Probabilmente non c'è un
miglior
periodo dell'anno, a Torino, di questo, in cui la luce inizia a farsi
fredda, lattiginosa,
quasi onirica in certe mattinate di foschia che
sale lentamente su, per visitare questa mostra,
Konrad Mägi. La luce
del Nord, con cui i
Musei Reali di Torino salutano il 2019 (sarà
aperta
nelle Sale Chiablese fino all'8 marzo 2020). Era nella mia
agenda per questa mattina, non fosse stato che il corteo contro il
cambio climatico ha paralizzato il centro storico e gli autobus in
arrivo; ma niente di male, la visita è rimandata solo di qualche
giorno.
Konrad Mägi è
il padre della pittura
estone moderna e l'Estonia tiene tantissimo a questa mostra torinese,
organizzata con la collaborazione dei principali Musei del Paese,
Museo Nazionale d'Arte dell'Estonia e dal
Museo d'Arte di Tartu
e inaugurata
alla presenza della Presidente della Repubblica
d'Estonia Kersti Kaljulaid. Paragonato a
Vincent Van Gogh e
Alfred
Sisley, "con cui ha in comune l'uso audace della materia
pittorica e degli effetti luminosi", il pittore estone
non è
facilmente catalogabile, "sfiora tutte le correnti senza mai
farne propria nessuna. Ama la natura e la dipinge come se stesse
facendo un ritratto; al contrario, i suoi pochi ritratti di persone
sono realizzati come se stesse dipingendo la natura, che percepisce
come uno spazio metafisico e sacro" sottolinea il comunicato
stampa "L'opera di Konrad Mägi è il lavoro di una
personalità
irrequieta e intensa, che attraverso la sua pittura di paesaggio,
tesa e talvolta onirica, costruita con una
materia densa ed
espressiva, racconta al continente europeo
il fascino della natura
del Nord, dei suoi grandi cieli solcati da nuvole instabili e accese
dai bagliori del tramonto, i laghi, le campagne distese e le
scogliere a picco sul mare".
Nato nell'Estonia rurale
nel 1878,
iniziò a dedicarsi alla pittura solo in età adulta, trasferendosi
in Finlandia e poi a Parigi; la svolta arrivò
con il soggiorno in
Norvegia, dove dipinse tanto da poter allestire alcune mostre in
patria e pagarsi così un nuovo viaggio a Parigi. Definitivamente
tornato in patria, nel 1912, nel 1921 realizzò
un viaggio in Italia,
ultimo momento creativo, con paesaggi romantici di Roma, Capri e
Venezia, illuminate dalla luce mediterranea, prima della
morte
prematura, nel 1925, a soli 47 anni.
"In vita fu
un pittore
molto apprezzato in Estonia, ma dopo la seconda guerra mondiale
il
regime sovietico vietò l'esposizione dei suoi quadri a causa della
loro soggettività troppo accentuata" spiega il comunicato
stampa "A partire dagli anni Cinquanta i quadri di Mägi furono
nuovamente esposti al pubblico, ma per decenni la situazione politica
rese impossibile far conoscere la sua opera in Europa occidentale. La
presente mostra è
la più grande retrospettiva dell'opera di
Konrad Mägi che si sia mai tenuta al di fuori dell'Estonia".
Una ragione in più per scoprire questo cantore del Nord, nella luce
dell'inverno torinese.
Konrad Mägi. La luce del Nord è nelle
Sale Chiablese dei Musei Reali di Torino, in piazzetta Reale,
dal 30 novembre 2019 all'8
marzo 2020. L'
orario di apertura è da martedì a domenica, dalle ore
10 alle 19 (
durante le feste di fine anno: 24 dicembre ore 10-14, 25
dicembre chiuso, 30 dicembre ore 10-19, 31 dicembre ore 10-16, 1
gennaio ore 11-19, 6 e 7 gennaio ore 10-19). Il
biglietto costa 10
euro, ridotto 6 euro; il biglietto della mostra + Musei Reali costa
20 euro, ridotto 6 euro; ingresso gratuito per i possessori della tessera Abbonamento Musei.
Le
foto che illustrano l'articolo sono di
Paolo Formica e Daniele Bottalo.
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