È probabilmente
una delle piazze più
odiate di Torino: su di lei convergono alcuni dei principali assi
cittadini,
la Spina Centrale, che attraversa la città da Nord a Sud,
e l'
asse Est-Ovest, dal ponte Regina Margherita, sul Po, fino al Parco Dora;
passano di lì anche altre vie importanti come via Cecchi o via
Stradella; in certe giornate, meglio tenersi lontano negli orari di
punta.
Piazza Baldissera è sempre stata un
luogo nevralgico per
Torino, a memoria mia sempre mal gestito, anche quando c'erano
la
Stazione Dora e la ferrovia in superficie a fare da ostacolo e la
sopraelevata su corso Mortara.
Nei progetti della
Torino del XXI secolo, abbattuta la storica
Stazione (ed è stato un peccato), la piazza rimane un centro
nevralgico: qui non solo convergono gli assi già indicati, ma ci
sono anche
la Stazione Dora, che oggi collega Torino al suo aeroporto
e alle Valli di Lanzo (ferrovia misconosciuta, in meno di 20 minuti
si è a Caselle!) e, prima o poi,
la Stazione Dora sotterranea, che
permetterà alle decine di migliaia di residenti di usufruire dei
treni del
Sistema Ferroviario Metropolitano, raggiungendo in pochi
minuti
Porta Susa, la stazione del
Lingotto e, quindi, le diverse linee che
corrono sui binari torinesi, Alta Velocità compresa. Senza dimenticare che attraverso la stessa stazione arriveranno migliaia di persone per il Parco Dora e
le nuove Officine S, polo del cibo in apertura in primavera.
Piazza
Baldissera continua a essere
un'incompiuta: si dovrà scavare di
nuovo per la Stazione sotterranea, si metterà in uso prima o poi
il
tunnel per le auto, già predisposto tra corso Mortara a corso
Vigevano, torneranno
i binari del 10, per ridare unitarietà a una
delle linee di tram più lunghe ed essenziali di Torino. Ma non si
può negare che, pur con tutte le sue problematicità, sia un bel
passo avanti, rispetto a quando c'era la sopraelevata che nascondeva
la Stazione Dora e passava tra le fabbriche di corso Mortara.
Rimangono
gli stessi edifici, anche se adesso Unieuro ha preso il
posto dello storico autoconcessionario e se sono sorti nuovi servizi: ma
quella grande rotonda verde, che dà aria e
respiro alla Spina 3 e agli edifici che vi si affacciano, la
macchia
verde del Parco, sono
un bel progresso.
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