Parlare al presente con gli autori
latini e greci, che tutto hanno già detto, un paio di millenni fa.
Può succedere e può portare a risultati sorprendenti, come questo
Festival del Classico, che, organizzato dal
Circolo dei Lettori,
dal
17 al 20 ottobre 2019 avrà un filo conduttore impegnativo:
La verità ci
renderà liberi. Quattro giorni
di incontri, di spettacoli, di
riflessioni, di rimandi tra passato e presente, da Aristofane e
Cicerone a Massimo Cacciari e Gian Luigi Beccaria, per parlare delle
"sfide e i bisogni più urgenti della
contemporaneità, legati
alla
distinzione tra verità e opinione, fatti e interpretazioni,
notizie vere e fake, potere persuasivo della parola e suo uso
pubblico".
Durante il Festival,
due squadre di studenti dei
licei di Piemonte e Valle d'Aosta si sfideranno a colpi di
oratoria e
retorica per convincere una giuria delle proprie ragioni su temi
antichi che riguardano i cittadini. La prima semifinale, il
17
ottobre 2019, alle ore 16, al
Circolo dei Lettori (via Bogino 9),
L'inganno del vero
persuasore: Il primo fu Odisseo: astuto e scaltro, mostrò che a
volte è necessario mentire per convincere della verità; a
dimostrare la correttezza del suo atteggiamento fu Platone, che nella
Repubblica chiarì come parole false possano generare verità
nell'animo. La seconda semifinale, il
18 ottobre 2019, alle ore 16,
nell'
Accademia delle Scienze (via Accademia delle Scienze 6),
Sulla
scuola: La scuola (dal greco
scholè) era l'
otium, il tempo
libero di chi, non obbligato a lavorare, poteva dedicarsi a fare le
cose desiderate, fra cui lo studio (da
studium, amore del
sapere, filosofia); ma i giovani, oggi, si sentono troppo spesso più
scolari che studenti. Il
19 ottobre 2019, alle ore 11.30
nell'Accademia delle Scienze, infine, la finale,
Platone. Storia di
un dolore che cambia il mondo: Aristocle, cresciuto ascoltando
storie, miti e musica, prova il primo vero dolore a 28 anni, il
giorno della morte di Socrate, suo mentore.; ora che il rischio non è
morire per un'idea ma la mancanza di idee in cui credere, avere una
storia buona, come questa, è fondamentale.
Tra gli
appuntamenti del Festival,
eccone qualcuno da
mettere in agenda (il programma completo, con
eventuali costi dei biglietti su
www.festivaldelclassico.it):
17
ottobre 2019
ore 18, Aula Magna della Cavallerizza Reale (via Verdi 9)
La mente inquieta
Il falsovero
Introduzione al Festival
con Luciano
Canfora, filologo classico e storico
Il falso domina la vita sociale
attraverso la parola «seduttiva» o anche «pubblicitaria»: dalla
parola politica a quella al servizio del profitto che manipola il
diritto e la scienza con effetti devastanti sulla sua «neutralità».
Ogni volta, a precludere l’accesso alla verità è il potere,
nell'una o nell'altra delle sue articolazioni. Esso non nega, ma
si tutela offrendo verità apparenti: il "falsovero".
a seguire
La verità come in uno
specchio
con Massimo Cacciar, filosofo
La rinascita del mondo
classico nel pensiero umanistico si presenta come inquieto
filosofare, tra filosofia, filologia e teologia, espressione del
dramma di un'umanità che giace
longe a Deo, ma che riesce,
attraverso il linguaggio e la traduzione o modalità
artistico-poetiche per immagini, a trasformare l’abissale distanza
in infinito approssimarsi a quel fine atteso che è la Pace.
ore 21, Aula Magna della Cavallerizza
Reale
La democrazia come violenza
La perfezione di un sistema
reading con Moni Ovadia; introduzione di Luciano
Canfora e Ugo Cardinale
L'anonimo ateniese autore di questo
breve trattato politico vede il mondo in guerra diviso tra "buoni»"e "canaglia" e difende le ragioni dei "migliori", minacciati
nella loro libertà dalla cieca uguaglianza democratica. Ne deriva
una contestazione della democrazia, nel valore etimologico di "violenza del popolo", un sistema oppressivo e deleterio, ma
paradossalmente perfetto.
18 ottobre 2019
ore 17, Circolo dei Lettori
L'italiano
La libertà di una lingua classica
con Gian Luigi
Beccaria, linguista
La lingua dei classici non ha
costituito per l'italiano un impaccio o una verniciatura di antico,
ma ha collaborato a mettere a disposizione una più libera e ricca
varietà di registri, agendo anche come spinta al rinnovamento
neologico sia nella forma sia nel significato. Invece di presentarsi
come una 'prigione' o un freno, ha permesso e suscitato una
continua 'libertà' espressiva.
ore 18, Circolo dei Lettori
Aristotele e Aristarco di Samo
Due verità sui paradigmi astronomici
con Lucio Russo, matematico
Una breve analisi della rivoluzione
eliocentrica di Aristarco mostra la sua portata non solo nell'ambito
tecnico dell’astronomia, ma anche nel superamento delle concezioni
aristoteliche sullo spazio e sul moto. Si cerca di mostrare come
l’eliocentrismo di Aristarco sia stato sconfitto in seguito a un
generale crollo culturale che riportò in auge concezioni
pre-ellenistiche in molti campi.
ore 21, Aula Magna della
Cavallerizza Reale
La vera politica: la Repubblica delle
donne
Lisistrata, Prassagora e le altre
reading con Lella Costa; interventi di Olimpia
Imperio, grecista; conclusioni di Luciano Canfora
I monologhi e le dichiarazioni
programmatiche di Lisistrata, di Prassagora e delle altre eroine
delle tre commedie femminili di Aristofane danno corpo e voce alla
questione femminile e, non limitandosi a denunciare la condizione
delle donne ma sfidando gli uomini sul loro stesso terreno, ne
mandano in frantumi tutte le certezze.
19 ottobre 2019
ore
11.30, Circolo dei Lettori
Marco Aurelio, a se stesso
La
libertà è madre della verità
con Enrico Valdo
Maltese, filologo classico
Lo Stoicismo insegna che la libertà è
a portata di mano di chi conosce la verità e la riafferma.
L'imperatore romano indaga e richiama
continuamente la propria natura, le relazioni con gli altri, il
dovere autentico dell’essere umano in un mondo sovraccarico di
apparenze e falsi scopi: ridefinire che cosa sia tutto questo
significa fare pratica e consolidamento, oltre che ricerca, della
verità.
ore 12, Circolo dei Lettori, via Bogino 9
La verità al potere contro la teatrocrazia
con Franca
D'Agostini, filosofa; Maurizio Ferrera, scienziato
della politica
La democrazia di oggi, che riempie il
web di filmati, dichiarazioni, commenti, richiama la degenerazione
del modello ateniese in "teatrocrazia", in cui il
Logos smette di
far riferimento al vero, al buono, al bello e le parole perdono i
significati condivisi. L'esigenza di verità si pone quindi con
urgenza come fondamentale diritto umano, che include una
pluralità di altri beni-valori connessi
ore 15, Aula Magna della Cavallerizza
Reale
Homo sum
Essere umani nel mondo antico
con Maurizio Bettini,
filologo classico
Nell'
Eneide, la regina Didone
accoglie Enea e i suoi compagni naufraghi in nome dell'umanità e
del rispetto degli dei. Gli antichi ci hanno insegnato a essere umani
anche più dei moderni, ma sono stati a volte profondamente disumani.
Serve un confronto tra "noi" e "loro" per cogliere
dipendenze, misurare scarti e individuare specifiche forme culturali
in base a cui essi si ponevano problemi simili a quelli che definiamo
oggi "diritti umani".
ore 21, Circolo dei Lettori
Pitagora, il padre di tutti i teoremi
Agli inizi della civiltà culturale
con Bruno Centrone, storico
della filosofia antica; Piergiorgio Odifreddi,
matematico
modera Giuseppe Cambiano, storico della
filosofia antica
Pitagora avrebbe formulato il suo
principio mentre osservava le piastrelle quadrate di un pavimento,
vedendone una rotta su di una diagonale. Che l’abbia scoperto lui o
che fosse già noto ai Babilonesi, in Cina e in India, questo teorema
segna uno dei punti di inizio della civiltà, dello sviluppo
culturale, della filosofia e dell’estetica.
20 ottobre
2019
ore 11, Teatro Carignano (piazza Carignano 6)
Lo straniero
La parabola dell'accoglienza da
Odisseo a Farage
con Luciano Canfora,
filologo classico e storico; Raffaele Simone,
linguista; Armando Spataro, giurista
modera, Maurizio
Bettini, filologo classico
La figura dello straniero,
dello
xenos inatteso alla porta, è una figura universale
nella storia e nelle tradizioni etnologiche e religiose. Quale le
risposta dei classici? Nausicaa è un esempio emblematico. Le lingue
classiche hanno però usato una radice etimologica affine per
indicare l'ospite (
hospes) e il nemico (
hostis). In questo
ambivalente nodo concettuale si annidano le radici delle reazioni
contraddittorie alle grandi migrazioni del nostro tempo.
ore 15,
Circolo dei Lettori
Verità e falsità dei beni
Sul
senso della vita nel pensiero antico
con Giuseppina Magnaldi,
filologa classica
Il
De finibus bonorum et
malorum di Cicerone e altre opere di pensatori antichi offrono
il punto di partenza per descrivere l'acceso dibattito tra le
scuole filosofiche ellenistiche su temi etici tuttora cruciali:
natura e scopi dell’essere umano, educazione e influssi sociali,
problematico rapporto fra i tre beni (dell'anima, del corpo ed
esterni), difficile ricerca della felicità.
ore 18, Aula Magna
della Cavallerizza Reale
Cicerone e Catilina
Un falso originale
di Platone
con Mauro
Bonazzi, filosofo
I due falsi originali di Platone (
Libro
XI della
Repubblica e
Lettera XIV Agli amici d'Italia
(sulla giustizia)) presentati oggi documentano una svolta
dell'utopista, espressa nell'incontro tra Socrate e l'enigmatica
figura dello "straniero di Treviri", in cui si è voluto ravvisare
un precursore di Karl Marx. Autore della scoperta, Mario Vegetti, uno
dei maggiori studiosi della filosofia antica.
a seguire
Cicerone e Catilina
Tra realtà e
mistificazione
con Luciano Canfora, filologo classico
e storico
Marco Damilano, direttore
L'Espresso
Ci fu davvero la congiura di Catilina?
Nel 63 a.C.? E, se sì, si trattò della più pericolosa crisi
politica della tarda Repubblica romana prima dell’insurrezione di
Cesare contro lo Stato o fu un semplice tentativo di pochi
avventurieri, gonfiato dalla ossessiva autoesaltazione ciceroniana? E
soprattutto: cosa voleva davvero Catilina? Dal dialogo su questa
materia tuttora bruciante ci aspettiamo luce.
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