Una
casa immaginata come un teatro, con
la ristrutturazione che crea una
scenografia in grado di supportare
qualunque interior design scelgano i proprietari. È l'idea che ha
guidato l'ultimo progetto di
Bodà Architetti, che, in un edificio del
centro di Torino, hanno giocato con gli
alti soffitti e i circa 150
metri quadrati dell'appartamento. "Un edificio storico, costruito nel primo Novecento, danneggiato dai bombardamenti
della Seconda Guerra Mondiale e ricostruito all'interno, lasciando
intatta la facciata" spiega l'architetto Daniel Antonini
"Quando siamo entrati abbiamo sentito subito la suggestione del
luogo, attirati
dal disegno delle travi ribassate di cemento armato,
aggiunte dopo la Seconda Guerra Mondiale. Un disegno che ci ha fatto
pensare alle
strutture su cui a teatro si montano le
scene per
movimentarle durante le rappresentazioni".
E,
lavorando su quest'idea, gli architetti hanno introdotto i
blocchi
colorati che dividono e definiscono gli ambienti, dal livello del
pavimento fino alle travi ribassate: "Una
colonna semicircolare
dal cuore di marmo bianco, un
volume plissettato rosa antico, un
arredo a muro verde salvia, una
parete a zig-zag giallo canarino e un
grande
specchio semicircolare dividono gli ambienti creando un
alternanza di colori, forme e percezioni visive e tattili". I
diversi colori, "pastelli desaturizzati" sono stati scelti
per
dialogare con l'arredamento che i proprietari dell'appartamento,
una coppia con i figli già adulti, avrebbero
portato dalla loro casa precedente. Tappeti, oggetti d'arte, quadri,
parte di una collezione e di un patrimonio familiare che avrebbe
abitato i nuovi spazi: "Il nostro intervento si
è limitato alla ristrutturazione e all'introduzione di questi
elementi colorati, che definiscono gli spazi e
caratterizzano
l'identità degli ambienti: l'impronta scenografica è così forte
che l'
interior design passa quasi
in secondo piano" commenta
Antonini.
Insieme alle travi ribassate, sono
originari anche i
pavimenti in legno dell'appartamento, ripresi nel corridoio,
dove lo stato di conservazione ha costretto a rifarli. Una delle
caratteristiche della casa era una
lastra di marmo bianco sul pavimento, tra le porte
che danno accesso al balcone e lo stesso balcone: "Abbiamo sostituito quelle più
consumate e abbiamo ripreso l'idea anche all'interno
dell'appartamento: ogni soglia ha una lastra di marmo che segna il
passaggio da una stanza all'altra e definisce gli spazi anche sul
pavimento".
Il corridoio è chiuso da un
grande specchio
semicircolare, che gioca ancora con le
suggestioni teatrali: "Ci
piaceva l'idea di uno specchio che desse l'illusione di uno spazio
che continuasse, come se la parte mancante del cerchio fosse nascosta
dall'angolo di un nuovo spazio". Un'
illusione ottica, coerente
con l'idea che la casa possa essere un grande teatro, pronto ad
accogliere il nostro quotidiano.
Le foto sono state scattate da
Barbara Corsico prima dell'arrivo di mobili e arredi, per dare l'idea
della teatralità dello spazio: "L'idea del
fenicottero è stata
di Barbara, così come l'
automobilina dei bambini è di un mio amico,
abbiamo voluto elementi solitari, che fossero
scenografici e
spiegassero il concetto che ha guidato l'intervento" commenta
Antonini.
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