L'idea del
giardino dal Rinascimento a
oggi, attraverso quadri, modelli, disegni e appunti di grandi
viaggiatori, di architetti, di principi, intellettuali e paesaggisti.
Alla
Reggia di Venaria Reale manca giusto un mese alla chiusura (20 ottobre 2019 AGGIORNAMENTO: prorogata fino al 10 novembre 2019) di
Viaggio nei Giardini d'Europa - Da Le Nôtre a Henry James, la bella
mostra che propone davvero
un viaggio nel tempo e nel gusto delle
dimore storiche e delle aristocrazie europee.
200 opere raccontano la
trasformazione dei giardini e il grande ruolo dell'Italia nella
formazione del gusto europeo.
Le grandi ville rinascimentali italiane
sono una vera scoperta,
Villa Medici a
Roma,
Villa d'Este a Tivoli,
Villa
Aldobrandini a Frascati (curiosamente tutte a Roma e dintorni) sono raccontate da quadri con
prospettive inedite (il giardino di Villa Medici osservato dall'ombra del portico) e da schizzi e appunti; diventano
veri e propri modelli, che si diffondono in tutta Europa. Giochi d'acqua, linee geometriche e fughe
prospettiche che si affermano in tutto il continente,
seducendo
principi e architetti. Ne parlano i viaggi di
Montaigne, di
Le Nôtre
e di
Goethe, il più famoso di tutti, con il suo Tour che dà valore
letterario ai viaggi di formazione dei dirigenti dell'Europa del Nord
nella terra dove fioriscono i limoni.
L'influenza dell'Italia non cessa con
la diffusione del giardino
inglese, meno geometrico e meno costruito, un vero
trionfo della
natura, che sembra essere allo stato libro e selvaggio. Sono presenti
anche le influenze delle
culture asiatiche, che iniziano ad
affacciarsi grazie agli imperi coloniali e ai racconti di viaggiatori
e mercanti (in mostra anche vasi cinesi e un magnifico separè
intagliato, a tema giardini e natura). E in questo
confronto di stili
e di culture si inseriscono le impressioni degli eredi al trono
russo, che viaggiano per l'Europa sotto lo pseudonimo di
Conti del
Nord, e del
Principe di Ligne, quest'ultimo una vera scoperta, snob,
sicuro e capace di
giudizi sferzanti sul gusto italiano e sui
giardini delle nostre ville (il miglior giardino del mondo era
ovviamente il suo, nel Belgio natale).
Charles de Brosses,
Stendhal,
Henry James, sono tra gli ultimi viaggiatori in Italia raccontati da
questa mostra, ancora con disegni, quadri e impressioni. Il percorso
si chiude poi con un breve
excursus sulle
Residenze Sabaude,
immaginate dal
Theatrum Sabaudiae nella loro magnificenza.
Una
bella mostra, che offre
begli spunti di approfondimento e che
illustra come l'Italia abbia influenzato il gusto e la cultura
europea, attraverso viaggiatori e intellettuali. Un'Europa raccontata da cui è
curiosamente assente la penisola iberica, dove i
giardini sono altrettanto magnifici e spettacolari, influenzati, per di più, da
otto secoli di dominio musulmano e della sua idea di giardini, acqua, stile. Nel seguire le mappe e gli itinerari dei pannelli illustrativi, attirava sempre la mia attenzione l'assenza della Spagna e del Portogallo, in questi continui viaggi tra Nord e Sud, ma limitati all'Europa Centrale, senza un Ovest e con un Est poco definito.
Viaggio nei Giardini d'Europa - Da Le Nôtre a Henry James è
nella Sala delle Arti della Reggia di Venaria Reale
fino al 10 novembre 2019. L'
orario di apertura segue quello della Reggia
(martedì-venerdì ore 9-17; sabato, domenica e festivi ore 9-18.30).
Il
biglietto costa 12 euro, ridotto 10 euro (over 65), 6 euro (6-20
anni), gratuito per under 6 e per i possessori della tessera
Abbonamento Musei; la mostra rientra anche nel biglietto Tutto in una
Reggia, che costa 25 euro.
Tutte le info su
www.lavenaria.it/.
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