Da qualche tempo,
Paratissima si svolge sempre in
luoghi dalla lunga storia, che Torino
dovrebbe
riscoprire e trattare meglio. Per
l'edizione 2019, ha scelto l'
ex
Accademia Artiglieria di Torino (piazzetta Accademia Militare 3),
uno dei complessi di più lunga storia e uno dei più maltrattati. Fu costruito nel Seicento, nella cosiddetta zona del potere, per
volere della seconda Madama Reale,
Maria Giovanna Battista di Savoia
Nemours, che qui immaginò una
Reale Accademia di formazione per i
giovani aristocratici di tutta Europa. E per secoli davvero
arrivarono a studiare a Torino dalle famiglie bene del Vecchio
Continente. La Reale Accademia divenne poi
Accademia Militare, per volere di
re Vittorio Emanuele II, ospitando i giovani italiani che studiavano per diventare ufficiali
dell'esercito. Fu gravemente danneggiata durante la Seconda Guerra
Mondiale, l'Accademia fu momentaneamente trasferita a Moderna e
sappiamo come è andata; sui terreni dell'antica Accademia ha anche
'sconfinato' il
Teatro Regio di Carlo Mollino, rendendo impossibile,
di fatto, ogni velleità di ricostruzione.
Grazie a Paratissima,
questo spazio glorioso vivrà nuova vita
dal 30 ottobre al 3 novembre
2019 e sarà curioso vedere cosa si muove nell'arte contemporanea nei
luoghi in cui passarono i giovani gentiluomini dell'Accademia. Il
tema conduttore di quest'anno è
Multiversity: "L'idea dell'esistenza di dimensioni
parallele e mondi alternativi permea la cultura popolare sin
dall'alba dei tempi" spiega il comunicato stampa "dagli antichi greci fino ad arrivare alle più
contemporanee teorie della fisica, il tema ha affascinato generazioni
di studiosi e pensatori, generando decine di ipotesi più o meno
fantasiose e verosimili. La storia
del cinema e della letteratura è ricca
di narrazioni sviluppate in percorsi spaziotemporali paralleli, tanto
da dar vita a intere saghe". La kermesse torinese invita a
interrogarsi "
sulla moltiplicazione dei punti di vista, sulla
possibilità dell'arte contemporanea di generare
nuove visioni,
scenari possibili, immaginari e immaginifici – auspicabilmente
migliori – in cui l'individuo e tutto ciò che lo circonda e lo
riguarda muta, sintonizzandosi
su nuove coordinate non solo
spazio-temporali ma soprattutto etiche, lontane da quella visione
semplificata, univoca e miope di cui ultimamente la contemporaneità
sembra purtroppo essere ostaggio".
A proporre risposte,
338
artisti, divisi in
6 sezioni:
Ph.ocus –
About Photography, Bootique – Fashion & Design (dedicata alla
fotografia contemporanea: i 35 fotografi selezionati interpretano il
tema Horzons of today),
ICS –Independent Curated Spaces (ospita le
mostre curate o personali di 31 artisti),
N.I.C.E. Exhibitions
(propone 5 mostre curate dagli 11 allievi del corso per curatori di
Paratissima, per un totale di 72 artisti presenti),
Bootique
(dedicata alla moda indipendente di ricerca e di design, con una
selezione di abiti, accessori e oggetti di design il cui comune
denominatore è il pezzo unico, esclusivo e
la tiratura limitata),
G@P –
Galleries at Paratissima (propone 10 gallerie d'arte selezionate),
Think BIG. Quest'ultima debutta quest'anno ed è un progetto dedicato
alle grandi opere d'arte, sia per forma che per contenuti: per
esempio, tra le opere che si potranno ammirare ci sono
Honest John di
Antonio Riello, un grande missile di 8 metri (copia in scala 1:1 di
un vero missile Terra-Terra statunitense degli anni Sessanta) o
l'installazione sitespecific in fibra ottica di
Carlo Bernardini, che
entrerà a far parte di
Luci d'Artista, basata sulla trasformazione
percettiva "in cui la luce crea un disegno nello spazio che
cambia secondo i punti di vista e gli spostamenti dello
spettatore".
Intorno alla kermesse, c'è
Art in the City, che esce dagli spazi dell'ex Accademia Militare e coinvolge
diverse location sparse nei quartieri, dai negozi ai laboratori artigianali fino agli studi professionali, con l'obiettivo di
portare l'arte ovunque, in luoghi insoliti e inaspettati, per dialogare con il grande pubblico.
Tutte le info su Paratissima 2019, nel sito
web,
www.paratissima.it.
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