduto
da un antibagno illuminato dai pannelli di vetro opaco. L'atmosfera è
calda, accogliente e con
un originale gusto vintage atemporale, a cui contribuisce anche il pavimento in resina, lasciato come ricordo dall'antica officina ("Volevo che si respirasse anche
la storia e il passato del luogo" spiega lei).
La
conversazione di Isabella è
piacevole e divertente, da esperta
maestra di cerimonie e padrona di casa. Racconta
le mille idee che ha
per il suo salotto, che si traducono in eventi come presentazioni di
libri, aperitivi, incontri o i prossimi, la
scoperta della cucina
giapponese a cura di
Yukari Tanaka, che svelerà la cucina Washoku
(30 settembre 2019, ore 19), il
Cinema in Salotto, ciclo curato e
condotto da
Steve Della Casa (prossimo appuntamento 2019, 9 ottobre,
ore 19) o la mostra
Oltreparola Alfredo Rapetti Mogol, una selezione
di lavori di Alfredo Rapetti, in arte Cheope, artista e paroliere,
figlio di Mogol (27 novembre-3 dicembre 2019); tutti eventi legati in qualche modo al cibo, si tratti di un aperitivo o una cena, perché casa si manifesta anche, e soprattutto, attraverso
la convivialità. Rivela che tra i
clienti che hanno approfittato delle atmosfere private e discrete del
Salotto Buono ci sono stati anche
alcuni giocatori della Juventus, in
cerca di uno spazio in cui incontrarsi al riparo dai cacciatori di
autografi e selfie.
Un
successo crescente, che, svela Isabella,
porterà il Salotto Buono anche
in altre città italiane e persino
all'estero,
a Parigi e a Lussemburgo, per iniziare. "Sono stata
contattata da persone che hanno visto il Salotto Buono, hanno
apprezzato la sua filosofia e vogliono portarlo nelle loro città.
Stanno cercando gli spazi, li arrederemo come il Salotto torinese e
per 6 mesi darò loro consulenza per avviarlo. Adesso sto preparando tutto il necessario per
trasformare Il Salotto Buono in un format". Data la mia
passione per il Granducato, le ho chiesto ulteriori informazioni e
lei mi ha raccontato che "due torinesi che vivono nel
Lussemburgo mi hanno contattato per
aprire il Salotto nella capitale, sono venute parecchie volte a vedere e adesso stanno cercando lo spazio". E io me lo immagino già, tra
le vie della città storica: quando tornerò a Lussemburgo, andrò a
cercarlo!
Poi,
il messaggio più bello di tutti, valido per uomini
e donne che non vogliono smettere di sognare: nel corso della
conversazione, Isabella mi ha detto che a dicembre
compirà 60 anni.
A vederla non si direbbe mai, sottile ed elegante, conversatrice
abile e raffinata,
una signora torinese contemporanea e brillante. Mi
ha fatto pensare a tutti quelli che, riferendosi alla propria età, dicono "ehh, ormai, è ora di lasciar perdere". No, mai!
Isabella Giunto è la prova che non bisogna mai lasciar andare i
propri sogni e che bisogna sempre seguirli con determinazione: lei li
sta raggiungendo adesso,
con una tale forza che li sta portando anche
fuori dai confini nazionali!
Il Salotto Buono è in via Provana
3e; questo il link per seguirlo
su Instagram
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