Al
MAO Museo d'Arte Orientale è in corso
una delle
mostre più belle che si possano visitare a Torino in questa
stagione:
Guerriere del Sol Levante. Sarà aperta
fino al 1° marzo
2020 e racconta
l'arte della guerra dal punto di vista delle donne.
Non solo samurai silenziosi e spietati, ma anche donne guerriere,
capaci di usare
le terribili naginata, lunghissime e letali,
duramente addestrate per rispettare il
rigido codice d'onore, che
prevedeva anche il
suicidio, nei casi più estremi.
Tante le
storie
di eroine e guerriere, raccontate dalla mostra, riprese
dal teatro o
dalle leggende giapponesi, che hanno dato loro
quell'immortalità
negata dai libri di storia. Perché se c'è una cosa chiara, lungo
tutta la mostra, è che tanta storia ci viene negata, perché
scritta
dagli uomini: tante donne forti, tante eroine, tante guerriere che
hanno saputo
difendere se stesse e le proprie famiglie, in assenza
degli uomini, che hanno saputo
vendicare le ingiustizie e i soprusi e
che però non trovano posto nella storia raccontata dagli uomini.
Onore dunque alle
onna-bugeisha, le donne guerriere, come
Yamabuki e
Tomoe Gozen, quest'ultima una vera e propria eroina, la
cui identità rimane però misteriosa: bellissima, come tutte le
guerriere entrate nella leggenda, dalla pelle bianca e dai lunghi
capelli neri, sapeva piegare gli archi più potenti e vinse le più
importanti battaglie della fine del XII secolo, prima di scomparire,
dopo la
battaglia di Awazu, e mantenere intatto il suo mistero; o
come
Tsuruhime, la principessa del mare, che, solo 16enne, guidò la
resistenza nell'isola di Omishima contro lo strapotere di Ouchi
Yoshitaka dell'isola Honshu; o ancora
le sorelle Miyagino e Shinobu,
che attesero il momento giusto, preparandosi con cura per anni, per vendicare
la morte del padre, un contadino ingiustamente ucciso da un samurai
(la loro storia, così spietata e impregnata del codice d'onore, è
stata resa immortale, anche se con profondi cambi, dal teatro
giapponese).
Lungo il percorso museale,
le armi affilate e
temibili, gli strumenti di morte più piccoli e propri di donne
minute ma allenate;
bellissime xilografie che raccontano le storie di
queste guerriere pericolosissime,
oggetti quotidiani che spiegano il
mondo in cui si muovevano, dai ventagli raffinati agli strumenti
musicali, dal necessario
per la scrittura a quello
per la cerimonia
del tè. Un Paese antico, con una cultura millenaria, con un senso
dell'onore, del dovere e della giustizia solidissimi. Non sono tanto
gli oggetti a colpire, pur provenienti da grandi collezioni pubbliche
e private, quanto
le storie raccontate dai pannelli, i nomi di donne
che escono dall'oblio per raccontare del loro coraggio e della loro
forza. Strappa poi un sorriso
il finale pop. Perché tutte queste
storie di guerriere, di armi e di onore sono arrivate anche a noi,
attraverso il cinema e i manga. La
principessa Leia di
Star Wars,
Wonder Woman, Sailor Moon, fino alle più famose di tutte,
Mulan e
Lady Oscar, con cui si conclude la serie. Oscar François de
Jarjayes, spiega la mostra, è una guerriera intrisa di codici e
valori giapponesi, declinati nel Settecento francese; ed è in fondo
curioso che sia lei, la più famosa guerriera d'Occidente, ad aver
insegnato la Rivoluzione Francese a generazioni di europei meglio di
un libro di storia.
La mostra al MAO, a cura dell'
Associazione
Yoshin Ryu, porta con sé una serie di incontri e
conferenze che
rendono omaggio alle donne del passato e del presente e che trovate a
questo link
www.maotorino.it.
Guerriere
del Sol Levante è al
MAO, in via San Domenico 11,
fino al 1° marzo
2020. L'
orario di apertura è mar-ven ore 11-18, sab-dom ore 11-19,
lun chiuso.
Il biglietto costa 10euro, ridotto 8 euro (over 65, 18-25
anni), gratuito per under 18 e possessori delle tessere Abbonamento
Musei, Torino Card.
Tutte le info su
www.maotorino.it.
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